"Ho bisogno del tuo aiuto!" era Giulia.
"Che succede?" gli risposi subito con un altro sms.
Pochi minuti dopo arrivò la sua risposta: "Niente di preoccupante, ma possiamo vederci questo pomeriggio da me?"
"guarda, oggi sono con la mia famiglia, ho già promesso loro che sarei andata con loro, visto che stanotte ero fuori. È un problema se facciamo domani pomeriggio dopo scuola?". Mi dispiaceva dover rimandare l'appuntamento, ma ormai avevo già promesso ai piccoli che sarei rimasta con loro e non volevo deluderli. Senza togliere che poi papà si sarebbe sicuramente arrabbiato.
"Va bene, allora domani dopo scuola vieni da me"
"Perfetto!"
Ero curiosa di sapere di cosa avesse bisogno Giulia. Non mi aveva anticipato niente e non avevo la minima idea di cosa le potesse servire. Poi la cosa che trovavo più curiosa era il fatto che lei avesse proprio bisogno di me: in fondo ci conoscevamo da meno di una settimana e per quanto avessimo stretto un forte legame sin da subito, mi chiedevo perché non avesse chiesto aiuto alle altre. Questa domanda mi frullava nel cervello, senza trovare risposta.
"Lauraaa! Sei pronta?" era mio padre. Dovevamo andare allo zoo e mi ero cambiata per l'occasione. Avevo pensato che un paio di jeans e una vecchia maglietta sarebbero stati l'ideale per trascorrere una giornata all'aria aperta con dei bambini che sicuramente mi avrebbero chiesto di giocare con loro.
"Si papà, sono pronta! Prendo solo la macchina fotografica e arrivo!"
Lo zoo si trovava ad una decina di km da Longiano. Era una struttura enorme che ospitava centinaia di specie diverse di animali. Lorenzo amava gli scimpanzé e quindi ci obbligò a restare lì da quelle creature buffe e goffe per almeno una ventina di minuti. Lucia invece preferiva i fenicotteri e, provando ad imitare la loro posizione su una gamba sola, cadde e si sbucciò il ginocchio. Urlò un bel po', tanto che tutti i visitatori dello zoo si girarono a guardarci, ma fortunatamente lì vicino c'erano le giraffe che colsero subito la sua attenzione e così magicamente il dolore al ginocchio le era svanito nel nulla. Fortunatamente la piccolissima di casa non fece tanti capricci, se non quando aveva fame: ma in quel caso bastava solo il biberon e subito si calmava. Scattai molte foto e la mia preferita era una che ci ritraeva tutti insieme vicini ad uno struzzo. Quella foto infatti aveva racchiuso tutta la felicità e spensieratezza provata in quella giornata. Ormai avevo deciso che non appena fossi arrivata a casa l'avrei appesa sul muro di camera mia.
Tornata a casa, dopo una lunga doccia rigenerante, chiamai mia madre. Era da un po' che non la sentivo e volevo sapere come stava. Composi il numero e dopo tre squilli rispose.
"Ehi ciao Lau, come stai?"
"Ciao ma, tutto bene, tu?"
"Bene" disse con voce poco convinta. Sapevo che in questo periodo si sentiva sola, ma sapevo che anche se avessi insistito a sapere come stesse veramente, lei avrebbe insistito dicendomi di stare bene. "che hai fatto in sti giorni?"
"Allora: oggi siamo andati tutti insieme allo zoo, visto che i piccolini avevano insistito. È stata una bella giornata, faceva caldo e i bambini si sono divertiti molto."
"Ah, che bello! Mi ricordo che anche tu da piccola amavi andare allo zoo. Una volta ti eri anche persa perché eri rimasta ad osservare il comportamento di un rinoceronte!"
"Dai mamma non mi ricordare queste cose!" ridemmo.
"che spavento che mi avevi fatto prendere quel giorno... comunque, ieri sera invece cosa hai fatto? Non mi dire che sei rimasta a casa?"
"No mamma, ieri sera sono andata a casa di un mio compagno di classe che ha invitato me e altri miei compagni a casa sua per una grigliata."
"è stato carino ad invitarti. Ma lui com'è? È carino?!"
"Mamma!! È un ragazzo normale, molto gentile, ma lo sai cosa ne penso sul fronte ragazzi: basta storie!" affermai con tono deciso.
"Si, si, basta storie" ripeté senza esserne convinta.
