Ti va di venire a casa mia?
Diceva il messaggio di Emma. Non avendo niente da fare subito le risposi di si e appena lei mi disse l'indirizzo mi avviai verso casa sua. Aveva una grande villa, e non era molto distante da quella di mio zio. Bussai e lei mi venne ad aprire e mi accolse con un abbraccio.
-Devo dire che mi ha un pò spaventato il tuo messaggio.- ammetto appena siamo sole sul divano.
-E' che oggi mi ha fatto bene sfogarmi con te, e sempre se volevi volevo parlare ancora con te.-
-Certo! -
-Beh, ogni tanto penso ad un ragazzo.-
-E chi sarebbe?-
-Il mio ex, anche se so benissimo che a lui non piaccio e neanche sono mai piaciuta.-
-Beh, sfogati e racconta tutto.-
-E' un ragazzo bellissimo, e frequentavamo lo stesso gruppo di amici, lui era nuovo di qui e da subito mi ha provato a conquistare, ma ho capito che mi aveva usato solo per il sesso.-
-In che senso?-
-Voleva far colpo con gli altri e quindi si è messo con me solamente per portarmi a letto.-
-Ma mica era la tua prima volta?-
-No- fece poi una piccola pausa e riprese a parlare -Mi ha m...messo incinta.-
-Quando è successo questo?-
-Tre mesi fa- disse tra le lacrime.
-Quindi tu sei incinta?-
-Si, e quando l'ho detto alle mie amiche loro mi hanno lasciato da sola, per questo ho voluto fare tanto amicizia con te, perchè non ho nessuno.- L'abbracciai, senza pensarci un secondo.
-Cosa farai, abortirai, lo terrai o lo farai adottare?-
-Sono contraria all'aborto e posso mantenerlo economicamente, quindi penso che lo terrò, in fondo già ho fatto da "madre" a mio fratello da quando è nato!-
-Hai ragione, io ci sarò, okay?-
-Grazie-
-Secondo me dovresti parlare con il padre del bambino, anche subito, se vuoi, così ti farò "forza" io.-
-Grazie, ora lo chiamo.-
Si alzò, prese il suo cellulare e una rubrica e me la porse -Puoi dettarmi tu il numero?-
-Okay, come si chiama il ragazzo?-
-James Evans-
Mi venne un tuffo al cuore. Non poteva essere James, non penso che lui farebbe mai una cosa del genere. Dettai il numero ad Emma e lei chiamò, e mise il vivavoce.
-Pronto?- era la sua voce.
-James, sono Emma, ti devo parlare di una cosa importante.-
-Che cosa vuoi ancora?-
-James, ci possiamo vedere, ti devo dire una cosa importante!-
-Quando? E dove?-
-Anche ora, o a casa mia, o per strada, come vuoi tu.-
-Sono da te tra dieci minuti.-
-Okay, grazie.-
Lui attaccò e lei si girò verso di me.
-Non è che potresti andare di sopra da Jason? Si dovrebbe svegliare tra poco, dopo essere tornato dal parco era stanco e si è addormentato, ma se dorme ora non dorme questa notte.-
-Certo, lo vado a svegliare, e poi magari gli faccio mangiare qualcosa-
-Perfetto-
Andai di sopra e trovai subito la stanza di Jason, mi avvicinai a lui e lo svegliai, poi lo presi in braccio e lo portai in cucina. Intanto James era entrato in casa e non mi aveva visto, e io dalla cucina ascoltai tutto quanto.
-James- disse Emma -Ti devo dire una cosa-
-Me l'hai già detto al telefono, ma ancora non mi hai detto niente!-
-Non è facile. James, io sono incinta, di te.-
-Non ci credo, non ci posso credere- disse lui urlando, e questo fece preoccupare Jason, che voleva correre dalla sorella, ma per fortuna io lo bloccai.
-James, te lo giuro, sono incinta di tre mesi, e non sono stata con nessun ragazzo che non sia tu negli ultimi otto mesi!-
-Ma come cazzo è potuto succedere!- riurlò lui. Jason allora corse in salone dalla sorella.
-Jason, che ci fai qui!- disse Emma. Con quel briciolo di coraggio che avevo decisi di andare in salone. James rimase sconvolto appena mi vide.
-Che ci fai tu qui?- disse James.
-Vi conoscete?- mi chiese Emma.
-Pensavo di conoscerlo.- dissi io, e poi feci ciò che mi riusciva meglio, scappai da quella casa, non sapevo che fare, e quindi in lacrime iniziai a correre, ad un certo punto però una mano prese il mio polso e mi fece girare mostrando la figura di James a due centimetri dalla mia.
-Come la conosci?- mi chiese lui.
-L'ho conosciuta oggi al parco, e aveva bisogno di essere ascoltata, perchè è sola.-
-Sapevi tutto?-
-C'ero mentre ti ha telefonato, l'ho convinta io a farlo.-
-Quindi è veramente mio il bambino.- disse abbassando lo sguardo.
-Si.-
-Mi dispiace, io non ne sapevo niente.-
Sono delusa da lui, profondamente delusa sa lui.
-Te l'ho detto che per un periodo sono stato ancora più stronzo di quanto lo sia stato in tutta la mia vita no?-
-Si, ma non mi aspettavo fino a questo punto.-
-Ma voglio cambiare, e quindi mi prenderò le responsabilità come padre.-
-Bene, sono contenta per te, buona fortuna per la tua vita!- così dicendo mi voltai, ma lui mi fece rigirare -Perchè cazzo dici così ora?!-
-Perchè io non c'entro niente!-
-Io ti amo, e voglio che tu stia al mio fianco, tu mi rendi una persona migliore!- urlò lui, non appena io mi staccai dalla sua presa e iniziai a camminare per tornare a casa mia.
-Il tuo posto non è qui con me, ma con la madre di tuo figlio!- urlai voltandomi verso di lui.
-Hai detto bene, lei è solo la madre di mio figlio, ma tu sei la ragazza che io amo!- eravamo vicini ora e ci guardavamo negli occhi.
-James, Jess, perchè urlate?- dietro James c'erano mio zio, che aveva formulato la domanda, e mio padre.
-Chiedilo a James, ma tanto penso che ti sarai abituato alle cazzate che fa dalla mattina alla sera no?- le lacrime stavano di nuovo scendendo copiose dai miei occhi. James non rispose e allora mio zio gli riformulò la domanda.
Spazio autrice.
Colpo di scenaaaaa!! Non mi piacciono le storie che vanno lisce come l'olio! Anche se odio far soffrire la protagonista, ma questa volta ci voleva. Non so voi, ma mentre scrivevo il litigio finale tra James e Jess mi stavo per mettere a piangere insieme a Jess.
Ditemi se vi è piaciuto il capitolo, a presto con il prossimo! E commentate in tanti!!
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Sei uno stronzo, ma ti amo.
Teen FictionNon sapevo che la cosa che mi mancava fossi tu, un ragazzo così arrogante quanto dolce, così bello quanto egoista, così altruista quanto stronzo. Mi hai rubato il cuore, però hai capito che quello era l'unico modo per farti amare. Non ti sopporto, m...