L'ho sempre guardata da sola, la luna, ed ogni volta, penso a come sarebbe stato splendido condividerne i contorni e il colore con qualcuno.
E le stelle, quelle cadenti, non le vedo quasi più, se ad indicarmele nonci sei più tu.
La notte, la notte è un assassina di pensieri, mi avvolge l'anima e mi fa sentire maledettamente sola, sola e incastrata in quea storia da cui non riesco più ad uscire.
E le mie ombre, tu le scorgi, nel buio, mentre io le tue, non le vedo più dipingersi sui muri di casa nostra, quando tornavi tardi la sera, e inventavi mille scuse.
Ho l'anima ghiacciata, e non riesco più a respirare per il freddo.
Guardo la luna, e rabbrividisco, fumando la Marlboro che ho tra le labbra.
E chissà, se avessi potuto portarti, sulla luna, un giorno, dove avremmo scattato le nostre migliori fotografie che avrei conservato nella galleria dell'anima.
Chissà se avremmo potuto realizzare i nostri sogni, un giorno, magari avere una grande casa e dei bambini che al mattino
ci avrebbero svegliati impazienti di incominciare la loro giornata.
Quanti sogni spenti, e quante lici ancora accese, quanti conti in sospeso, e quante sigarette accendo e spengo.
E ti guardo, da lontano, e tremo quando vedi che ami lei, che pur essendo una donna fantastica, non potrà mai amarti come ti ho amato e ti amo io.
Perché nessuno potrà sapere, il perché adesso, la luna, l'abito col corpo e con l'anima.