capitolo 18

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Sono seduta nell'angolo della stanza, con le guance ormai umide dal pianto e mi stringo forte le ginocchia al petto mentre il dolore mi avvolge.

Perché mi sono resa conto di essermi innamorata, cosa che io non ho mai voluto che accadesse, invece è successo!

"Ho bisogno..di una..boccata d'aria.." sussurro per poi alzarmi barcollando come se le mie gambe non riuscissero a reggermi.

Cammino scalza, ma non ci faccio troppo caso, poggio la mano sulla maniglia d'oro e la giro cercando di non fare rumore, non voglio che all'esterno della stanza qualcuno mi noti.

Apro lentamente per poi affacciarmi, così posso intuire se ci sono presenze oppure no.

Noto che non c'è nemmeno una strana presenza, forse staranno ancora pranzando, meglio che me ne approfitto.

Appena esco, chiudo subito la porta e mi metto a correre, mentre con le mani alzo leggermente il vestito ormai stroppicciato, lasciando scoperte le caviglie, in modo che io non inciampo.

Dopo essere uscita dagli inferi vado direttamente al tempio delle rose, solo una persona può rispondere ad una delle mie tante domande.

Il vento non soffia nemmeno, in questo momento c'è solo il sole che picchietta emanendo calore, ma adesso faccio quello che devo fare, faccio un grosso respiro e..

"GABRIEL!!!" urlo verso il cielo più che posso, col poco fiato che mi è rimasto, perché a causa della corsa sono col fiatone.

Sento un battito d'ali e atterra davanti a me proprio lui, che viene illuminato in tutta sua bellezza dai raggi solari.

"Ciao Siria" dice con voce allegra e profonda mentre ritira le ali.

"Gabriel." Rispondo impassibile "ho una domanda da farti."

"Sapevo che me lo avresti detto..chiedi pure"

"Ehm..ok, comunque puoi raccontarmi di quando Lucifero era un serafino?"

Non so perché questa domanda, ma mi è venuta questa curiosità spontanea.

"Non lo hai mai studiato quando andavi a scuola?"

"Confesso che saltavo le lezioni. Poi non mi fidavo di ciò che spiegavano i professori." Sospiro "posso..avere la risposta?"

"Giusto giusto.." sorride dolcemente "Lucifero era un Serafino, vicino all'Altissimo, fu talmente luminoso che non si riusciva nemmeno a guardarlo, per la luce intensa che sprigionava, una bellezza indescrivibile, quel semplice bagliore in qualche modo ci rendeva felici, tutti lo adoravano, onoravano e ammiravano, però da come ho capito, si sentiva potente quanto a Dio, infatti lo aveva sfidato.

Era stato cacciato via dal paradiso terrestre, assieme agli angeli che avevano deciso di seguire le sue orme, la caduta era durato 9 giorni, finché non era arrivato nel fondo dell'inferno che li aveva risucchiati.

A quel tempo non c'era il suo regno su cui poteva comandare.

Gli angeli che lo avevano seguito col tempo si erano trasformati in demoni, la loro bellezza e lussuria li portava a far trascinare le anime verso l'inferno per seguire coloro che era il principe, almeno, loro l'avevano nominato così a Lucifero.

In paradiso invece non osano ad aprire bocca riguardo a lui, come se per loro fosse stato cancellato.

Tutto il dolore che lo ha afflitto, l'ho rinchiuse in se stesso trasformandolo nell'essere più insensibile e freddo che fosse mai esistito.

Aveva mostrato il suo odio profondo facendo amputare le sue ali angeliche, in modo di mandare il messaggio che non sarebbe mai tornato tra loro.

Quando il popolo demoniaco stava finalmente aumentando, iniziarono a costruire il regno in suo onore.

Ormai aveva il comando su tutto, come voleva, e sfidava sempre l'Altissimo per mettere alla prova la loro potenza e vedere chi aveva la meglio.

Infatti ci furono guerre tra demoni e angeli per tanto tempo, ma visto la diminuzione dei popoli, mio padre Michele e Lucifero fecero l'accordo di pace, a meno che qualcuno non osava ad attaccare l'avversario.

Per esempio: se un demone comune o nobile dovesse attaccare uno di noi, allora scatterà la guerra.

Però intanto mantengono stabile il regno e su dove stabilire le anime.

A mantenere lo stabilimento tra il bene e il male c'è mia madre, moglie di Michele, alla quale il nome è Lusiana, veniva aiutata anche dalla regina degli inferi, cioè Olivia.

Purtroppo da quando Olivia sparì assieme al figlio la regina dei cieli inizialmente aveva problemi per stabilire, infatti c'erano delle discussioni tra i re, ma fortunatamente dopo riuscì a regolarsi."

Ascolto ad ogni parola che pronuncia dalle sue labbra mentre gesticola leggermente, mantengo la mia attenzione lucida e attenta.

Ma ecco la parte mi incuriosisce di più, ovviamente quale parte? Quello di Olivia e suo figlio.

"Cosa vuoi dire con Olivia sparì assieme al figlio?"

"Se aspetti che ti parlo dell'accaduto, mi spiace Siria, ma non posso infrangere la promessa che ho fatto a mio padre"

"Ah..capisco." dico rassegnata "fa niente..adesso è meglio che vada"

Appena mi sto per voltare, questo mi prende dolcemente per il mento che mi costringe a guardarlo, poggia dolcemente le labbra sulla fronte stampando un dolce bacio.

Un brivido mi pervade lungo la schiena e appena lo vedo indietreggiare mi accorgo di non aver obiettato al suo gesto stranamente.

Estrae le sue maestose e possenti ali bianche come il latte per poi batterle volando, ma prima di sparire in quel cielo azzurro mi rivolge un ultimo sguardo accennando un dolce sorriso.

La mia attenzione viene distratta da una strana presenza che allarma il mio intelletto, infatti appena mi volto mi trovo Lucifero impassibile, con lo sguardo nervoso e i suoi ghiacciai puntati ai miei che mi fanno abbassare subito il viso.

Ora lo posso dire..sono nella merda.

Salve ragazzi, il nome del figlio di Lucifero non sarà più "Gabriel" per distrazione ho messo lo stesso con il principe dei cieli, d'ora in poi si chiamerà "Demon".

Spero che vi sta piacendo la storia♡♡ vi mando un forte abbraccio!!

-Gio

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