Sono passate tre settimane dal mio arrivo a Londra, e la città mi riserva sempre sorprese. Ieri per esempio stavo facendo un giro per il mio quartiere e mi sono persa, sono andata in una strada anzichè nella mia e non riuscivo più a trovare la via di casa.
Sono poi passate due settimane e mezzo da quando mi sono fidanzata con James, e ora non sono più sicura della scelta che ho fatto.
Lui è fantastico, e sta migliorando, ma da quando ha scoperto di star per diventare padre non è mai presente. Emma, la mamma del bambino lo chiama per ogni minima cosa. Posso capire scrivergli messaggi, anche se a parer mio dovrebbe essere lui a farlo a lei, ma quando si esagera, si esagera. L'altra volta gli ha addirittura chiesto se poteva accompagnarla a fare la spesa; ma io dico, questa non ha neanche un cugino? Un nonno? Uno zio? Che possa aiutarla? James, ovviamente la va ad aiutare e questo vuol dire meno tempo che passa con me. In due settimane saremo stati si e no insieme dodici ore, cioè meno di un'ora al giorno!
Poi ci si mette quella che tra qualche ora diventerà mia zia, che ha insistito per invitare Emma, e ovviamente ci sarà anche il fratellino, al matrimonio, perché l'ha fatto?
E poi ci si mette anche questo vestito del cavolo, che tre settimane fa mi andava bene e ora mi va largo!
-Jess, tutto bene?- mi chiede mia mamma entrando in camera.
-Il vestito mi va largo!-
-Aspetta, oltre alla cerniera dietro ci sono anche due bottoni, forse se li chiudi ti andrà meno largo!-
-Grazie mamma-
-Vieni qua- mi disse facendomi sedere sul mio letto -Perchè sei così agitata?-
-Niente!-
-Non mi mentire, non sei brava a farlo- Poi mi guardò un pò meglio e disse -Mica è perchè viene quella Emma?-
-No, macchè- mi guardò bene e allora cedetti -Si, James passa praticamente più tempo con lei che con me.-
-Non ti preoccupare, piccola, James ti ama e lo sai pure tu, ora mettiti le scarpe che giù c'è già John.-
Mi misi di fretta le scarpe. John era mio cugino, il figlio di mio zio Jonathan che però viveva a Manchester e frequentava l'università lì.
-John!- dissi entrando in salone.
-Ei, ragazza!- lui mi chiama sempre così, non so perchè lo faccia, ma non mi dispiace.
Lo abbracciai e lui riprese subito a parlare.
-Comunque se non fossi stata mia cugina ti avrei già rimorchiato. Comunque mi devi accompagnare a casa di papà che devo dare questo a Theresa, e io non la conosco per niente, quindi non mi va di andare da solo, poi tuo fratello è andato a prendere la sua ragazza, quindi!-
-Okay, andiamo!-
Ci avviammo in macchina verso la casa di mio zio, e nel tragitto raccontai tutto quello che era successo qui a Londra, cioè James e tutti i "guai" che mi ha portato.
-Cioè quindi, tu stai con il figlio di Theresa, ma lui aspetta un figlio da un'altra.-
-Già-
-Beh, allora mi aggiungo alla lista di quelli che se ti fa soffrire gli spaccano la faccia.-
Ridendo entrammo in casa di Theresa, e alla porta trovai un James abbastanza arrabbiato con un vestito che lo faceva sembrare ancora più bello.
-James, ti presento John, il tuo fratellastro- disse Theresa. Loro si salutarono stringendosi la mano e Theresa fu felice di aprire il pacchetto e di trovare la collana che tanto desiderava mettere al suo matrimonio. James mi prese per il braccio e mi portò in cucina.
-Sei bellissima- mi disse baciandomi.
-Anche tu-
-Ma se sembro uno scemo!-
-Allora sei il più bel scemo che abbia mai visto!-
-Scusami se sono stato poco presente, in questo tempo, è solo che Emma continua a chiedermi favori su favori, e io non riesco a dirle di no, perchè se no mette in mezzo la storia del bambino, e bla bla bla.-
-Vorrei dirti fa niente, ma fa, mi sei mancato moltissimo in queste settimane, e ho come l'impressione che lei ti voglia portare via da me.-
-Ce l'ho anche io, ma non so che fare! Magari la prossima volta che mi chiede qualcosa potresti venire anche tu, magari non a qualche visita con il dottore, ma quando mi chiede cose superflue.-
-Ci penserò, ora godiamoci questa giornata!-
Lui mi baciò, ma una voce ci interruppe.
-Chi è questa bella ragazza?- chiese una signora anziana che si trovava alla porta della cucina -Non mi sembra la ragazza che è venuta qui ieri pomeriggio!-
Lo guardai storto e allora lui alzando gli occhi al cielo parlò -Nonna, lei è Jess, la mia fidanzata, quella di ieri è la mia ex fidanzata.-
-Ah, quindi posso dire che questa ragazza è molto è più bella dell'altra?-
-Certo nonna, lo ammetto anche io.- disse facendomi l'occhiolino.
-Piacere, io sono Estel, la nonna di James.-
-Jessamine- dissi dandole la mano.
-Che bel nome-
-Grazie.-
Conobbi poi il padre di Theresa che l'avrebbe accompagnata all'altare. Dopo circa mezz'ora James mi disse che doveva andare a prendere Emma a casa, e quindi decisi di accompagnarlo. Quindi salii in macchina e dopo mezzo minuto eravamo arrivati. Emma rimase abbastanza sorpresa appena mi vide, e fu in quel momento che capii che la giornata sarebbe stata molto lunga!
Spazio autrice
Ecco a voi il sedicesimo capitolo?
Vi piace la piega che sta prendendo il libro oppure no? Fatemi sapere! Più commenti scrivete e prima arriva il capitolo!!!!!
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Sei uno stronzo, ma ti amo.
Teen FictionNon sapevo che la cosa che mi mancava fossi tu, un ragazzo così arrogante quanto dolce, così bello quanto egoista, così altruista quanto stronzo. Mi hai rubato il cuore, però hai capito che quello era l'unico modo per farti amare. Non ti sopporto, m...