Dove Mi Trovo?

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Quando apro gli occhi sento delle fitte alle braccia e ai polsi, cerco di alzarmi ma il corpo non risponde alla mente. Dopo vari tentativi riesco a sedermi e guardami intorno. Sono in uno stanzino senza finestre su una coperta, legata con una catena al muro, sui polsi i segni della corda usata per legarmi e portarmi via, credo. La testa fa male ma cerco di ricordare cosa sia accaduto prima di finire qui. Chiudo gli occhi e provo a concentrarmi.

Flashback

"Andrea? "

Andrea è la seconda figlia di Adam, sposata e soprattutto dovrebbe vivere in Africa, visto gli impegni di suo marito. Sapevo che non era tornata per evitare di finire sotto i riflettori e soprattutto che non era a conoscenza dei piani del resto della sua famiglia.

"Credevi davvero che non avrei vendicato ciò che hai fatto? Hai distrutto la mia famiglia, come hai fatto con Aiden." mormora.

"Non azzardarti a tirare fuori Aiden! Tuo padre e tua sorella sono dei criminali!" sbotto alzandomi dalla mia poltrona quando arriva a poca distanza da me.

"E tu? Tu non lo sei?" urla. Stiamo davvero affrontando un discorso così ovvio?

"La tua famiglia voleva portarmi alla rovina, e soprattutto miravano alla mia vita! Se potessi tornare indietro rifarei tutto, questa volta assicurandomi che nessuna pazza possa piombare in ufficio."

L'unica cosa che ci divide è la mia scrivania, eppure nessuna delle due osa fare un passo verso l'altra, tra noi solo il fuoco dei nostri sguardi.

"Indovina chi ti porta a pranzo oggi?"

La porta si spalanca all'improvviso e Logan entra nel mio ufficio notando subito la tensione tra me e la donna che è di fronte a se.

"C'è qualcosa che non va?" chiede Logan guardando prima me e poi Andrea.

"È tutto sotto controllo Logan. Ora va, ci vediamo a pranzo." rispondo in tono freddo e distaccato.

"Io non vado da nessuna parte. Cosa succede? " incalza.

Andrea lo fissa per qualche secondo e quando lui tenta di avvicinarsi tira fuori una pistola.

"Oh, oh, stai calma, cosa pensi di fare?" le urla preso alla sprovvista.

"Tu ora ti siedi e fai silenzio" indica con la pistola la mia sedia e lui esegue senza porre resistenza.

I suoi occhi azzurri incontrano i miei e scuoto la testa sperando che capisca che mi dispiace e che non avevo idea delle sue intenzioni.

"Andrea cosa credi di fare? Raggiungere tuo padre e tua sorella? " chiedo, forse però finire di irritarla non è la mossa giusta.

" Zitta! Sta Zitta! Siediti accanto a lui." urla agitata. "Non doveva andare così, dovevo portare via solo te." mormora.

"Pensa bene a ciò che fai. La tua famiglia è anche tuo marito e tua figlia" provo a colpire il suo lato tenero cercando di farla riflettere e sperando che stia solo delirando.

"Non ho più nessuno! Nicole e sua figlia erano l'unica cosa che mi è rimasta, ma tu me l'hai portata via!"

La porta si apre ed entra un uomo in passamontagna che le sussurra qualcosa all'orecchio, Logan approfitta della sua distrazione per alzarsi e disarmare Andrea, ma viene fermato dall'uomo che lo colpisce al volto. Logan si alza e inizia una violenta colluttazione con l'uomo, mentre Andrea li fissa sconvolta. Forse dovrei approfittare della sua momentanea paura. Prima che potessi raggiungerla, però, si sente uno sparo provenire dalla pistola che Logan cercava di togliere all'uomo. Tutti guardano nella mia direzione e sulla mia spalla inizia a formarsi velocemente una macchia rossa.

Fine flashback

La porta della piccola stanza si apre ed entra Andrea, tra le mani un vassoio con del cibo. Il suo volto è cupo, le sue pupille dilatate, quasi fosse impazzita o addirittura posseduta, come quando è piombata nell'ufficio portandomi via. Se avessi guardato meglio i suoi occhi forse qualcosa avrei capito e ora non sarei qui.

"Dov'è Logan? " chiedo.

"In ospedale." risponde mentre poggia a terra il vassoio e si siede su una sedia malconcia.

"Cosa gli hai fatto? " cerco di alzarmi ma il mio corpo sembra non volerne sapere di obbedire alla mente.
Anche Logan, come Aiden è stato vittima delle mie scelte.

" Sono stata costretta a spararlo. Quando sono andata via era sul pavimento privo di sensi, ma a quanto pare dovevo assicurarmi che fosse realmente morto." spiega. I suoi abiti sono ancora sporchi di sangue, devo essere qui da poche ore.

"Da quanto sono qui?" chiedo.

"Mangia, mi servi viva. " ordina.

" A cosa ti servo?"

"Lo scoprirai" si alza dalla piccola sedia e va via prima che potessi chiederle altro.

C'è lei dietro al furto dei miei soldi? E se era fuori da tutto come fa a prenderli? La polizia non riesce ancora a rintracciare il conto in cui questi soldi vengono versati e la banca per quanto potente, non sa come opporre resistenza a chi entra nel proprio sistema.

Nel vassoio c'è dell'acqua e del pane, l'appetito però proprio non mi viene. Mi guardo intorno cercando di trovare un modo per uscire da qui, ma la realtà è che un modo non c'è. Pensa Talia, pensa.

"Logan, no Logan non lasciarmi! Non puoi andare via anche tu!"

Intorno a noi solo cadaveri, accanto a me c'è Aiden ormai senza vita e Logan fatica a restare sveglio tra le mie braccia.

"Scappa" sussurra.

"Shh Logan, non ti sforzare. Resisti troverò aiuto"

Il casolare è enorme, apro una delle tante porte e corro in una qualsiasi direzione che possa portarmi fuori di qui per chiedere aiuto ma tutte le stanze sono vuote e senza uscita.

"Aiuto! Aiutatemi qualcuno mi sente?" cerco di urlare con tutta la voce possibile ma il silenzio urla più di me.

Ritorno nella stanza in cui Logan è l'unico che ancora respira.

"Resisti Logan, prima o poi qualcuno deve pur arrivare" lascio che la sua testa si posi sulle mie gambe, accarezzando i suoi capelli e sperando che si tranquillizzi.
Prendo un lembo della sua maglia e lo strappo per poter stringere la ferita e fermare il sangue.

"È... Stata..." le sue labbra si toccano appena e la sua voce diminuisce ogni secondo che passa.

"Chi? Chi è stata Logan?" chiedo sperando di capire ciò che dice.

"È stata... Colpa... Tua..." sussurra. I suoi polmoni faticano a trovare l'ossigeno necessario per resistere ma non servono parole per leggere il suo odio.

"Non volevo Logan, te lo giuro" mormorò tra le lacrime. Se avessi saputo che sarebbe finita così avrei rinunciato a tutto pur di non perdere loro.

"Colpa... Tua" il suo cuore rallenta e il suo respiro si ferma.

"No, Logan! No, no, no!"

"Logan!"urlo spalancando gli occhi. Stavo sognando, eppure la mia fronte è impegnata di sudore come dopo una corsa.

Ha ragione, è tutta colpa mia. Devo andare da lui, sapere come sta ma prima di tutto uscire da qui.

TalAid - Una Scommessa D'amore Pt IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora