cap2: Samuel (Presentazione dei protagonisti)

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《Samuel, te lo ripeto ancora una volta...
Il numero della pizzeria é sotto al telefono, i soldi li trovi nel cassetto del mio comodino e
nel frigo c'è tutto quello di cui hai bisogno.
Starò fuori fino a venerdì, per favore non farmi stare con il pensiero e soprattutto non portare note da scuola...
Dovrei firmartele e creeremmo ulteriori problemi.
Hai ancora diciassette anni e se si scoprisse che spesso resti da solo a casa sarebbe un macello!
Ti prego Samuel, lo sai che abbiamo bisogno che io lavori un po' di più per garantirti un futuro migliore!

Tommaso, il padre di Samuel sarebbe partito per un altro viaggio di lavoro.
Lavorava nell'edilizia e la sua azienda era molto rinomata in tutta l'Italia.
Questo, però, se da un lato permetteva Samuel di vivere nel lusso,
dall'altro lo costringeva a lunghi periodi di solitudine.

Ma a Samuel questo sembrava non pesare più di tanto.
Oramai ci aveva fatto il callo a passare gran parte della giornata da solo.

Qualche anno prima, quando il padre partiva per lavoro, Samuel restava con la nonna Carolina che si prendeva amabilmente cura di lui per tutto il tempo.

Poi però, la nonna morì.

Da allora il padre aveva provato più volte ad affidarlo a diverse baby sitters ma con esiti sempre negativi.

Qualche anno prima, in particolare, fu la volta di Maddalena, una donna sulla cinquantina, con un viso molto dolce ed una voce delicata.

Quando il padre fece ritorno a casa, lei gli lasciò le sue dimissioni.

"Suo figlio è intrattabile" urlò sfinita.

"Ha passato tutta la notte fuori, ho provato a telefonargli ad ogni ora questa notte, ma il cellulare era sempre irragiungibile.
Avrei anche voluto aiutarlo con i compiti per la scuola ieri pomeriggio,
ma mi ha lasciato nel bel mezzo del mio monologo per andarsene agli allenamenti di calcio.
In questi giorni, gli ho cucinato tutto quello che lei mi ha detto potesse piacergli, ma niente, non c'è stato verso per convincerlo a pranzare o cenera a casa.
E poi non ha detto una sola parola lungo tutto questo periodo.
Io, dopo tre giorni e due notti, non so che voce abbia suo figlio!"

Urlò.

Poi sbattè la porta e se ne andò.

Va bene papà, ora scappo agli allenamenti, ci vediamo!》rispose Samuel, in modo frettoloso, per poi chiudersi la porta alle spalle.

In quei giorni era fuori forma, la fame gli scarseggiava e non gli andava di stare con nessuno.
Rifugiva ogni tipo di compagnia e se gli amici di sempre lo invitavano a prendere una birra o un drink, Samuel inventava una scusa per evitare di stare con loro.

L'unica cosa che gli andava di fare era allenarsi.
Giocare a calcio, sia per puro svago, sia per dovere nei confronti della sua squadra, era tutto ciò che faceva.

Non sapeva fare altro.
E non voleva fare altro.

Massimo, il suo migliore amico, era l'unico che sapesse il perchè in quel periodo Samuel fosse così intrattabile ed irascibile.

Il motivo era lo stesso dei nove anni precedenti e l'esperienza aveva insegnato a Max che avrebbe dovuto lasciarlo stare per un po' da solo senza opprimerlo con la sua presenza.

Max era bravo a non invadere gli spazi di nessuno, era sempre discreto e delicato in ogni cosa che faceva e diceva.
E proprio per questo motivo si trovava da sempre al vertice delle amicizie di Samuel.

Era l'amico più caro,
più vecchio
e migliore che Samuel avesse mai avuto e lungo tutti quegli anni di amicizia si erano trovati a condividere tante esperienze assieme.

Si conoscevano dai tempi dell'asilo ed avevano iniziato assieme a giocare a calcio all'età di sei anni.
Per lungo tempo condivisero la stessa passione per il pallone, poi però, un giorno, alle medie, Max cadde e si ruppe un tendine, quella frattura lo costrinse a restare al letto per più di un mese e fu proprio per questo che decise di accantonare il calcio, optando per hobbies più semplici e meno impegnativi.

Max e Samuel erano agli antipodi.

Samuel era il sogno proibito di ogni ragazzina al suo liceo, complice era il suo fisico allenato ed il suo sguardo impenetrabile, i suoi occhi castani erano sempre assenti ed i suoi capelli neri costantemente disordinati e visibilmente morbidi e ben curati.
Nonostante le ragazze della scuola erano tutte pazze di lui, Samuel sembrava non badarci più di tanto e soprattutto sembrava non badare più di tanto alla reputazione di bello e dannato che gli era stata affibbiata lungo tutti quegli anni di liceo; questo perchè a differenza dei suoi coetanei Samuel aveva altri pensieri che gli frullavano per la testa ben diversi da quelli della stragrande maggioranza dei suoi compagni di liceo e ciò aveva fatto sì che il suo carattere diventasse sempre più difficile ed ermetico.

Max, invece, era il totale opposto di Samuel.
Era di media altezza e poco slanciato, i suoi grandi occhi azzurri erano sempre sereni ed i suoi capelli castano chiari sempre ben ordinati.

A Max sì, che sarebbe piaciuto essere al centro dell'attenzione delle ragazze della scuola e di sicuro non se ne sarebbe fatta sfuggire una dalle sue grinfie, ma purtroppo per lui, non era molto gettonato al liceo e sicuramente il suo carattere chiuso e timido era complice nel far sì che ogni suo approccio con l'altro sesso finisse irrimediabilmente in un vano tentativo malriuscito e goffo.

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