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Canzone per il capitolo: Half a heart. - One direction.

Sharon's POV
il giorno dopo, fu il primo giorno senza Luke. Non so se sarei riuscita a rimanere in astinenza dei sui baci, carezze e abbracci.

Ero sul mio letto a pensare a la scenata di ieri con la preside e il discorso che ho fatto a Niall.

Deve meritare tutto il dolore che ho avuto, quell'uomo che non mi è stato mai vicino e ora mi viene a prendere dicendo: '' ciao sono tuo padre e ora torniamo a casa.''

Sono incazzata con lui per tutto il dolore che mi ha afflitto. Lo disprezzo a morte, sono un maledetto errore. Questa merda di vita doveva toccare proprio a me. E lo odio per questo.

Mi manca tanto mia madre, ne sento ogni giorno che passa la sua mancanza.

Eppure mi sembra strano che io sono ancora viva solo grazie ad un collegio. Avrei preferito vivere in un ospedale con un cancro come mia madre, così quando sarei morta sarei stata accanto a lei. Lei ha fatto di tutto pur di rendermi felice, anche con piccole cose. Ora dovrei andare a casa di uno sconosciuto che dovrei chiamare ''papà''. Non ci tengo, preferirei andare ad un convento per suore, piuttosto di andarmene con lui. Ma ora non ho più scelta, ho mandato a fanculo la preside quindi credo che non mi vorrà più fra i piedi.

Mentre preparavo le valigie, presi il mio primo diario, dove all'interno trovai una lettera scritta da mia madre per me prima della sua morte.

Cara Sharon,
Sono tua madre, e tra un paio di giorni forse non mi vedrai più. Mi mancherai tanto, tantissimo.
In questi sei anni mi sono resa conto che ho vissuti gli anni più belli della mia vita, grazie a te.
Quando ti vidi per la prima vta fra le mie braccia piansi di felicità, dal primo giorno ti ho sempre amata e continuerò ad amarti, anche quando sarò un angelo.
Ricordati che sarò sempre nel tuo cuore, non piangere perchè io ci sarò.
Ti adoro piccola mia, guarda sempre la luna.
Con amore,
Tua madre.

Mi mancava terribilmente tanto, ma sapevo che era dentro di me.

Dopo un po' sentii un rumore della porta aprirsi, alzai lo sguardo e vidi che era lui.

- come va?

- come vuoi che vada? Sparisci dalla mia vista e almeno tu goditi la vita.

- voglio che tu venga con me, sei mia figlia. E hai il diritto di conoscere tuo padre.

- non sono tua figlia. Sono solo un inseminazione dentro il ventre di una donna che mi ha amata e cresciuta da sola, senza di te. Lei può chiamarmi "figlia", ma tu no, non ne hai il diritto. E sai perchè? Perchè non sai niente di me, non mi conosci. Sai a malapena il mio nome. Ma che cosa vorrei pretendere da uno come te...dovrei starmi zitta. E invece parlo a vuoto.

- Non parli a vuoto, fai bene ad odiarmi. Anch'io sarei stato così nei confronti di una persona che mi ha lasciato solo con un genitore. Però pian piano imparerei a fidarmi, e a perdonarlo.

Mi guardò negli occhi, avevamo gli stessi occhi pur essendo cristallini e azzurri come il mare. Per questo l'odiavo, perchè gli assomigliavo e non avrei mai avuto il coraggio di accettarlo. Ma mi sono fatta l'abitudinde.

All'improvviso disse:

- posso...posso abbracciarti?

- certo che...no.

Fece una faccia dispiaciuta, non me ne fregava un cazzo. L'ho avvisato.

Presi il mio borsone con la roba dentro e dissi:

- Che ne dici di andarcene?

Annuì e si alzò, per poi dirigerci verso l'uscita.

Spero che durante il viaggio non parli proprio.

FATHER。𝓷𝓲𝓪𝓵𝓵 𝓱𝓸𝓻𝓪𝓷 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora