Dopo essermi lavata velocemente, mi metto un lungo vestito rosso, che delinea perfettamente il corpo e faccio una treccia su un lato della spalla -la destra- ed ecco che esco dalla stanza.
Rimbomba per il corridoio solo il rumore dei miei tacchi dello stesso colore del vestito, mantengo lo sguardo sicura e fiera, come mio solito.
Mentre cammino, noto subito Lucifero all'entrata della sala da pranzo, con quella camicia grigia elegante che mette in risalto il busto, cosa da sbavarci sopra...CHE IO NON FACCIO NATURALMENTE.
Arrivo davanti a esso, che mette le mani nelle tasche dei jeans neri con lo sguardo orgoglioso.
"Buongiorno ragazzina" dice col sorriso divertito.
"Buongiorno." Entro nella sala senza perdere tempo con lui, non voglio che si fa strane idee.
Mi siedo al mio posto in modo elegante, mentre lui al suo, confesso che la cosa si fa imbarazzante, essendo che ho dormito con questo nello stesso letto..
Durante l'attesa per colazione mi guardo attorno spaesata, tanto per fare qualcosa, però mi sento strana..
Vedo strane immagini, scuoto la testa e poi spariscono, sono drogata oggi??
Le mie palpebre iniziano a pesare, come se volessero chiudersi a tutti i costi.
"Siria stai bene..?" Neanche il tempo di rispondere a chiunque mi abbia fatto la domanda e vedo solo il buio attorno a me.
Cammino nel vuoto, con passo lento, ma qualcosa cattura la mia attenzione..
Vedo davanti a me formarsi qualcosa, poi pian piano si espande formando una stanza, alla quale riconosco subito: la sala da pranzo reale.
Ma è diverso, non mostra alcun segno di ricchezza, rocce enormi messe uno sopra l'altro nei muri e nel pavimento vedo la terra sparsa ovunque.
Noto qualcosa lampeggiare nell'aria, poi si avvicina lentamente a me: si tratta di una pallina luminosa, che sprigiona la luce, quasi accecante, infatti mi da leggermente fastidio agli occhi al solo guardarlo.
In qualche modo mi fa salire la curiosità di toccarlo, infatti allungo la mano fino a far sfiorare le dita e la luce si fa sempre più accecante, per questo mi copro subito il viso per la potenza che ha.
"Signori..è tutto pronto?" Sento una voce e abbasso le mani, il posto è lo stesso di poco fa, solo che stavolta ci sono persone, stanno preparando delle catene d'oro e delle falci ben affilati.
"Si capo." Risponde l'altro sull'attenti come se fosse un robot.
"Bene, portatelo qui."
Sento il portone spalancarsi e mi volto sussultando, vedendo un ragazzo di massimo 16 anni, accompagnato da due guardie, tiene chinato il viso a terra, avvolto dal dolore, come se il suo incubo fosse giunto.
Ci sono le torce di fuoco appese attorno alla stanza, mentre nel soffitto c'è appeso un lampadario nero lucido con le candele che illuminano poco l'atmosfera rispetto al resto.
Fanno salire il ragazzo dai piccoli scalini per poi farlo inginocchiare, come se fosse un'anima in pena.
Ormai c'è la tensione nell'aria, che ti fa pervadere un lungo brivido per tutta la schiena e fa salire anche la paura, come se tu fossi a conoscenza di cosa sarebbe successo dopo, il cuore palpa a mille..sento che sta per arrivare un brutto spettacolo!
Prendono le catene d'oro per poi farle castrare attorno ai polsi e alle caviglie, questo non obbietta nemmeno ai loro gesti, mantiene lo sguardo nel vuoto, quello che vedo in lui è: paura, tristezza e disperazione, anche se cerca di non metterli in mostra.
"Fuori le ali." Dice un altro che ha un lungo mantello con un cappuccio in testa che copre anche il viso.
Estrae le ali emanendo una luce intensa in tutta la loro bellezza, è indescrivibile ciò che vedo davanti ai miei occhi, ma devo dire che sto ammirando un dono speciale per quel ragazzo.
Appena alza il viso riconosco quei delineamenti, i suoi occhi azzurri e limpidi: Lucifero!!! Che ci fa qua?!
Ed ecco che la persona incappucciata massaggia nel punto da dove ha estratto le ali, Lucifero rimane rigido, come se odiasse quando lo toccano in quel modo.
Questo di allontana e prende una falce lucida e ben affilata, lo impugna per poi alzarlo all'indietro, il re degli inferi -forse a quel tempo era un principe- chiude gli occhi stringendo i denti e i pugni.
ZAC. È bastato un solo colpo per poi far cadere a terra un'ala sanguinante, quello che sto assistendo è un film horror dal vivo!
Lui emette delle urla agghiaccianti, facendolo echeggiare per la sala, mi sono coperta il viso tremante, perché sto assistendo a ciò?! Le sue urla mi sconvolgono, non voglio assistere e sentire tutto questo.
"Siria.." sento chiamare e pian piano ciò che mi circonda è l'oblio.
"Siria..." sento ancora e questo mi porta ad aprire gli occhi respirando affannosamente dallo shock.
"Stai bene?" Chiede il re degli inferi guardandomi negli occhi.
"L-Lucifero? C-cosa.." balbetto mentre mi guardo attorno, mi trovo di nuovo nella sua stanza, sono tornata alla realtà.
"Eri svenuta, quindi ti ho portata qui aspettando che ti svegliassi."
"G-grazie.."
"Avevi fatto un brutto sogno? Sudavi fredda mentre dormivi"
Dopo quelle parole ritorno a pensare ciò che ho assistito e questo mi fa gelare il sangue.
"S-si..ma niente di che."
"Hmm.." alza un sopracciglio dubbioso.
Sento la porta aprirsi ed entra un ragazzino sull'attenti.
"Mi dispiace disturbarla sire, ma all'ala reale c'è bisogno di lei."
"Un tempo prima di entrare bisognava bussare." Sogghigna.
Parla quello che entra nelle stanze dal nulla senza fare le buone maniere, figuriamoci.
"Mi scusi sire" dice in un inchino.
"Bah..ora arrivo."
Il ragazzo annuisce per poi uscire chiudendo la porta, mentre questo si alza e si mette una giacca nera sopra la camicia grigia, per poi dirigersi verso l'uscita.
"Stai pure qua." Dice senza rivolgermi lo sguardo e esce dalla stanza.
Guardo in direzione del tavolo e cosa vedo? Il libro con a fianco l'anello.
Dovrei..continuare a leggere?
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Black Blood
ParanormalSiria, una demone cresciuta nel mondo degli umani con i suoi genitori. Sono stati esiliati da Lucifero perché suo padre è stato accusato per reati che non ha commesso. La ragazza si promise che un giorno avrebbe affrontato il demone che li ha fatti...