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"Buongiorno louuuuu"
"Hey haz"
"Muoviti o faremo tardi a lezione"
"Ma di solito non sei tu quello che non si vuole alzare?"
"Beh sì, ma oggi è diverso. A scuola mi aspetta gigi perché si vuole scusare"
"E tu ci credi?"
"Sì"
"Harry, tu vedi del buono nelle persone anche quando non ce n'è"

-

"Buongiorno ragazzi"
"Hey"
"Lou, alle tue spalle"

Si girò e vide danielle venire verso di lui.

"Pff, e ora che vuole?" chiesi facendo una smorfia.

"Lou....dobbiamo andare" gli disse prendendolo per mano.

Ma guarda un pó sta puttana.

"Ah, va bene. Buona giornata ragazzi"

Mi guardò per qualche secondo e se ne andò.

Non riuscivo più a sopportare tutto questo. Era brutto, veramente brutto voler stare con una persona e non poterlo fare.

In anticipo, m'incamminai verso la classe e prima di aprire la porta una voce mi fermò.

"Harry non entrare, aspetta"

Mi disse gigi correndo verso di me.

"Ciao gigi"
"Ciao harry, volevo scusarmi con te. Parliamone in classe"

Annuii e aprii la porta.

Un liquido ghiacciato mi bagnò da capo e piedi e riuscii a sentire solo tante risate.

Quel banale scherzo del secchio d'acqua. Pensavo esistesse solo nei film, ma evidentemente mi sbagliavo.

"Hahaha brava gigi"
"Batti cinque"
"Sei forte"
"Che ideona"

Non riuscivo a capire il perché le persone mi odiassero così tanto.

Mi strizzai i capelli inzuppati e me ne andai via.

Si voleva solo scusare. Che bastarda.

Ormai avevo capito che non sarei andato a lezione quel giorno.

Louis invece sarebbe stato tutto il pomeriggio con quella e io non sapevo che cazzo fare.

Arrivai in stanza e mi tolsi i vestiti.
Andai nella doccia e il tepore dall'acqua calda mi rilassò un pochino.

-

Presi il cellulare e chiamai niall.

"Hey bro"
"Ciao nello"
"Allora gigi si è scusata?"
"Mh...si. A proposito ti volevo parlare di lei"
"Dimmi"
"Le hai detto di non dire a nessuno di me e di lou?"
"Sì. Mi ha detto che non ha intenzione di dire a nessuno che gli amici dello zio sono gay"
"Ah, perfetto. Va bene grazie. Ci sentiamo"
"Ciao haz"

Era strano che niall fosse lo zio di una tipa come quella. Ma non mi preoccupai tanto. Nella mia vita era tutto così completamente strano, tanto che per me era la normalità ad essere una stranezza.

Erano le 14 e non avevo voglia di andare in mensa, perciò andai a mangiare qualcosina di diverso. Entrai nel bar e mi sedetti su un tavolino vicino alla cassa.

Non sapevo che fare e guardai le persone che ridevano e scherzavano fra loro. Beati loro che potevano farlo.
Io non avevo nemmeno la forza per sorridere.

Mi distrassi un attimo e quando riportai lo sguardo alla cassa, sentii il crack del mio cuore.

Mi distrassi un attimo e quando riportai lo sguardo alla cassa, sentii il crack del mio cuore

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Destiny ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora