XVII.

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La settimana passò abbastanza tranquillamente ed quel giorno era già venerdi: avevo fatto pace con Carmine e il nostro rapporto si era saldato definitivamente. Eravamo diventati grandi amici, quasi due fratelli. Anche con Simone andava tutto bene. Ogni mattina a scuola mi faceva passare più velocemente le noiose lezioni scolastiche alleggerendo il tutto con battute squallide che leggeva ogni giorno chissà dove. Anche con le altre ragazze andava tutto alla grande. Solo Gaia vedevo che ogni tanto mi guardava un po' male, sicuramente gelosa del rapporto che si era creato tra me e il suo amore segreto. A me dispiaceva della sua gelosia, ma non volevo rinunciare all'amicizia di Carmine solo perché lei non si fidava di me: non avrei mai potuto provarci con lui, sia per non rovinare il nostro rapporto, sia per non ferirla, visto che so benissimo ciò che si prova in queste situazioni, ma lei sembrava non capirlo. Giulia invece era ancora in ospedale in attesa che i dottori capissero bene come poter curare il suo tumore. In settimana ero riuscita a passare da lei soltanto una volta, il mercoledì, perché gli altri giorni dovetti restare a casa a studiare e a badare ai piccoli. Quando ero andata da lei, comunque, mi sembrava abbastanza su di morale. Credo fosse stato merito di Alessandro: quel ragazzo aveva uno strano potere su di lei e da quando si sono conosciuti è come se lei fosse rifiorita. E poi si sa, tra malati si ci capisce meglio. Li vedrei bene insieme e secondo me qualcosa sta già nascendo, ma lei non vuole confessare nulla.

"Ciao Laura" mi disse Ilaria non appena mi vide arrivare davanti a scuola.

"Ciao ragazze! come va?" risposi io in modo generale.

"Bene dai. Non fosse per la prof di chimica che interroga andrebbe ancora meglio" rispose Martina.

"In effetti... però dai pensiamo positivo, oggi è venerdì e domani possiamo anche non fare nulla!"

"Quello si" annuì lei.

"Che fate questo weekend?" chiese Gaia.

"Io devo studiare tutto il weekend" rispose Ilaria "Lunedi mi interroga di fisica e martedì di inglese e non ho ancora aperto libro"

"Buona fortuna allora" rise Martina "Io comunque sono a casa, non farò niente di che"

"E tu Laura?" chiese Gaia.

"Non lo so ancora, molto probabilmente mi vedrò con Carmine che dovevo aiutarlo a studiare italiano"

"Ah, si, giusto che tu e Carmine ora siete inseparabili" mi disse lei, lanciandomi una frecciatina che feci finta di non cogliere. Anche le altre due ragazze se ne accorsero e si scambiarono uno sguardo d'intesa.

Così intervenne Martina e ci chiese: "Perché non andiamo a trovare Giulia in ospedale domani mattina? Possiamo fare una macchinata, almeno le facciamo passare la giornata in modo spensierato!"

"E' un'ottima idea Marty!" esclamò Gaia.

"Si, hai ragione." Annuii io. "Possiamo chiedere a Simone se vuole venire anche lui, così abbiamo la macchina e poi ci sono altri quattro posti. Tu Ila quindi non vieni, noi siamo in tre e avanzerebbe un posto"

"No che non avanza, viene sicuramente anche Carmine" ci fece notare Ilaria.

"Hai ragione" convenne Martina.

"Ok, quindi siamo io, voi due, Simone che mette la macchina e Carmine, giusto?" chiesi per ricapitolare.

"Si" mi diede la conferma Gaia.

"Perfetto, allora poi in classe appena arriva Simone gli chiedo se c'è" dissi io.

La campanella suonò e tutti entrammo in classe. Simone arrivò proprio qualche secondo prima che suonasse la seconda campanella che segnava l'inizio della prima ora.

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