Capitolo 16

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Sono passate tre settimane dal mio arrivo a Londra, e la città mi riserva sempre sorprese. Ieri per esempio stavo facendo un giro per il mio quartiere e mi sono persa, sono andata in una strada anzichè nella mia e non riuscivo più a trovare la via di casa.

Sono poi passate due settimane e mezzo da quando mi sono fidanzata con James, e ora non sono più sicura della scelta che ho fatto.

Lui è fantastico, e sta migliorando, ma da quando ha scoperto di star per diventare padre non è mai presente. Emma, la mamma del bambino lo chiama per ogni minima cosa. Posso capire scrivergli messaggi, anche se a parer mio dovrebbe essere lui a farlo a lei, ma quando si esagera, si esagera. L'altra volta gli ha addirittura chiesto se poteva accompagnarla a fare la spesa; ma io dico, questa non ha neanche un cugino? Un nonno? Uno zio? Che possa aiutarla? James, ovviamente la va ad aiutare e questo vuol dire meno tempo che passa con me. In due settimane saremo stati si e no insieme dodici ore, cioè meno di un'ora al giorno!

Poi ci si mette quella che tra qualche ora diventerà mia zia, che ha insistito per invitare Emma, e ovviamente ci sarà anche il fratellino, al matrimonio, perché l'ha fatto?

E poi ci si mette anche questo vestito del cavolo, che tre settimane fa mi andava bene e ora mi va largo!

-Jess, tutto bene?- mi chiede mia mamma entrando in camera.

-Il vestito mi va largo!-

-Aspetta, oltre alla cerniera dietro ci sono anche due bottoni, forse se li chiudi ti andrà meno largo!-

-Grazie mamma-

-Vieni qua- mi disse facendomi sedere sul mio letto -Perchè sei così agitata?-

-Niente!-

-Non mi mentire, non sei brava a farlo- Poi mi guardò un pò meglio e disse -Mica è perchè viene quella Emma?-

-No, macchè- mi guardò bene e allora cedetti -Si, James passa praticamente più tempo con lei che con me.-

-Non ti preoccupare, piccola, James ti ama e lo sai pure tu, ora mettiti le scarpe che giù c'è già John.-

Mi misi di fretta le scarpe. John era mio cugino, il figlio di mio zio Jonathan che però viveva a Manchester e frequentava l'università lì.

-John!- dissi entrando in salone.

-Ei, ragazza!- lui mi chiama sempre così, non so perchè lo faccia, ma non mi dispiace.

Lo abbracciai e lui riprese subito a parlare.

-Comunque se non fossi stata mia cugina ti avrei già rimorchiato. Comunque mi devi accompagnare a casa di papà che devo dare questo a Theresa, e io non la conosco per niente, quindi non mi va di andare da solo, poi tuo fratello è andato a prendere la sua ragazza, quindi!-

-Okay, andiamo!-

Ci avviammo in macchina verso la casa di mio zio, e nel tragitto raccontai tutto quello che era successo qui a Londra, cioè James e tutti i "guai" che mi ha portato.

-Cioè quindi, tu stai con il figlio di Theresa, ma lui aspetta un figlio da un'altra.-

-Già-

-Beh, allora mi aggiungo alla lista di quelli che se ti fa soffrire gli spaccano la faccia.-

Ridendo entrammo in casa di Theresa, e alla porta trovai un James abbastanza arrabbiato con un vestito che lo faceva sembrare ancora più bello.

-James, ti presento John, il tuo fratellastro- disse Theresa. Loro si salutarono stringendosi la mano e Theresa fu felice di aprire il pacchetto e di trovare la collana che tanto desiderava mettere al suo matrimonio. James mi prese per il braccio e mi portò in cucina.

-Sei bellissima- mi disse baciandomi.

-Anche tu-

-Ma se sembro uno scemo!-

-Allora sei il più bel scemo che abbia mai visto!-

-Scusami se sono stato poco presente, in questo tempo, è solo che Emma continua a chiedermi favori su favori, e io non riesco a dirle di no, perchè se no mette in mezzo la storia del bambino, e bla bla bla.-

-Vorrei dirti fa niente, ma fa, mi sei mancato moltissimo in queste settimane, e ho come l'impressione che lei ti voglia portare via da me.-

-Ce l'ho anche io, ma non so che fare! Magari la prossima volta che mi chiede qualcosa potresti venire anche tu, magari non a qualche visita con il dottore, ma quando mi chiede cose superflue.-

-Ci penserò, ora godiamoci questa giornata!-

Lui mi baciò, ma una voce ci interruppe.

-Chi è questa bella ragazza?- chiese una signora anziana che si trovava alla porta della cucina -Non mi sembra la ragazza che è venuta qui ieri pomeriggio!-

Lo guardai storto e allora lui alzando gli occhi al cielo parlò -Nonna, lei è Jess, la mia fidanzata, quella di ieri è la mia ex fidanzata.-

-Ah, quindi posso dire che questa ragazza è molto è più bella dell'altra?-

-Certo nonna, lo ammetto anche io.- disse facendomi l'occhiolino.

-Piacere, io sono Estel, la nonna di James.-

-Jessamine- dissi dandole la mano.

-Che bel nome-

-Grazie.-

Conobbi poi il padre di Theresa che l'avrebbe accompagnata all'altare. Dopo circa mezz'ora James mi disse che doveva andare a prendere Emma a casa, e quindi decisi di accompagnarlo. Quindi salii in macchina e dopo mezzo minuto eravamo arrivati. Emma rimase abbastanza sorpresa appena mi vide, e fu in quel momento che capii che la giornata sarebbe stata molto lunga!

Spazio autrice
Ecco a voi il sedicesimo capitolo?
Vi piace la piega che sta prendendo il libro oppure no? Fatemi sapere! Più commenti scrivete e prima arriva il capitolo!!!!!

Sei uno stronzo, ma ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora