Quella sera io e Carmine non andammo più a dormire. Dopo quel discorso così profondo tra noi due, il sonno era svanito nel nulla. Così terminammo di divorare quella vaschetta di gelato alla stracciatella e ci sedemmo sul divano in salotto a guardare la tv, coperti entrambi dallo stesso plaid rosso con stampati degli orsacchiotti. "E' di mio fratello questo plaid eh, è inutile che mi guardi così!" mi disse Carmine. Ma, chissà perché, non credetti a quelle parole.
Carmine accese la tv e iniziò a cambiare canale per cercare qualcosa di decente da guardare. Ma, visto l'orario, fu un'impresa molto ardua e alla fine optammo per lasciarlo sul canale della musica e ci mettemmo a parlare del più e del meno. Scoprii tante cose interessanti sulla sua vita: innanzitutto che amava giocare a pallanuoto, poi che mia sorella Lucia e il suo fratellino di 4 anni andavano all'asilo insieme. Scoprii anche che spesso aveva incontrato mio padre e che gli era stato vicino quando il suo era mancato.
"Ma, ragazzi, che ci fate qui a quest'ora?" ci chiese la mamma di Carmine ancora assonnata. "Sono solo le sei del mattino, voi dovreste dormire a quest'ora!"
"Ciao ma'" rispose Carmine. "né io né Laura riuscivamo a dormire e quindi ci stavamo guardando la tv."
"Buongiorno Signora, spero che non l'abbiamo svegliata noi con le nostre chiacchiere"
"Ciao Laura. No, tranquilla, io mi sveglio sempre a quest'ora e non vi ho minimamente sentiti. Ma siete sicuri che vada tutto bene?" chiese.
"Si mamma, è tutto apposto."
"Va bene. Visto che siete svegli volete fare colazione con me?"
Carmine mi guardò un attimo. In effetti stavamo scoppiando dopo la vaschetta di gelato, ma non potevamo rifiutare l'offerta di sua madre.
"Va bene signora Beatrice. Ma non abbiamo molta fame, quindi un caffè va benissimo!"
"Perfetto Laura, ma ti prego, chiamami Beatrice. Anzi, chiamami Bea che preferisco!"
"Va bene 'Bea'" dissi per farla contenta.
Poco dopo lei scomparve in cucina, per preparare la colazione.
"Ha la fissa che non vuole che le si dia del lei perché la fa sentire troppo vecchia" mi sussurrò Carmine ridendo.
"Guarda che ti ho sentito eh!" gridò sua madre dalla cucina.
"Ti è andata male Carmine! Dai, andiamo da tua madre", lo presi in giro.
Raggiungemmo sua madre in cucina e mi disse: "Accomodati pure Laura, il caffè è quasi pronto!"
"Grazia sign... Bea!"
"Ah ah ah non ce la fai proprio eh!"
"Dai mamma, non la mettere a disagio!" mi difese Carmine.
"Ma quale disagio Carmine!" gli dissi.
"Il caffè è pronto!"
Mi versò un po' di caffè nella tazzina e ci misi due cucchiaini di zucchero.
"Proprio come tuo padre..." osservò Beatrice.
La guardai con una faccia interrogativa.
"Anche lui mette due cucchiaini di zucchero nel caffè. Sai io e tuo padre ci conosciamo da tanto tempo, lavoriamo insieme da quando Carmine aveva 5 anni."
"Eh si, è l'anno in cui i miei si sono separati..."
"Scusa, non volevo toccare questo tasto!"
"Ma va, tranquilla, sono cose che ormai ho superato alla grande!"
Ci raggiunse anche Ilaria: "Buongiorno a tutti!" disse sbadigliando.
"Ciao Ila" risposimo. "Dormito bene?" aggiunse la mamma di Carmine.
"si dai. Il letto era comodissimo, e avrei dormito da Dio, se non fosse stato per Martina che ha russato tutta la notte! Ci ho messo un bel po' a riuscirmi ad addormentare, ma fortunatamente una volta caduta tra le braccia di Morfeo sono riuscita a dormire senza svegliarmi. Ma tu Laura, visto che dormivi con noi, non te ne sei accorta?" mi chiese.
"Ehm... no!" guardai di traverso Carmine, "appena ho toccato il letto ieri sera mi sono addormentata subito e poi ho il sonno pesante e quando mi sono alzata non russava!" mentii. Non volevo che sapesse della nottata insonne trascorsa con Carmine.
"Beata te!"
"Ma dai, povera Martina!" provò a difenderla Carmine.
"Ma povera cosa?! Povere le mie orecchie semmai!" si lamentò Ilaria.
"ragazze siete terribili!" commentò la madre di Carmine ridendo.
La piacevole conversazione andò avanti ancora per una buona mezz'oretta, quando poi anche le altre ragazze si alzarono. Intorno le nove lasciai la casa di Carmine per tornare a casa mia.
Non appena varcai il cancello di casa mia, sentii vibrare il cellulare. Era un sms di Carmine. "Sono stato bene stanotte con te. Grazie dei preziosi consigli che mi hai saputo dare. Sei un'Amica!"
Sorrisi. Era un bravo ragazzo, aveva ragione papà. Non gli risposi ed entrai in casa, dove trovai tutta la famiglia attorno al tavolo a fare colazione.
"Finalmente sei tornataaaa!" urlò Lorenzo correndomi incontro.
"Ciao famiglia!" esclamai abbracciando il mio vivace fratellino. Amavo quel sentimento di amore che circolava in quella casa. Nella mia vecchia dimora di Roma tutto questo mancava.
"Laura, oggi avevamo in mente di andare allo zoo con i bambini. Vuoi venire con noi?" mi chiese Laila.
"Va benissimo! Non ho ancora molti compiti per scuola visto che è la prima settimana ed è meglio approfittarne! E poi è anche una bella giornata di sole e mi fa piacere fare un giro allo zoo."
Bip-bip. "Sarà di nuovo Carmine" pensai. Presi il telefono e guardai, ma, con mia grande sorpresa scoprii che non si trattava di Carmine...

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La Decisione
Roman d'amourLaura è una ragazza di 17 anni tradita dal suo ragazzo. Decide di cambiare vita e va a vivere con suo padre. Cambia città e cambia quindi anche scuola. Scuola che sarà teatro di nuove amicizie, di amori, di sfide e, appunto, decisioni. La Decisione...