Capitolo 42

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POV ELENA
Stavo tornando a casa in macchina.
Eravamo a febbraio e non smetteva di piovere da giorni.
Ma ero  contenta che non smetteva di piovere. Il tempo, evidentemente, rifletteva il mio stato d'animo. Le piccole gocce che scendevano in parallelo sul parabrezza mi ricordavano tanto le lacrime che stavano  scendendo dai miei occhi in quel momento. Non ero poi così diversa dalla mia città, io. 
Arrivai a destinazione e spensi la radio proprio mentre su RTL stavano passando "Hello" di Adele. Amo quella canzone ma non ce la facevo ad ascoltarla in quel momento.
Per di più, l'indomani sarebbe stato  San Valentino.
Ero lontana più che mai dalla persona che amavo . E la cosa peggiore è che non era una distanza dovuta ai chilometri. Era una distanza peggiore, essere vicini, ma lontani allo stesso tempo, ti logora dentro e non hai via di scampo, perché sai che l'unica cosa che può farti stare meglio é proprio quella che ti fa stare così dannatamente male.

-Basta Elena!- dissi a me stessa con convinzione. Stavo diventando patetica.
Sembravo una di quegli artisti romantici del XVII secolo.
Dovrei prendere in considerazione l'idea di scrivere un libro.
Ma alla fine chi è che ascolterebbe quello che ho da dire?

Prima di scendere dalla macchina presi una salvietta struccante che portavo sempre in borsa e mi pulii il viso dal trucco colato causato dal pianto. Ora basta piangere, i miei amici sapranno come tirarmi su il morale.
Scesi dalla macchina ed entrai in casa.
C'erano proprio tutti!
Quella sera non sarei dovuta andare a lavoro quindi potevo stare in loro compagnia.
-Hey Elena!- disse Beatrice, e con lei a seguire tutti gli altri che erano in salotto.
Ignazio e Leonardo ovviamente stavano giocando con la playstation a FIFA 2016,
Mentre Laura e Beatrice stavano cercando cucinare la pasta al forno.
E Andrea?
Non lo vidi ne in salotto, né in cucina.
Feci finta di niente e mi misi a parlare con le mie adorate amiche.
-Elena non sai quanto ci sei mancata!-
-anche voi mi siete mancate-
-cosa sta succedendo con Riccardo?- chiese Beatrice
La solita impicciona.
Decisi di raccontare loro tutto, in fin dei conti erano le mie migliori amiche, ed io mi ero promessa che non avrei più nascondere niente a loro.

-certo che è un grandissimo bastardo! Come fa a preferire la madre e la ex a te?- disse Beatrice arrabbiata
-non lo so Bea..- dissi abbassando la testa.
In effetti Riccardo si era comportato davvero da bastardo!
Ero contenta che le mie amiche mi dessero  ragione... Beh in fin dei conti ce l'avevo e basta, non era una cosa soggettiva, chiunque mi avrebbe dato ragione.

Quel momento di tristezza e pensieri  fu interrotto improvvisamente dalla puzza di bruciato che proveniva dalla cucina... 
-oh mio Dio! Le lasagne!- gridó Beatrice
subito ci catapultammo in cucina a vedere cosa stava succedendo. Dopo aver aperto il forno venimmo inondate da un fumo così  denso che la nostra casa sembrava essersi mutata in una fabbrica altamente inquinante.
-aprite le finestre!-

-Hey ma che succede?- disse una voce
Era Andrea. Era appena uscito dalla doccia, aveva i capelli bagnati e l'asciugamano avvolto intorno alla vita, con le goccioline d'acqua che gli scendevano lungo il petto e lungo i muscoli delle braccia.
Oh mio Dio!  In questo mese Andrea si è proprio dato da fare in palestra!

Dopo mezz'ora il fumo era quasi del tutto sparito e la situazione era ritornata calma, ma della lasagna di Beatrice non era rimasto che carbone.
-che ne dite di ordinare delle pizze?- dissi -offro io!!-

La sera si concluse in allegria. La pizza fa sempre bene all'umore.
Elena e Beatrice andarono in camera con i rispettivi fidanzati e rimanemmo solo io e Andrea in salotto con la TV accesa.

- ti ho liberato la camera..- disse
-cosa? No non dovevi, quella ormai  é la tua stanza.-
-insisto-
-dove dormirai tu?-
-per stasera sul divano, ma domani faccio spazio nello studio e mi metto li-
-non voglio che tu dorma sul divano, ci dormirò io-
-ELENA! Ho detto di no!- disse deciso e con uno sguardo che lasciava intendere chiaramente che quello che diceva lui non era un' opzione, era regola.

Che palle quando insisteva! Ok era un gesto carino ma non doveva, mi faceva sentire ancor di più in imbarazzo!
Decisi di arrendermi.
-Allora vado a letto. Buonanotte-

Due ore dopo  ero praticamente ancora sveglia.
Non riuscivo a prendere sonno.
Poi qualcuno bussò alla porta.

-che ci fai qua?-
Aprii in intimo, come dormivo sempre, non ci pensai , ma tanto in fin dei conti lui mi aveva già visto così.
-ho combinato un disastro-
-che è successo?-
-vieni a guardare tu stessa -

Andai in salotto e trovai un odore di alcool impressionante.
-ma che diamine...-
-ero davanti alla TV, avevo preso la bottiglia di vodka per berne un po... Poi mi ci sono addormentato sopra e si è versata tutta sul divano! -
-Andrea ma sei proprio fuori-  dissi ridendo
-ah ti viene da ridere?? A me no! Chi glielo dice domani a Beatrice... Il divano bianco, pieno di vodka-
Continuavo a ridere. Non riuscivo a fermarmi.
-come fai a dormire adesso?-  chiesi
-ti ho chiamata proprio per  questo... Posso dormire con te?-
Alzai un sopracciglio.
-ti giuro, non l'ho fatto di proposito, figurati, ma il divano è praticamente tutto bagnato e non di acqua.-
Sospirai
-ok dai, vieni-

Tornammo in camera.
Misi addosso una canotta abbastanza lunga da coprirmi anche un po le cosce e mi buttai sul letto.
-perché Ti sei vestita ? Hai paura che ti salti addosso?- chiese ironico
-no, è che... Forse è meglio così-
Lui si tolse la maglietta e rimase in pantaloncini.
Si mise accanto a me,ma abbastanza lontano da non toccarmi.
-buonanotte Elena-
-notte Andre-

L'amore muore giovane,  per questo non ha etàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora