Il buio mi sta avvolgendo, non mi da nemmeno una via, sono bloccata nel nulla più totale, per quanto possa correre alla cieca, non riesco trovare un filo di luce.
"Siria..." sento una voce echeggiare nell'oblio "Siria..." questo dolce suono rassicurante mi rilassa, come se dentro me stesse dicendo che mi posso fidare di costui.
Un bagliore mi costringe ad aprire gli occhi lentamente.
Il bianco. Ciò che mi circonda è solo il bianco.
La prima cosa che vedo è il lenzuolo, lo guardo confusa, ma dove sono finita??
"Siria" sento ancora quella dolce sillaba e mi volto alla mia destra.
Un uomo alto e robusto, con addosso una camicia celeste che mette in risalto leggermente gli addominali; ha anche dei jeans bianchi.
Appena alzo lo sguardo vedo il suo viso, lineamenti perfetti, ha la pelle pallida come se fosse marmo, però non si può distogliere lo sguardo dalla perfezione.
"C-chi sei...tu?" Mugugno appena acquisto lucidità e mi guardo attorno cercando di capire.
"Sono Michele...re dei cieli" accenna un dolce sorriso "ti trovi in una delle stanze del mio regno"
"No aspetta...perché sono qui??? Non dovrei trovarci!!" Vado in panico totale.
"Stai tranquilla, Gabriel venne in tuo soccorso per salvarti dalla morte"
"Eh?"
"Delle demoni ti stavano per uccidere con l'arma benedetta, mentre tu non eri cosciente..."
L'arma benedetta, è un coltello, ma con un particolare, permette di uccidere i demoni.
L'arma maledetta è il contrario invece, permette di uccidere gli angeli.
"E Gabriel...mi ha salvata?" Chiedo alquanto sorpresa.
"Esattamente cara Siria"
"Ma perché? Non sono una di voi!"
"L'Altissimo ci ha insegnato di aiutare sempre il prossimo"
Il solito discorso su Dio, quanto non li sopporto.
"Si è ripresa?" Varca la soglia una donna con lo sguardo amorevole e con lineamenti dolci.
"Ma lei è..." rimango stupita.
"Esatto..sono la madre di Gabriel, ci siamo già incontrare"
"Me lo ricordo anche io, non sono così scema" sbuffo pesantemente.
Michele si alza e esce dalla stanza lasciandoci sole.
"Adesso posso tornare agli inferi?" Sbuffo per poi mettermi seduta nel bordo del letto che cigola.
"Non puoi" risponde subito lei.
"Perché?" Le rivolgo lo sguardo insospettita.
"Maya la conosco, visto che abbiamo già avuto qualche incontro per parlare dello stabilimento tra il bene e il male, essendo la futura regina" fa un grosso sospiro "in lei ho visto la malvagità pura, fidati Siria, se tornerai agli inferi, avrà già combinato qualcosa per farti finire nei guai seri"
In effetti potrebbe avere ragione, ma non posso perdere tempo stando qui, sopratutto in paradiso.
Allora mi alzo e sento come una fitta in testa.
"Ma che..Non si è rigenerata?" Chiedo stupita mentre mi reggo la testa con una mano.
"Purtroppo ti hanno colpito con l'arma benedetta per farti svenire, la ferita richiede tempo per rigenerarsi"
"Sto be..." neanche il tempo di rispondere e un'altra fitta mi colpisce alla testa.
"Non sforzarti..."si alza la donna e mi spinge dolcemente fino a farmi stendere "se ti sforzi fai solo peggiorare"
Sospiro pesantemente e fisso il soffitto in completo silenzio, senza dire nemmeno una parola.
"Ciao Siria" entra sorridente Gabriel "stai meglio?"
"Ho la faccia di una che sta bene in questo momento?"
Pennuti. Tutti stupidi.
Alza subito le mani ridacchiando, come se stesse chiedendo scusa in modo scherzoso.
"Comunque..quanto ci vorrà per la guarigione? Domani potrò tornare agli inferi?"Chiedo impaziente mentre mi massaggio le tempie.
"Purtroppo" risponde lei "ci vorrà qualche giorno..."
COME QUALCHE GIORNO? LUCIFERO MI FARÀ FUORI AL RITORNO.
"MA IO DEVO TORNARE SUBITO" vado in panico ed ecco un'altra fitta, un dolore indescrivibile, stavolta sento la testa pesare più del cemento.
"Tesoro non possiamo lasciarti andare in queste condizioni, fatti curare per un pò di giorni, poi sei libera di andare e fare ciò che vuoi"
Sbuffo irritata e alzo le mani in segno di resa, perché così potrei solo perdere del tempo.
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Black Blood
ParanormalSiria, una demone cresciuta nel mondo degli umani con i suoi genitori. Sono stati esiliati da Lucifero perché suo padre è stato accusato per reati che non ha commesso. La ragazza si promise che un giorno avrebbe affrontato il demone che li ha fatti...