Finalmente erano arrivati tutti e la festa poteva avere inizio.
Quella sera Simone era particolarmente bello. Non so cosa mi piacesse di più di lui, forse il suo sguardo e la sua gentilezza. In questi pochi giorni di scuola insieme, ogni volta che avevo avuto bisogno, lui si era sempre dimostrato disponibilissimo ad aiutarmi. Un giorno, per esempio, dovevo tornare a casa a piedi, ma avevo un forte dolore alla caviglia e lui si era offerto di accompagnarmi in macchina. Fu un gesto molto carino da parte sua.
La serata stava procedendo al meglio. Carmine era alla brace ad occuparsi della cottura della carne e spesso Gaia lo raggiungeva per scambiarci qualche parola insieme. Erano carini insieme, ma si vedeva che non c'era un sentimento di amore ricambiato. Se Gaia stravedeva per lui, lo stesso non si poteva dire per Carmine, il quale sembrava spesso assente, come se la sua mente vagasse per un universo parallelo.
Davide, Ilaria e Martina stavano commentando le foto dell'ultima festa in discoteca, e in particolare quelle dell'ultima conquista del Don Giovanni dei poveri. Lui ne parlava con tono fiero, come un cacciatore andrebbe orgoglioso dei suoi trofei di caccia. Questo mi faceva alquanto rabbrividire e mi chiedevo come facessero Ilaria e Martina a sopportare un tipo del genere.
Giulia invece parlava con Simone. Effettivamente bisogna ammettere che questo fatto mi dava un po' fastidio, ma non potevo dire nulla, visto che Simone non era neanche lontanamente il mio ragazzo. In fondo però rosicavo parecchio e non so neanche dire il perché. Prima di raggiungere Longiano mi ero ripromessa di non cascare nuovamente nel tunnel dell'amore: ero stufa di gelosie, di dover rendere conto a qualcuno. Rivolevo semplicemente la mia libertà. E in quel momento tutti i miei buoni propositi se ne stavano andando a quel paese.
Poco dopo, o forse tanto tempo dopo, - non so dire di preciso perché persa nei miei pensieri persi la cognizione del tempo- mi raggiunse Carmine.
"Che ci fai qua in disparte?" mi chiese.
"Niente, pensavo..."
"mmh... però la cosa a cui pensavi ti rende triste vedo" aggiunse.
"Eh già, ma è più forte di me, non ce la faccio a non pensarci." Risposi con un nodo alla gola.
"Ne vuoi parlare? Guarda che sono bravo ad ascoltare le persone!"
"No davvero Carmine, non voglio parlarne. Voglio solo dimenticare! E godermi la serata."
"Va bene, come preferisci. Ma promettimi che quando ti vuoi sfogare un attimo mi chiami, ok?"
"Grazie".
Mi porse la mano e mi fece alzare. Raggiungemmo gli altri e mangiammo.
La serata passò in tranquillità. C'era tutto ciò che si poteva desiderare: buon cibo, bella musica e la compagnia giusta. Verso le undici tornò a casa la madre di Carmine, la quale si era presa una serata libera dai figlioletti, che per l'occasione erano rimasti dalla nonna, per poter uscire con le amiche e distrarsi un po'. Si trattenne un po' con noi.
"Ciao ragazzi, come va?" chiese.
"Tutto bene e lei?" rispose Simone.
"Bene Simone, ma ancora non hai imparato a darmi del tu? Così mi fai sentire vecchia!"
"Mamma lo sai com'è fatto Simone, non cambierà mai!" lo prese in giro Carmine. "Ah mamma, tu non conosci ancora Laura".
"Si, infatti vedevo una faccia nuova!". Poi si rivolse a me, porgendomi la mano "Ciao Laura, sono Beatrice, la mamma di questo ragazzaccio qua" e rise.
"Piacere signora Beatrice" risposi stringendole la mano e ridendo per come aveva chiamato il figlio. Doveva essere una gran donna, sicura di sé e determinata.
Dopo poco però ci lasciò tra noi "giovani" come aveva detto lei. Anche Simone e Davide andarono via, visto che alle undici e mezza dovevano tornare a casa. Noi ragazze invece avremmo dormito da Carmine quella sera. Lo aiutammo a ripulire il tutto e verso mezzanotte ci preparammo per la notte, struccandoci e infilandoci il pigiama. Devo ammettere che sta tutte eravamo molto sexy con quella tenuta, ma non mi importava: mi sentivo a mio agio con loro e quindi non mi vergognavo che mi vedessero in quel modo. E poi Simone era già andato via, quindi non aveva più senso stare di tutto punto...
Inizialmente eravamo tutti in un'unica stanza ed ascoltavamo musica, mentre chiacchieravamo del più e del meno. Venni a conoscenza di molti aneddoti relativi alla nostra scuola (per esempio di una ragazza dell'altra quinta era stata scoperta con un professore, oppure delle disavventure capitate nella gita dell'anno precedente ... ). Ogni giorno che passava scoprivo sempre un particolare in più della vita di quel paesino che mi incuriosiva sempre maggiormente. Verso le due, tutti stanchi morti, ci dividemmo nelle diverse stanze: io, Ilaria e Martina dormivamo nella stanza della sorellina di Carmine, mentre le altre due ragazze dormivano in quella del fratellino, visto che era più piccola come stanza. Carmine invece restava nella sua camera.
Ilaria e Martina si addormentarono praticamente subito. Io, invece, non riuscivo a dormire...
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La Decisione
RomanceLaura è una ragazza di 17 anni tradita dal suo ragazzo. Decide di cambiare vita e va a vivere con suo padre. Cambia città e cambia quindi anche scuola. Scuola che sarà teatro di nuove amicizie, di amori, di sfide e, appunto, decisioni. La Decisione...