<<Dopo le tue insicurezze, i tuoi dubbi e le tue debolezze, c'ero io.
C'ero io a proteggerti da tutto ciò che ti faceva paura, c'ero io a coprirti le spalle, sempre e solo io per farti sorridere.
Ma non ricordi cosa eravamo un tempo, noi?
Una fiamma accesa che non ha mai incendiato, un libro aperto che non veniva mai chiuso, e un vento freddo che non tirava.
Sai cosa siamo adesso, noi?
Una città rasa al suolo, un libro ridotto in polvere, e un vento agghiacciante.
Che cosa mi dici?
Come stai adesso senza di me, senza le nostre risate, le nostre chiacchierate, i nostri segreti?
Io sto bene, e strappo via quei 'nonostante tutto' che vogliono sostituire il tuo viso.
Io strappo via tutto ciò che ci riporta a noi, e malgrado questi muri adesso siano bianchi, io ti ci vedo ancora camminare per queste stanze.
Io vedo ancora i nostri sorrisi dipinti su tele di cui ho perso le coordinate.
Io sento il tuo profumo invadermi la vita, senza sapere che fragranza sia.
Io sento la tua voce raggiungermi nei sogni, senza mai sognare davvero, e vedo la tua ombra dipingersi sui muri quando la notte cala ma non è mai buio davvero.
Allora dimmi, è servito a qualcosa farci così tanto male, se tutto ciò che riusciamo a dimenticare sono le parole sussurrate dopo la sbronza del sabato sera?
Serve a qualcosa passare una vita lontani a guardarsi, senza mai poter sfiorarsi?
A cosa serve ormai tutto ciò, io non so.
So solo che tu, sei quella ferita che non guarisce mai, e quel ricordo che alle cicatrici non le permette mai di chiudersi davvero, per non sentire più quell'amore che brucia il cuore, la mente e le labbra.
Inoltre, io anche dall'amore che ci divora, ti salverei.
Ti salverei dal freddo dell'Alaska, dal caldo dell'Africa, e da un sole estivo.
Io ti salverei comunque, persino da me stesso, perché è questo che fa una persona che ti ama; ti protegge anche dalle sue stesse ombre. >>
