Erano poche le persone che amavano veramente. Più conoscevano il mondo, più ne erano delusi, ed ogni giorno veniva confermata la loro opinione sull'incoerenza del carattere umano.
Harry e Louis erano circondati dall'odio e dalla sofferenza.
Avrebber...
Stan era stato condannato all'ergastolo. Non l'avremmo mai più rivisto.
Ero felice. Per la prima volta ero felice di vivere.
Io e i ragazzi non tornammo più a quel college di cambridge, ma ci trasferimno tutti insieme a brooklyn, in america.
Era stato un pó complicato lasciare quel posto, ma ce l'avevamo fatta.
Beh, più che complicato era stato fastidioso, non desideravamo altro che andarcene, ma per questioni di studio era stato un pó difficile.
Io e louis abitavamo in una villetta molto spaziosa, mentre liam e niall erano praticamente i nostri vicini di casa. Avevano comprato anche loro una villetta accanto alla nostra.
Si viveva una vita spensierata, senza problemi, tranquilla.
Continuammo gli studi in un college lì vicino, e ci laureammo poco tempo fa.
Niall si laureò in musicologia, era a capo di una scuola di musica vicino casa. Liam in letteratura inglese e louis in fisiologia. Loro due lavoravano ad un college di qui. Liam, ovviamente, era un professore di letteratura, mentre louis si occupava specialmente della squadra di calcio, ma insegnava anche scienze motorie.
Vi rispiarmio le liti che abbiamo fatto per colpa delle sue alunne che volevano filtrare.
Io invece ero laureato in psicologia. Lavoro duro, ma bello. Mi piaceva aiutare le persone che avevano problemi mentali, come niall, per esempio.
Questa sera louis mi voleva portare in un ristorante italiano a tutti i costi.
In questi giorni lo vedevo leggermente distratto e usciva sempre con liam.
Mi aveva imposto di vestirmi elegante e acconsentii. Louis era solito portarmi a mangiare fuori.
"Harry amore, sei pronto?" chiese mentre ero in bagno a sistemarmi.
"Sì lou, dammi solo 5 minuti"
Bene. I miei 5 minuti erano identici ai 5 minuti di una donna. Cioè un'ora.
Mi aggiustai i capelli, ormai lunghissimi, e mi sentii circondare i fianchi dalle sue braccia.
"Sei bellissimo" mormorò al mio orecchio.
Mi girai e gli buttai le braccia al collo.
"Ti amo così tanto lou"
"Hai visto? Siamo liberi. Siamo felici"
Sorrisi e mi scese una lacrima.
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Era bello poter prenderlo per mano davanti ad altre persone.
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Entrammo nel locale e il cameriere ci fece accomodare in un'area privata, che era dedicata solo a noi due.
