Ma ti piacerebbe disegnare un mondo di cui nessuno ne conoscerebbe le prospettive e le coordinate?
Disegneremmo un mondo migliore, dove l'odio non esisterebbe, dove l'amore inprogionerebbe l'anima di chiunque, e saremmo immortali col cuore, legati da un filo invisibile, destinato a non rompersi mai.
E adesso che ti guardo da questo mondo che cade a pezzi, che gira troppo veloce, lasciandoci indietro, mi rendo conto che il destino a noi, ci ha pensato a lungo, e che ha preferito tenerci separati per un'intera vita, senza possibilità di restare insieme.
Ma quanto ci vuole a cambiarlo, questo destino? Quanto coraggio richiede strappare i suoi contorni, le sue linee e le sue traiettorie?
Se non hai i pastelli per disegnare la nostra vita insieme, allora scrivi con l'anima, mentre io scrivo su carta, con la penna che trovo sempre nel taschino della mia giacca destra, e col cuore che trovo al centro del mio petto.
Ci ho provato a dimenticarti, sai?
Ma ancora una volta il fato ha rubato tutto quelle speranze che avevo per lasciarti andare per sempre. E adesso l'ho capito; questa vita vuol tenerci lontani fisicamente, ma non col cuore, perché nonostante i chilometri e la poca forza che ci rimane nelle gambe, per raggiungerci , forse nel cuore siano ancora in viaggio insieme, e navighiamo ancora in litri d'amore mai gettato fuori, o vomitato nel cesso di una discoteca di sabato sera.
Certe cose non finiscono, e soprattutto, non sbiadiscono.
Una fotografia, sbiadisce, perde colore e aspetto, mentre un cuore che ama un'altro, non invecchia, e un ricordo nella mente, non sarà mai vecchio come un corpo.
E così, staremo; lontani a guardare i nostri destini avvicinarsi, allontanarsi, però senza mai coincidere.
Ma incastriamoli, allora, questi destini, sediamoci all'angolo di un bar, e passiamo un pomeriggio perfetto.
Se non sentirò più niente, giuro che ti lascerò andare , anche se non so mantenere bene le promesse.
Guardiamoci negli occhi, e tracciamo, seppur nei sogni, il nostro destino, e coloriamolo coi colori da noi prescelti.
Perché se prima avevo paura di non scordarti, adesso sono impaurito dall'idea di non poterti mai più riavere.