Atene Pt II

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Nei miei trent'anni ho odiato me stessa poche volte. Questo è uno di quei momenti in cui sono consapevole che quando arriveranno le conseguenze del mio gesto, mi odierò.
<<Jason prima o poi dovrai pur abituati all'aereo >>sbuffo.
<<Non è una cosa che posso controllare. Amo sentire la terra sotto i piedi, non del ferro e poi il vuoto. >> risponde irritato.
Alzo gli occhi al cielo e respiro lentamente per evitare discussioni che non porterebbero da nessuna parte.
<< Hai i documenti che devo mostrare a Pet? >> chiedo per distrarre entrambi.
<< Si, ho tutto. Ogni documento è ordinato in ordine cronologico, da quando è entrato in contatto con Adam ad oggi. >> spiega.
<< Quindi, ricapitolando: Adam viene sbattuto fuori dalla sua azienda e Pet sta per fallire, così si accordano e qui entrano in gioco Nicole e Feel che non sono a conoscenza del coinvolgimento di Peter.>> riassumo.
<<Esattamente >>
La sua pelle continua a restare più bianca della camicia che indossa, ma almeno le mani non cercano più di strappare via la pelle dai sedili.
<< Con questo contratto...>> continua << riprenderai possesso dell'azienda di Atene, poiché acquistata con i tuoi stessi soldi. >>
<< In questo caso dovrei denunciare Peter>> lo interrompo.
<< No. Ti basta che firmi questo contratto in cui dichiara di cedere a te tutto. >>
<<Quello che non mi spiego è perché Adam non ha fatto il nome di Peter. >> questo dubbio mi attanaglia da quando tutta questa storia è venuta a galla.
<<Questo solo Pet potrà dirtelo. >> risponde facendo spallucce.

Per fortuna anche questa volta il volo è stato piuttosto tranquillo e Jason non ha avuto un infarto.
<<Cosa ci fanno loro qui? >> sbotto.
La mia bocca si spalanca quando noto due uomini all'uscita della pista.
<<Ha giocato la carta della sincerità alla base di una relazione! >>si giustifica.
Lo guardo in cagnesco e afferro la mia valigia andando nella loro direzione indemoniata.
<<Tu dovresti essere a casa a riposare e a badare a tua figlia>> urlo contro Aiden <<e tu... >> mi volto verso Miq <<Tu dovresti essere a dirigere la mia azienda! >>
<<Deve durare ancora molto questa scenata o possiamo arrivare al dunque? >> sbuffa Aiden.
<<Sai che c'è? Che vi ignorerò. Entrambi >> ringhio dirigendomi all'auto.
Li sento lamentarsi alle mie spalle, ma li ignoro e salgo in auto. Abbasso il finestrino e li guardo raggiungermi.
<<Penso che un po' d'aria fresca vi farà bene. >> urlo. Un sorriso enorme mi compare sulla faccia quando intimo a Jim di andare e lasciarli li. Sono tutti e tre sexy fasciati dai loro jeans e dalle loro camicie, sono sicura troveranno un passaggio.
<<Dove la porto? >> chiede Jim quando raggiungiamo il centro della città.
<<Da Pet, o mi impediranno di farlo. >>
Mal mi ha assicurato che è a casa o almeno così suggerisce il suo cellulare.
<<Forse non è poi così sbagliato... Impedirlo intendo. >> dice Jim.
<<Glielo devo Jim, almeno la possibilità di spiegarmi gliela devo. >>
Lui mi guarda dallo specchietto retrovisore per qualche secondo e poi annuisce.

