capitolo 37

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Sono ancora qui, immobile, non sapendo che dire dopo che mi ha posto quella domanda.

Vuoi essere la mia regina?

Cazzo sento ripetere con l'effetto eco questa domanda, come se ci fosse un replay in testa, ancora non ci credo che l'abbia chiesto proprio a me.

Butto fuori un sospiro tornando nella realtà senza stare troppo avvolta dai pensieri.

"Tu dici... che ne sono all'altezza? È una responsabilità enorme, soprattutto quando significa mantenere lo stabilimento tra il bene e il male"

"Siria, tu sei libera di darmi la risposta negativa o positiva, non ti impedisco nulla, ma sappi che Olivia era umana.

Ma nonostante le dovute critiche subite dagli altri demoni, per appunto questo motivo, ha dato tutto se stessa pur di mantenere lo stabilimento, fidati, in te ho visto questa dote, io sono fermamente certo che tu riuscirai a fare i tuoi impieghi e farai dei buoni progressi.

Certo, all'inizio per te saranno difficili, ma poi col tempo risulteranno meno pesanti.

Perché ho scelto te? Perché è te che voglio al mio fianco, è te che voglio come mia regina.

Tu sei diversa da qualunque altra demone che rosichierebbe pur di diventare la regina, ma tu invece segui solo i tuoi istinti e i tuoi obbiettivi senza pensare ad altro, tu ti senti bene così come sei.

Sono certo che sarai un'ottima regina e sarai anche da esempio.

Ma soprattutto perché...ti amo."

Ogni parola calda profonda pronunciata da lui mi sento come il petto andare in fiamme.

Le sue ciocche nere sfiorano delicatamente il viso, senza far intravedere troppo i suoi occhi limpidi e profondi.

Con la sua grande mano sposta delicatamente le ciocche dei miei capelli dietro all'orecchio, anche se si fa accarezzare dal vento, esattamente come nella mia pelle scura e delicata.

Quella labbra così lussuose, perfette, che ti fa venire voglio di baciarle, di sentirle, di mordicchiarle tra i denti dolcemente.

Ancora avvolta dall'incredulità della proposta vedo la mia offuscarsi dall'orlo delle lacrime, sento le mie guance farsi rigare e non hanno intenzione di smettere.

Scorgono ancora lacrime interminabili che anche con lo sforzo non riesco a smettere di piangere.

Siamo ancora in questo lungo e quasi infinito silenzio, ma poi sento una mano aggraziata asciugarle dolcemente che ormai hanno umidito le guance.

"Perché piangi?" chiede mentre continua ad asciugarle impassibile.

"Perché ..." vengo interrotta dai singhiozzi e le lacrime non ne vogliono sapere di cessare per un attimo "sono... felice... tanto..." dico tra un singhiozzo e l'altro per poi sentirtmi tirare tra le sue braccia possenti e il suo petto scolpito.

A quel gesto quasi raro per me sorrido, quell'inconfondibile profumo di rose che mi stuzzica le narici e la gola.

Ripenso alla sua linfa densa, quel gustoso rosso accesso che ti fa andare in estasi a solo vederlo scorgere.

Appena alzo lo sguardo mi trovo il suo davanti, che si morde il labbro inferiore in modo sensuale fino a provocare una piccola ferita.

"Che fai...?" chiedo perplessa, ma poi vengo ipnotizzata quando vedo fuoriuscire di poco il sangue.

"Baciami" dice mettendo la mano sulla mia nuca per incitarmi a farlo.

Scorge il sangue che riga alla perfezione lungo il mento ed è lì non resisto più, prendo il viso tra le mani e lo bacio facendo unire le nostre labbra.

Le nostre lingue entrano in contatto ed ecco che scatta la vera scintilla che sprizza in tutti i pori.

Sento la sua linfa scendere per la gola, così caldo, buono e molto stuzzicante.

Dopo quei paio di minuti magici per me le nostre labbra si staccano con malavoglia, come se volessero sentirsi tra loro ancora e ancora.

Ansimo a corto fiato guardandolo e lui stessa cosa, le mie lacrime si placano del tutto, lasciando le mie guance inumidite causato da esse.

"Allora...?" chiede ancora impaziente della mia risposta.

Rifletto un attimo, cerco di capire cosa voglio realmente.

Si sa, a volte non si sa chi bisogna seguire, il cervello o il cuore, che fanno due scelte diverse, ecco il problema.

Metto in conflitto il cervello e il cuore non sapendo la scelta da prendere, ma adesso basta.

Non ascolto ne il cervello e neanche il cuore, stavolta sono io a decidere, io stessa.

"Si" dico guardandolo sorridendo.

Il sole lo fa apparire luminoso, perfetto e unico, appena si apre in un sorriso sembra sciogliersi perdutamente davanti a lui.

Non mi pento minimamente della risposta che gli ho appena dato.

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