Bip-bip. "Martina ti ha aggiunto al gruppo Grigliata"Sorrisi. Non era passata neanche un'ora da quando ci eravamo salutate e già avevano creato un gruppo per organizzarci per la serata di sabato da Carmine.
"ciaooo!" scrissi. Nel gruppo c'erano un sacco di numeri che non conoscevo.
"Ciao Laura" mi rispose Carmine. "Allora, vi scrivo per invitarvi sabato sera a casa mia, verso le 20.30. Organizziamo una grigliata. Chi ci sarebbe?"
"Io ci sono sicuramente" rispose per prima Gaia.
"Io non credo" rispose un numero a me sconosciuto.
"Neanche io, ho un compleanno quel giorno".
"Io credo di esserci. Devo portare qualcosa?" chiese Simone, il mio vicino di banco.
"Simo, aspettiamo di vedere in quanti siamo e poi ci organizziamo, va bene?" fece Carmine."Perfetto" gli rispose lui.
"E gli altri?"
"Io devo chiedere ai miei, domani vi saprò dire!" risposi, sperando che papà mi avrebbe dato il permesso.
Staccai il telefono e scesi in cucina per aiutare Laila ad apparecchiare la tavola. Non appena mio padre tornò in casa, dopo il lavoro, ci sedemmo a mangiare tutti insieme. Era una bella immagine di famiglia unita che per tutti quegli anni mi era mancata. Parlammo di tante cose, del lavoro di papà, della giornata all'asilo di Lucia, della lezione di danza che avrebbe dovuto tenere Laila l'indomani, del mio primo giorno di scuola nella nuova città, della mia uscita pomeridiana... era bello parlare con loro e sapere che l'altro che ti ascolta è davvero interessato a ciò che stai dicendo.
Dopo cena mi avvicinai a mio padre, un po' imbarazzata. Lui lo notò e mi precedette: "Laura, devi chiedermi qualcosa?"
Io: "Beh, in effetti si"."Dimmi tutto allora, che aspetti?"
"Sai, un mio compagno di classe ha organizzato una grigliata in casa sua sabato sera. Ha invitato praticamente tutta la classe, quindi anche me." Feci una leggera pausa "Posso andare?"
"Chi è questo compagno?"
"Si chiama Carmine"
"Ah, ma è il figlio di Beatrice!"
"Lo conosci?" chiesi stupita.
"Certo! Lui è il figlio della mia collega! È un bravo ragazzo, quindi si, puoi andare!"
"Grazie mille papà!"
Il giorno seguente andai a scuola e davanti al cancello trovai le ragazze che stavano chiacchierando.
"Ciao ragazze!" dissi, avvicinandomi a loro.
"Ehi ciao! Come va?" chiese Giulia.
"Bene dai, un po' assonnata" risposi sbadigliando.
Ad un tratto si avvicinò a noi Carmine: "Ciao ragazze! Allora, novità per sabato?""Noi quattro ci siamo" rispose Ilaria facendosi portavoce di tutto il gruppo.
"E tu Laura? Non puoi dirmi di no" disse Carmine.
"Sì, ci sarò anche io! Mio padre si è convinto perché mi ha detto che ti conosce e ti reputa un bravo ragazzo."
"Perché, avevi dubbi per caso?" disse con fare di uno che si stava dando tante arie.
"Beh, in effetti si", risposi prendendolo in giro.
"Ah" sospirò fingendo di essere offeso profondamente.
"Ma quindi chi siamo?" cambiò discorso Martina.
"Allora, direi che siamo noi 6 più Simone e Davide. Sì, dovremmo essere 8. Ah, ma restate a dormire da me, giusto?"
"Va benissimo, almeno poi il giorno dopo ti diamo una mano a sistemare" colse l'occasione Gaia.
La campanella suonò e noi dovemmo entrare in classe.

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La Decisione
RomanceLaura è una ragazza di 17 anni tradita dal suo ragazzo. Decide di cambiare vita e va a vivere con suo padre. Cambia città e cambia quindi anche scuola. Scuola che sarà teatro di nuove amicizie, di amori, di sfide e, appunto, decisioni. La Decisione...