AIDEN POV

<<Io mi chiedo ancora perché mi sono innamorato di lei>> sbotto.
Stiamo camminando ormai da mezz'ora e neanche l'ombra di un'auto o un pullman o addirittura una bici.
<<Perché ti fa diventare matto>> dice Miq sorridendo. <<Non ho mai saputo come vi siete conosciuti>> dico. In realtà non me lo sono mai chiesto, ma visto che a quanto pare la strada è ancora lunga, meglio tenersi impegnati.
<<Ad una mostra. È stata l'opera più bella che ho visto. >> mormora, sembra quasi stia rivivendo quel momento nella sua mente.
<<Non è molto coerente questo tuo pensiero>> dice Jason accanto a lui. Avevo quasi dimenticato la sua presenza.
<< Il fatto che sia gay non significa che non sappia apprezzare una donna. Era lì di fronte a quel quadro, immobile, ma in realtà nella sua mente era in tutt'altro posto. >> sorride.
<<E tu Jason? Come sei entrato nella sua vita? >> chiedo. In questi giorni mi sono reso conto che in realtà non so nulla di ciò che è accaduto nella sia vita negli ultimi mesi. Ero troppo impegnato ad odiarla o almeno così credevo. In realtà odiavo me stesso perché continuavo ad amarla.
<<Logan mi ha mandato da lei settimane fa. >> risponde sincero.
Mi blocco e smetto di camminare. Tolgo gli occhiali da sole e lo fisso sbigottito.
<<Co-Cosa? >> balbetto. Si fermano e si voltano a fissarmi a loro volta.
<< Stai tranquillo lei sa tutto. >> sbuffa allargando le braccia e riprendendo a camminare.
<<Lei lo sa e si fida di te? >> urlo cercando di raggiungerli. Davvero va a cercarsi qualcuno che le faccia del male allora!
<< Senti>> sbotta fermandosi. <<Evitami la morale visto che sei stato tu a mandarlo da lei perché troppo vigliacco per affrontarla! >>
<<Adesso la colpa è mia? Non sapevo che fosse uno psicopatico! >> urlo.
<<Sarà anche uno psicopatico ma Tal si fida ancora di lui ed è da lui che va quando deve prendere delle decisioni importanti, perché tu sei troppo impegnato a fare la vittima. A lagnarti e ad elencarle i suoi sbagli, beh sappi che... >>
Prima che potesse terminare la frase, il mio pugno lo colpisce in pieno volto facendolo crollare a terra.
<<Cosa cazzo fai?! >> urla Miq mentre va ad aiutarlo.
Fisso il livido sul suo volto e mi rendo conto di aver esagerato. Nei suoi occhi non c'è odio ma compassione. Prova pietà per me. Il sentimento più orrendo che esista al mondo.
<<Ora capisco perché non ha voluto dirti che è incinta. >> mormora.
<<Cosa? >> chiediamo io e Miq all'unisono fissando Jason.
<<Sapeva che avresti reagito così, sapeva che l'avresti delusa se te lo avesse detto, che ancora una volta avrebbe sofferto. Tu non sei degno del suo amore. >> si rialza e prima che potessi replicare un'auto si avvicina a noi. È Jim.
<<Noi vorrei disturbarvi mentre siete qui a farvi i dispetti, ma Tal è da Peter nel caso vi interessa. >>
Jim non si era mai rivolto a noi in questo modo, è sempre stato tranquillo e di poche parole, deve essere davvero preoccupato e... furioso. Nessuno dei tra ha il coraggio di contraddirlo e saliamo in auto come soldati nel silenzio totale.
<<Ho lasciato degli uomini della polizia a fare la guardia. Non è un'azione autorizzata, quindi ci sono pochi uomini di fiducia che mi dovevano qualche favore. Ora noi andremo li e aspetteremo. Talia mi ha concesso un'ora, se entro un'ora non sarebbe tornata dall'appartamento, dovevo intervenire. Mezz'ora è già trascorsa a cercarvi, visto la vostra incapacità di trovare un modo migliore per tornare.>>
È il discorso più lungo che io abbia mai sentito uscire dalla sua bocca. Ci guardiamo sorpresi dal suo atteggiamento e ancora una volta annuiamo senza aprire bocca.
<<Jim lei sapeva che Tal era incinta? >> chiede Miq. Lo fisso confuso non capendo perché avesse fatto a Jim questa domanda.
<< Si. È svenuta all'uscita dal carcere, dopo una delle visite settimanali a Logan. L'ho accompagnata in ospedale, pensavamo fosse lo stress e il lungo colloquio con Logan, invece... >> lascia la frase sospesa nell'aria, come se fosse inutile continuare.
<<Miq lo avrebbe detto una volta che le cose si sarebbero sistemate>> dice Jason per tranquillizzarlo.
Non riesco a muovere nessun muscolo, a pronunciare alcuna parola, li fisso, li ascolto ma non riesco a fare altro. Sto per diventare padre, eppure lei non voleva che io sapessi, non è corsa da me a dirmi tutto, mi ha tagliato fuori.
<<Forse non è mio>> sussurro.
<<Cosa hai detto? >> chiede Jason.
<<Non mi ha detto nulla perché non è mio>> sussurro, più a me stesso che a loro. Eppure detto ad alta voce sembra quasi assurdo che io possa realmente pensarlo. Ne abbiamo parlato così tanto, avremmo voluto così tanto che Faith fosse figlia nostra e ora che è possibile lei preferisce non dire nulla?
<<Sono sempre più convinto che abbia fatto bene a non dire nulla.>> sbotta Jason. << Lei voleva che tu fossi sicuro di voler stare con lei e non che accadesse come con Nicole.>> si intromette Miq.
Jim ci fissa dallo specchietto retrovisore e scuote la testa.
<<Mi sembra di portare i bambini a scuola>> sussurra.
Prima che potessi formulare altre assurde fantasie raggiungiamo l'appartamento di Peter.
<<Gli uomini sono divisi un po' ovunque, quindi non distraetevi a cercarli, non li trovereste>> dice Jim mentre parcheggia.
Scendiamo dall'auto e un uomo ben vestito, magro, sulla sessantina, con scuri occhiali da sole si avvicina a Jim.
<< L'ora è quasi passata, ma la signorina è ancora dentro. >>
<<Voglio una pistola. Non voglio perderli una seconda volta.>> mi intrometto.
Questa volta non le permetterò di uccidere di nuovo nostro figlio. Non so se una seconda volta riuscirei a perdonarla.
<<Sta tranquillo, neanche Talia lo vuole>> una voce alle nostre spalle fa voltare tutti.
<<Mal? >> dice sorpreso Miq.
<<In carne ed ossa>> risponde. << Direi che possiamo entrare. Peter è tranquillo, non è un assassino o un criminale. >>
<<Queste parole le ho già sentite>> si intromette Jason alzando gli occhi al cielo.
<<La pianta dell'appartamento, come avevi chiesto>> da dei fogli arrotolati a Jim, che li apre sul cofano della sua auto. << anche se li trovo esagerati. Magari stanno solo prendendo un caffè. >> alza le spalle.
<< Non possiamo rischiare>> dice Jim.
<<Concordo >> annuisco.
<<Ve l'hanno mai detto che siete troppo melodrammatici? >> sbuffa Jason.
<<Miq puoi portarlo via? Inizia a darmi sui nervi>> sbotto. Miq non risponde, mi volto e sembra come scomparso. <<Dov'è Miq? >> chiedo.
<<Era qui in secondo fa. >> Jason si guarda intorno ma di Miq neanche l'ombra.
<<La pistola. >> mormora l'uomo anziano.
<<Cosa? >> chiede Jim voltandosi nella sua direzione.
<<Non trovo più la mia pistola! >>
All'improvviso un rumore assordante arriva dall'interno del palazzo.
<<Miq è andato dentro! >> mormora Jim mentre corre nell'interno dell'edificio.

TalAid - Una Scommessa D'amore Pt IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora