capitolo 15

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Ed ecco che mentre sto in questo oblio, un leggero fascio di luce mi sfiora delicatamente il viso, come se lo stesse accarezzando.

Un filo di voce sfiora l'orecchio accompagnato da dolci note di un piano forte, che mi sembra molto familiare.

Stropiccio gli occhi per poi aprirli lentamente per sentire da dove proviene quella melodia, ma la stanza è avvolta dal silenzio assoluto.

Scuoto leggermente il capo e mi rendo conto che sono in camera di Lucifero.

Mi guardo attorno, perplessa e stanca, passo la mano tra i capelli fissando le lenzuola, ma qualcosa improvvisamente attira la mia attenzione.

Noto sul tavolo un anello, avvolto dall'aura scura, tutto oro con un rubino rosso che libera una piccola luce, in qualche modo sembra che mi stesse chiamando, allora mi alzo spostando il lenzuolo ormai stropicciato, e cammino barcollando leggermente verso quel gioiello.

Appena raggiunto il tavolo con sopra fogli sparsi a caso, prendo il gioiello delicatamente e una scia mi indica il libro che Lucifero stava leggendo l'altro giorno.

Ma se non ci trovo nulla!! L'altro giorno non c'era scritto nemmeno una parola.

Però la mia curiosità mi sta invadendo ed ecco che prendo il libro, che solo a spostarlo noto la polvere volteggiare nell'aria.

Mi siedo sulla poltrona col libro e l'anello in una mano, appena lo apro rimango sorpresa!

Tutto ciò che credevo non ci fosse, adesso è qui.

In tutte le pagine sono scritte parole in modo elegante, scelgo una pagina a caso e inizio.

"Non credevo che sarebbe successo un giorno, il freddo mi avvolgeva, il brivido mi pervadeva, sentivo i lupi ululare, avevo temuto alla mia morte, ero scappata correndo per non so quanto tempo, ma cercavo di nascondermi per non farmi trovare.

Ormai ogni singola via era avvolto dall'oblio, senza darmi la certezza se prenderla o no, la disperazione aumentava ogni passo che facevo.

Nella mia famiglia avevano deciso l'uomo che avrei dovuto sposare, io invece ero contro!

Non potevo sposare un uomo se non provavo nulla, ed eccomi qua, tremante per il freddo.

Ero seduta ad ammirare un paesaggio bellissimo: un lago enorme che specchia perfettamente la luna, bianca come la neve, che faceva anche cristallizzare l'acqua,i suoi raggi lunari rendeva tutto ciò ancora più bello, ma intanto sentivo il mio corpo cedere.

"Che ci fai qua?" Il silenzio venne interrotto da una voce sconosciuta, avevo temuto che mi avessero trovata, allora mi alzai e mi voltai verso la figura che si trovava tra gli alberi nell'ombra.

"S-s..scusa non..volevo.." dissi mentre sentivo delle calde lacrime che rigaravano il viso, ormai distrutta dal dolore.

"Ma di cosa stai parlando?" Ed ecco che la figura era uscita allo scoperto, veniva illuminato dai raggi della luna, diedi un sospiro di sollievo e lo guardavo negli occhi.

Emana il diavolo,la paura, la freddezza, i suoi occhi ghiacciai mi facevano venire i brividi.

Chi sarà costui? Sopratutto..cosa ci fa in un posto come questo a quest'ora della notte?

"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Chiese e non mostrava alcuna espressione nel suo volto, era così perfetto, attraente e affascinante.

"Mi scusi per il disturbo.." sussurro mentre davo delle pacche al vestito nero per togliere i fili d'erba, veniva spostato elegantemente dal dolce vento che lo accarezzava.

Non disse più una parola, nell'aria si sentiva l'erba che veniva sfiorata dal vento, stessa cosa con i rami d'alberi, che facevano anche rumori, dato che si scontravano tra loro.

"Sei molto pallida." Aveva commentato improvvisamente.

"Sto bene..ora..vado." iniziai a camminare, anche se non sentivo più i piedi a momenti.

"Ferma." Disse rimanendo in quella posizione come una statua.

"C-cosa..?" Chiesi con voce ormai rotta dal freddo che mi sta agghiacciando.

"Seguimi." Si avviò verso l'oblio, non mi aveva nemmeno aspettato.

"A..aspetta!" Corsi nonostante la stanchezza, non so da dove uscì questa forza, ma qualcosa mi spingeva a seguirlo.

Entro nel bosco, seguivo la figura che camminava, eppure non riuscivo stare al suo passo dalla stanchezza.

Ormai le mie gambe avevano ceduto, facendomi inciampare, nel momento in cui stavo cadendo sentì la presa che mi tirava fino a prendermi in braccio.

Apro gli occhi e mi trovai in braccio a questo sconosciuto in mo di sposa.

"Grazie.." sorrido dolcemente, ma lui rimase indifferente con quello sguardo cupo.

"Stai attenta la prossima volta." Disse freddamente mentre camminava.

Ormai la testa pesava più del mio corpo, come se avessi del cemento, chiusi gli occhi mentre mi rilassavo tra le sue possenti braccia e come trasmetteva il calore, caddi nel sonno sicura, in qualche modo mi sentivo al sicuro, anche se non lo conosco.

Ed è così che ho conosciuto Lucifero.. un uomo dall'apparenza che mostra l' insensibilità e freddezza, ma che in fondo sento il calore nel suo cuore."

Chiudo il libro poggiandolo sul tavolo con lo sguardo meravigliata.

Perché lui mi paragona sempre a lei? Da come ha scritto sembra timida e buona, poi anche ieri sera mi ha paragonata a lei..Non capisco.

Appena mi ha detto assomigli troppo a lei. Troppo. Ho capito subito a chi si riferiva, non so perche ma ogni volta sento la rabbia dentro.

Guardo l'orologio a pendolo che segna le 6.45, LA COLAZIONE!!!!

Poso l'anello sopra il libro e esco correndo in camera mia per cambiarmi.

Il luogo che ha descritto in quella pagina mi sembra familiare..Non sarà mica il tempio delle rose?! Sarebbe strano, credo.

Poi perché ho sentito anche il suono del piano forte? Ogni giorno mi faccio migliaia di domande.

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