La settimana passò in fretta. Ogni giorno a scuola imparavo a conoscere sempre più i miei compagni: Simone, il mio vicino di banco, si era rivelato un tipo molto alla mano e ormai ci capivamo anche con un solo sguardo. E poi tutto sommato era anche carino. Ero contenta che stasera ci fosse anche lui. Anche se, ad essere sincera, dopo la storia scottante da cui stavo uscendo, il pensiero di ricominciare tutto daccapo con un altro ragazzo non mi entusiasmava molto.Comunque, non so perché, decisi di farmi carina per quella serata. Così indossai una gonna a vita alta nera, una camicetta bianca a pois neri e un paio di stivaletti con un po' di tacco. Sul viso stesi un po' di fondotinta, misi il blush per dare del colorito alle mie guance e infine applicai un tocco di ombretto grigio scuro sulle mie palpebre, il tutto impreziosito da un po' di mascara. Non volevo eccedere, ma volevo piacere a Simone. Sia chiaro: conquistarlo era l'ultimo dei miei desideri, ma volevo che qualcuno ancora mi considerasse carina.
Alle 19.30 uscii di casa e mi incamminai in direzione della casa di Carmine. Ero un po' in anticipo, ma avevo pensato che magari gli sarebbe servita una mano per sistemare il tutto. E nel frattempo ne avrei approfittato per farci una chiacchierata, per capire finalmente cosa ne pensasse di Gaia.
Dieci minuti dopo mi ritrovai davanti la sua porta e suonai. "Arrivo!" tuonò una voce dall'interno. Dopo qualche minuto non mi aveva ancora aperto nessuno. Suonai di nuovo. Qualche attimo dopo spuntò la faccia di Carmine dalla porta. "Ah sei tu Laura" disse con voce imbarazzata.
"Si, sono io. Se vuoi me ne vado eh!" risposi un po' innervosita dal tono di voce che aveva utilizzato Carmine.
"No, no, non mi fraintendere! È che non ti aspettavo così presto... eh... beh, si, ecco..."
"C'è qualcosa che non va Carmine?"
"Si, cioè, no..."
"Si o no? Si può sapere che succede?"
"E' che sono appena uscito dalla doccia e sono mezzo nudo" disse lui tutto d'un fiato.
Scoppiai a ridere. "E fammi capire, era questo tutto il problema?! Ti infili una maglietta e un paio di pantaloni e poi mi fai entrare!"
"Scusami tanto, mi dispiace farti aspettare lì fuori!"
"Muoviti scemo!"
Carmine sparì dietro la porta. Dopo qualche minuto sentii urlare "Entra pure!"
Così obbedii. Mi tolsi la giacca e lui arrivò: "Dalla pure a me la giacca"
"Grazie Carmine". Appena mi girai e lo vidi risi di gran gusto. Lui mi guardava stranito e ad un tratto mi chiese: "Si può sapere che hai? Perché ridi tanto?"
"Carmine hai messo la maglia al contrario!"
Lui mi guardò imbarazzato. "Che imbranato che sono". Si tolse la maglietta e la girò. Devo ammettere che in effetti aveva un gran bel fisico, ma non glielo feci capire.
Dopo quel piccolo inconveniente iniziale incominciammo a preparare tutto per la serata: Carmine andò in giardino ad accendere la brace, mentre io rimasi in cucina a preparare i pomodori per le bruschette. Aveva una casa molto grande, su due piani. Era una di quelle case vissute, dove ogni angolo ti riportava ad un episodio specifico della vita di quella famiglia. Amavo le case di questo genere, mi trasmettevano delle emozioni molto forti. Alle pareti vi erano appese un sacco di foto sue e dei suoi fratellini: in una Carmine teneva in braccio la sua sorellina in occasione del Battesimo, in un'altra era sulle altalene insieme al fratello minore, in un'altra ancora invece era seduto su una panchina e teneva in braccio un piccolo mostriciattolo che gli dava un bacino sulla guancia. Era molto dolce e tenero in queste foto. Si vedeva bene il suo amore immenso per i suoi fratellini. Immersa nei miei pensieri non mi accorsi che Carmine era tornato in casa.
"A che pensi?" mi chiese.
"Niente!" finsi.
"Non me la bevo! Dai dimmi a cosa stavi pensando!"
"Eh va bene! Te lo dico, ma solo se dopo risponderai a tutte le domande che ti faccio!" incalzai io.
"Promesso!" disse imitando un soldatino che giura con la mano sul cuore.
"Pensavo che devi essere un bravo fratello".
Arrossì. "Grazie!"
"Sono importanti i tuoi fratelli per te, nonostante la vostra grande differenza di età, vero?" chiesi.
"Beh, in effetti si. I miei due fratellini sono le persone più importanti della mia vita. Sono quei due che mi hanno risollevato il morale quando credevo che tutto fosse finito". Un velo di tristezza coprì i suoi occhi.
"Ehi, scusa, non volevo farti ripensare ai brutti momenti." Tentai di riparare la situazione.
"No, tranquilla, non è colpa tua, però cambiamo argomento, non voglio pensare alle cose brutte stasera."
"si si, certo, hai pienamente ragione! Allora parliamo d'altro: scegli tu l'argomento."
"Parliamo di te!"
"Di me?" chiesi incuriosita.
"Si, di te! Parlami un po' di te. So poco di te e mi piacerebbe sapere qualcosa in più"
"Va bene! Chiedimi quello che vuoi"
"Perché sei venuta qua?"
"beh... per venire a vivere da mio padre" mentii. Non me la sentivo di affrontare in quel momento un discorso così duro per me.
"Ah ecco" rispose lui un po' deluso. "E cosa ti piacerebbe fare l'anno prossimo?"
"Credo che farò architettura, ma non lo so ancora, sono molto indecisa. Tu?"
"Io voglio fare l'attore!" rispose tirandosela un po'.
"Ahahahah, l'attore??" lo presi in giro.
"Eh si, anche se so già che sarà un'impresa ardua."
"Sognare non costa nulla!"
"Infatti" annuì lui.
"Sei fidanzato?" ne approfittai io, curiosa di saperne qualcosa in più sulla storia tra lui e Gaia.
"No"
"Allora ti piace qualcuna"
"No, perché?"
"Non mentire! Guarda che ti ho visto l'altro giorno come guardavi Gaia..."
"Perché, come la guardavo?"
"La guardavi con gli occhi dell'amore"
"E come sarebbero questi occhi dell'amore scusa?"
"Dai che l'hai capito!"
"comunque no, non mi piace Gaia. Lei è solo una cara amica, le voglio un bene dell'anima. La conosco da quando eravamo piccolissimi e per me è un po' come una sorella. Forse è per questo che non posso e non potrei mai guardarla con gli occhi, come dici tu, dell'amore."
"Boh, mi sembrava..."
"E tu?"
Non ebbi il tempo di rispondere che suonarono il campanello. Gli invitati erano arrivati e mi salvarono da quella fatidica risposta.

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La Decisione
RomanceLaura è una ragazza di 17 anni tradita dal suo ragazzo. Decide di cambiare vita e va a vivere con suo padre. Cambia città e cambia quindi anche scuola. Scuola che sarà teatro di nuove amicizie, di amori, di sfide e, appunto, decisioni. La Decisione...