"Si mamma, non voglio più soffrire per un ragazzo, o almeno, non per ora!"
"Va bene. Ma non mi hai ancora detto come ti trovi in questa nuova città"
"Bene mamma. Sono tutti molto gentili e disponibili. Anche a scuola sono tutti carini con me. Ho già legato con molte ragazze e, come ti ho detto prima, sabato mi hanno anche invitata ad una serata tra di loro." 'Caspita, non ho più risposto a Carmine da stamattina!' pensai.
"Bene Laura, sono contenta che ti trovi bene lì"
"Sono molto contenta anche io. Ora mamma devo andare, devo dare una mano a Laila con i piccoli. A domani!"
"Va bene, allora a domani. Mi ha fatto piacere sentirti!" e riagganciò.
In effetti quella di dover aiutare Laila con i piccoli era solo una scusa. Volevo rispondere a Carmine. Così andai sui messaggi e rilessi quello che mi aveva scritto quella mattina: 'Sono stato bene stanotte con te. Grazie dei preziosi consigli che mi hai saputo dare. Sei un'Amica!'. Sorrisi. Mi aveva fatto molto piacere quel messaggio e non sapevo neanche il perché.
"Ciao Carmine. Scusa se non ti ho risposto prima, ma oggi sono andata allo zoo con la mia famiglia e mi è passato di mente. Comunque volevo dirti che anche io sono stata bene con te questa notte." Premetti invio.
Andai di sotto da Laila per aiutarla con la cena, ma mi portai il telefono con me, in caso Carmine mi avesse risposto. "Laila cosa posso fare?"
"Guarda Laura, la cena è quasi pronta. Tuo padre si sta preoccupando di Lorenzo e Lucia, ma potresti prenderti Aurora, portarla di là in camera e cambiarla?"
"Certo, lo faccio subito!". Presi in braccio la piccolina e la portai in camera. Aveva solo un anno e non pesava molto, nonostante fosse cicciottella. Era bella, come tutti i bambini d'altra parte. Aveva dei grandi occhi verdi e i capelli che accennavano qualche ricciolino castano chiaro. Non parlava ancora, fatta eccezione per qualche parolina semplice come 'mamma' o 'pappa'. La adagiai sul letto e la iniziai a spogliare. "perché secondo te Carmine non mi risponde?" chiesi ad alta voce parlando più a me stessa che a lei. "mmmh" rispose. "Hai ragione. Non posso criticarlo per non avermi risposto dopo cinque minuti, se io non gli ho risposto per tutta la giornata.". corrugò la fronte. "Ma Aurora, cos'è sta puzza?" Eh già, aveva fatto la cacca e mi toccava cambiarle il pannolino. Mi ero sempre chiesta come fosse possibile che da un corpo così grazioso come quello dei bambini potesse uscire così tanta roba puzzolente. E proprio mentre mi ero sporcata le mani di crema Fissan, sento vibrare il telefono. "Aurora, deve essere lui!". Mi sbrigai a passarle la crema sul sederino e mi sciacquai immediatamente le mani. Le gettai una spolverata di borotalco e le chiusi il nuovo pannolino. Avevo deciso di finire la procedura di cambiamento di pannolino prima di rispondere al cellulare, perché mi avevano spiegato gli effetti indesiderati del lasciare un bambino senza pannolino, e quello era l'ultimo dei miei desideri in quel momento.
"Ah ecco, credevo fossi morta! Com'è andata allo zoo? Comunque sono felice che tu ti sia confidata con me. Ah, mi raccomando: acqua in bocca con tutti per quello che ci siamo detti stanotte!"
"Certo, nessuno lo saprà mai. È il nostro piccolo segreto. Se mi sono confidata con te è perché di te mi fido (ora non ti montare troppo la testa però). Lo zoo era bellissimo e come puoi immaginare i bambini si sono divertiti un sacco. Ti mando una foto di oggi, aspetta!" Gli inviai la foto di me vicina ad un piccolo esemplare di cinghiale selvatico.
Riposai il cellulare. Presi Aurora in braccio e la strinsi forte a me. Ero felice.

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La Decisione
RomansaLaura è una ragazza di 17 anni tradita dal suo ragazzo. Decide di cambiare vita e va a vivere con suo padre. Cambia città e cambia quindi anche scuola. Scuola che sarà teatro di nuove amicizie, di amori, di sfide e, appunto, decisioni. La Decisione...