Era un edificio imponente. Davanti ai miei occhi appariva la scritta "liceo scientifico M. Curie". Quell'immobile metteva molta soggezione e mi chiedevo come facessero tutti gli altri ragazzi presenti nel cortile antistante la scuola ad essere sereni e talvolta anche felici.
A ripensarci bene fino all'anni scorso anche io ero elettrizzata al pensiero di rivedere tutti i miei compagni, ma quest'anno è tutto diverso perchè non conosco nessuno, e questo un po' mi spaventa.
Al suono della campanella tutti si affrettarono ad entrare per cercare la propria aula ed accaparrarsi i posti migliori.
Mi avvicinai alla porta dove era affisso l'elenco delle classi e il corrispettivo piano. Cercai la 5F, con lo sguardo la trovai, scorsi col dito più a destra e lessi "secondo piano". Salii le scale e fortunatamente la classe si trovava di fronte ad esse, tanto che non feci molta fatica a trovarla.
Entrai nella nuova classe e già tutti i posti erano occupati. "La solita sfigata" pensai. L'unico posto vuoto era a fianco ad un ragazzo che a prima vista sembrava molto arrogante: uno di quei tipi biondi dall'aria snob. "Iniziamo bene" pensai.
Mi sedetti vicino a lui. Qualcuno mi guardava incuriosito, altri non avevano neanche notato la mia presenza.
Il biondino accanto a me iniziò a parlarmi: "Nuova eh!"
"Perspicace il ragazzo!" Risposi con tono altezzoso.
Lui, offeso: "Vabbè, se non avevi voglia di parlare potevi dirmelo sin da subito."
Non volevo sembrare antipatica, quindi cercai di rimediare a questa situazione. "No ok scusa. Pace?" Chiesi ponendogli la mano e guardandolo con lo sguardo colpevole.
"Pace" rispose lui stringendomi la mano e sorridendo. "Non mi hai ancora detto come ti chiami" aggiunse.
"Semplicemente perchè non me l'hai ancora chiesto!" Dissi ridendo. "Comunque mi chiamo Laura, e tu?"
"Simone" sorrise.
La nostra conversazione fu interrotta dalla prof di matematica che entrò i aula dicendo: "Buongiorno ragazzi! Spero che abbiate passato delle belle vacanze e che vi siate divertiti e riposati. Ricordatevi però che quest'anno siamo in quinta e..."
"E a giugno ci sarà l'esame" la interruppe un ragazzo sfacciato, facendole il verso.
"Davide, sei sempre il solito!" Ribattè la prof.
La classe scoppiò in una forte risata. Tutti sembravano divertiti da quel ragazzo, tranne io. Trovavo quel soggetto estremamente maleducato a rispondere in questo modo ad una professoressa.
Simone se ne accorse e mi sussurrò: "Davide è fatto cosí, però è un bravo ragazzo". "Se lo dici tu..." annuii dubbiosa.
La mattinata trascorse tranquilla: i prof iniziarono sin da subito con il programma perchè "siete in quinta e il tempo è poco, quindi dobbiamo iniziare sin da subito!"
Inoltre feci la conoscenza di alcune mie compagne di classe. Sembrano carine. Mi hanno persino chiesto se quel pomeriggio sarei voluta uscire con loro. Io accettai.
Anche se dopo quello che avevo vissuto l'anno prima facevo fatica a fidarmi delle persone, avevo pensato che accettare quell'invito sarebbe stata una buona mossa per iniziare ad integrarmi in quella nuova realtà.Il mio primo giorno in quella scuola quindi non fu disastroso come avevo immaginato: avevo già un appuntamento con delle ragazze che volevano passare del tempo con me e in più il mio vicino di banco non era così antipatico come avevo creduto.

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La Decisione
RomanceLaura è una ragazza di 17 anni tradita dal suo ragazzo. Decide di cambiare vita e va a vivere con suo padre. Cambia città e cambia quindi anche scuola. Scuola che sarà teatro di nuove amicizie, di amori, di sfide e, appunto, decisioni. La Decisione...