<<E a te non fa paura restarmi accanto? Hai rischiato svariate volte la morte per me, e per eterni attimi l'hai assaporata anche, ne hai sentito il dolore sulla pelle, nelle ossa, nell'anima, eppure non hai paura di doverla fronteggiare di nuovo. Ci trovo qualcosa di assurdo in tutto ciò, e cerco di capirlo cosa ti lega così profondamente a me>>
mormorò prendendo il mio viso tra le sue possenti mani. Tenevo gli occhi bassi per non incontrare il suo sguardo che, ahimè, mi avrebbe folgorato l'anima all'istante, come succedeva sempre, e come non avrei voluto che succedesse ancora. Non ero una di quelle che si amavano allo specchio, ne tantomeno una che faceva di tutto pur di piacere a qualcuno, ero semplicemente me stessa, quella nascosta dietro maschere di cemento. Nonostante questo, una cosa che sapevo fare bene c'era; promettere a me stessa di non cedere.
Sentivo i suoi occhi posarsi su di me continuamente, e il suo respiro diventare sempre più pesante durante il mio silenzio malinconico, e anche se volevo negarlo a me stessa, odiavo vederlo così.
È vero, ero legata a lui, e non sapevo nemmeno io cosa ci trovassi di veramente bello dietro quegli occhi color ghiaccio, quelle labbra carnose, e quel profumo inebriante. So solo che in qualche modo, non riuscivo più ad evitarlo nel giro di ventiquattro ore, e anche se spesso mi faceva girare i coglioni, sarei sempre ritornata sui miei passi, o forse i nostri, o forse i suoi.
Sarei ritornata sempre a guardare quegli occhi, a baciare quelle labbra, e ad indossare quell'odore, l'avrei sempre fatto. Avrei sempre rischiato per lui, e l'avrei messo sempre prima di tutto e di tutti, persino prima di me stessa.
<<Perché non mi guardi adesso se davvero hai deciso di restare? Perché lo fai, voglio dire..lo sai in che storia siamo rimasti intrappolati, e in che modo riusciamo a farci del male se lo vogliamo. Tu sai che combinazione instabile siamo io e te insieme.>> disse, avvicinandosi alle mie labbra.
Avrei voluto tanto assaporarle, coglierne quel brivido fatto apposta per scuotermi l'anima, ma dopo che sarebbe rimasto? La cenere del mio cuore inondato dalle fiamme del suo ardente amore? Cosa saremmo diventati ?
<<Non ho paura della morte, figuriamoci di noi>> sussurrai, avendo finalmente incontrato i suoi magnetici occhi.
<<Vai, se questo ti rende felice>> sussurrò lui, accarezzandomi una gota, con le lacrime agli occhi.
<<E che felicità sarebbe?
Apparente. Non posso scappare senza ricordare quanto ho amato, o meglio, quanto ti ho amato.
E non posso nemmeno dimenticare quanto hai amato tu me, così, senza ragione. Me ne andrei, dimenticherei tutto, anche queste parole, questi occhi, questi anni, e poi? Che vuoto dovrei colmare? >> domando, anch'io con le lacrime agli occhi, e il cuore a brandelli.
<<Ameresti di nuovo>> sussurra.
<<Amerei di nuovo, ma non amerei immensamente. Ed io, alla vita, non ho mai chiesto un amore semplice, occasionale, io alla vita ho chiesto un amore come questo, Ray. Che senso avrebbe adesso rinunciare a tutto ciò?>>
<<Allora cosa vuoi?>> domanda, avvicinandosi piano alle mie labbra. Schiudo le palpebre lentamente, come se stessi per cadere in un sogno.
<<Voglio la vita che mi hai già offerto e che ho in pugno, Ray. Voglio ciò che ricorderò per sempre e non dimenticherò mai, voglio la casa sulla luna che hai disegnato per me>> mormoro, facendo scorrere qualche lacrima sul mio viso.
<<E io voglio il tuo profumo negli angoli della mia vita, ed è proprio questo allora che ti lega così tanto a me; l'amore incondizionato>>
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