Capitolo 41

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POV ELENA
-entra dai- disse Andrea passandosi una mano tra i capelli.
Notai con piacere che non aveva ancora perso il vizio.
Gli si leggeva in faccia quanto era imbarazzato.
-posso offrirti qualcosa?-
-un bicchiere d'acqua, grazie.- dissi sedendomi sul divano
Poco dopo arrivò anche lui è si sedette vicino a me porgendomi quello che gli avevo chiesto.
-allora, chi non muore si rivede- disse rompendo il silenzio e facendomi quasi affogare con l'acqua .
Mi schiarii la voce.
-hai ragione, in effetti in queste settimane ho avuto un pó da fare-
-ho notato.. Sei praticamente sparita..voglio dire, non che a me faccia differenza..-
-lo so, Andrea, non c'è bisogno di ripeterlo.- dissi infastidita
-sei stata una stronza con me..-
-ho sbagliato tutto, lo riconosco- dissi guardandolo negli occhi
Lui non riusciva a reggere lo sguardo, si guardava intorno, giocava con il suo bicchiere di coca cola ancora quasi pieno, tutto, pur di non guardarmi negli occhi.
Fece un respiro profondo, come per prendere coraggio, per dirmi qualcosa di importante.
-ho sbagliato anch'io... Molte cose. Ti chiedo scusa per la mia reazione. É stata esagerata. In quel momento volevo solo farti male, volevo farti provare il dolore che tu avevi fatto provare a me,  e sapevo che quello era l'unico modo per ferirti. Ma mi sento un vigliacco e sono estremamente pentito. Spero tu possa perdonarmi un giorno-
-l'ho già fatto- dissi sottovoce .

Si avvicinò a me e ci abbracciammo.
Ancora tra le sue braccia gli chiesi se lui avesse perdonato me.
Si staccò, e bevve un sorso di coca cola.
-ci sto provando-
Aveva gli occhi lucidi, quei suoi occhi castani e lucenti. Mi passarono un attimo per la mente tutti i ricordi più importanti vissuti con lui, come se fossero state fotografie. Andrea mi mancava. Avevo rovinato tutto e speravo ancora che un giorno sarebbe tornato tutto come prima tra di noi.
-dai basta parlare di questo... Cosa ti ha portato qui oggi?-
- credo... Credo che voglio tornare qui. -
-cosa??- chiese incredulo
-voglio tornare a vivere qua, almeno per un po'-
-c'è qualcosa che non va con... Il tuo ragazzo?-
- é tutto ok... - Mentii..
-e allora perché questa decisione?-
-mi mancano le mie amiche e... Mi manchi Tu- dissi sorridendo

POV ANDREA
Cosa diamine stava cercando di dire Elena?
Io gli mancavo?
Forse la storia rose e fiori di Elena e Riccardo non era come me la immaginavo io.
Sono sicura che mi ha mentito, non sarebbe mai tornata ad abitare qua se fosse andato tutto a posto con lui, la Conosco troppo bene.
Forse si vuole riavvicinare a me?
Mmh, non credo. In ogni caso sarei risoluto a respingerla. Lei non può prendere le presone quando vuole e lasciarle poi a suo piacimento.

Ok forse stavo un po esagerando.
Elena ancora non mi aveva detto niente e io già mi stavo facendo i miei viaggi mentali.
Uff, non cambierò mai. La verità è che io amo ancora Elena, la amo troppo.

In quel momento sentimmo aprire la porta di casa. Erano Laura e Beatrice. Non appena videro Elena le saltarono addosso abbracciandola e stringendola come se non l'avessero vista da tanto.
Mi mancava quest'atmosfera. Da quando Elena non c'era l'Atmosfera in casa si era un po' appassita, raffreddata. Ma ora forse lei era tornata a farla ritornare quella di un tempo.

POV RICCARDO.
Erano le 18:30 di quella domenica pomeriggio.
Continuavo a guardare l'orologio della mia palestra mentre con i guantoni continuavo a colpire il sacco.
Ero arrabbiato, molto, Elena ancora non era tornata. Avevo pensato di andarla a prendere a casa delle sue amiche ma mi aveva praticamente bandito.
Mia madre era in salotto insieme a Loretta.
Non so per quanto tempo loro due decideranno di stare in casa mia, ma di certo non le posso cacciare, sarei scortese, e mia mamma odia la scortesia. Proprio per questo mi meraviglio di lei e di come si é comportata con Elena.
Forse però ho sbagliato più io, a non difenderla, ma... Dio mio, non posso scegliere tra Elena e mia madre, le amo tutte e due ma in modi differenti.
Vorrei solo che questa situazione si risolva e spero che Elena torni al più presto per parlare con lei.
Erano le 21 ed Elena ancora non era tornata. Ero sul divano e mi agitavo perché Elena non rispondeva alle mie chiamate e i miei messaggi.
-ok io vado!- dissi alzandomi dal divano
-ma dove vai?- chiese Marta
-vado da Elena-
-ma ti rendi conto che sei ridicolo?-
-come scusa?-
-credo che tu la  conosca meglio di me. Non vedevi i suoi occhi? Quasi ti imploravano di mettere fine alle accuse di mamma e di Loretta, e tu non hai fatto niente! Ti rendi conto di quanto sei idiota?-

Proprio in quel momento sentimmo la serratura della porta fare uno scatto, e poi Elena entró.
-mi volevi far morire?- dissi alzandomi dal divano per andarle incontro
Lei non mi rispose.
-Elena rispondimi!- gridai
-me ne vado!-
-cosa?-
Non potevo credere alle mie orecchie! Che diamine stava blaterando?
-hai capito bene! Sono tornata, PER ANDARMENE!! Raccolgo le mie cose e torno dalle mie amiche-

La vidi salire le scale e sparire nel buio
Mi girai di scatto verso Marta.
-mi hai deluso Riccardo, credevo che l'amassi, ma la stai facendo andare via-

-cosa sta succedendo qui?- disse mia madre mentre scendeva le scale
-Elena é tornata a prendere le sue cose, se ne sta andando- rispose Marta
-ah, vedo che ti ama profondamente, se ne va alla prima difficoltà eh... -
-MAMMA SMETTILA!- gridai, come non avevo mai fatto con lei da 35 anni a questa parte.

Salí di corsa da Elena.
-Elena ti prego, non andartene, ragioniamo-
-cosa c'è da ragionare? Ti rendi conto? Tua madre e la tua ex piombano in casa tua all'improvviso, mi trattano male, non mi rivolgono la parola se non per screditarmi, è tutto quello che riescono a fare è creare un atmosfera di tensione tra me e te! Dato che tu ti stai lasciando condizionare, non hai nemmeno le palle per difendermi. Cosa dovrei rimanere a fare qua? Farmi maltrattare? Beh no, caro. Ti saluto!-
Mise le sue ultime cose nella valigia e uscì.
Quasi la stavo rincorrendo, sotto gli occhi confusi di mia madre  e Loretta.
-Elena ti prego! Ti amo!-
Si fermò di scatto girandosi verso di me
-ciao Riccardo-
-mi stai lasciando? -
Ci pensò su..
-no... Ma devi scegliere da che parte stare. Definitivamente. Non scrivermi, non telefonarmi e non venire a casa delle mie amiche fin quando non avrai preso una decisone stabile. Sappi solo che con loro, qui io non ci torno.-

Non mi diede il tempo di dire niente che si mise in macchina e sfrecciò via da me.
Ero distrutto.

L'amore muore giovane,  per questo non ha etàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora