capitolo 2

1.3K 32 0
                                    

Io e Clara stiamo camminando per i corridoi e devo cercare di memorizzarli per ricordarmi dov' è la mia classe.
Improvvisamente si ferma e ha gli occhi a cuoricino, manca solo un po' di bava alla bocca e sarebbe perfetto, ma direi che ci manca poco.

-Clara ti senti bene?- le chiedo.

Sembra che sia in un altro mondo perché non mi risponde, di conseguenza decido di seguire il suo sguardo per comprendere il motivo della sua espressione.

C' è semplicemente una banda di idioti che cammina per i corridoi in modalità slow motion lanciando frecciatine alle ragazze, quest' ultime sembrano che stiano per sciogliersi come cubetti di ghiaccio al sole.

Mi chiedo chi saranno mai, nemmeno fossero Dio sceso in terra.

A destra c' é un ragazzo biondo tinto e con gli occhi azzurri, mentre a sinistra c' é un ragazzo con i capelli corvini e gli occhi castani.
Sposto il mio sguardo al centro e vedo che tra quei due c' è proprio lo stronzo di sta mattina, che tra l' altro non si è neanche scusato!

-Clara e che caz... cavolo sono solo degli idioti, non sbavare come una lumaca!- provo a dire una frase senza sbottare come sono solita fare.
-Loro sono i più popolari della scuola, tutte le ragazze sbavano per loro-

Ew... avrei preferito non sapere questo particolare.

-Beh... tutte tranne una a quanto pare- le dico con fare teatrale, mettendomi una mano sul petto.
Lei sbuffa, ma poi si mette a ridere attirando l' attenzione delle persone e anche del trio di imbecilli che ci guarda in modo strano.

-Sei davvero impossibile-

Tento di ribattere, ma giustappunto nel momento in cui sto per farlo, qualcuno mi mette la mano sulla spalla e la mia prima reazione è quella di voltarmi e dare un pugno sul volto dello sconosciuto, cosa che attuo. Tuttavia questo prontamente me lo blocca e dalla presa posso facilmente intuire che dev' essere anche molto forte.

Domanda da 100.000.000 di dollari: 《Chi potrebbe essere l' individuo che mi ha appena fermata?》
Ma è ovvio, quello stronzo che mi ha lanciato a terra stamani!

Sono stanca e dopo aver assimilato ció che ha fatto, ritiro subito la mano dalla sua presa.

Bene Katy, conta fino a cento per non dargli un calcio lì in mezzo.

1...2...3... no, non ci riesco cazzo!

Lo guardo negli occhi freddamente e sento un suo amico deglutire, ma al momento non mi interessa sapere chi sia.

-Sentimi bene coglione, perché te lo diró solo una volta, non mi interessa chi cavolo tu sia, ma sfiorami solo un' altra volta e ti faró perdere l' apparato riproduttivo, chiaro?- dico questa frase avvicinandomi per guardarlo negli occhi.

Il ragazzo non sembra per niente intimorito ed anzi fa un sorriso sghembo.

Questo tizio sta mettendo a dura prova la mia pazienza e comunque che razza di problemi facciali ha?

Ma neanche il tempo di comprendere quello che è successo, che in pochi secondi mi ritrovo schiacciata contro il muro e con i polsi sopra la testa mentre lui li tiene con una mano.

-Sentimi bene tu, ragazzina- dice con uno sguardo che farebbe scappare anche un leone, ma credo che lui abbia completamente sbagliato persona.

-Io faccio che cazzo mi pare, quindi abbassa i toni, dal momento che non sai chi sono e se lo sapessi, stai certa che non ti metteresti contro di me-

Ora sono stanca, è il momento di entrare in azione.
Faccio un sorriso dolce e sbatto le ciglia con fare innocente e lui mi guarda sorpreso.

Oh tra poco sarai ancora più sorpreso, fidati di me.

Gli tiro una ginocchiata nei gioielli di famiglia e lui molla la presa sui miei polsi, mettendosi le mani sul cavallo dei pantaloni con una faccia sofferente.
Ora posso scappare, ma non è finita qui, sarebbe troppo semplice.

Lo prendo per il colletto della maglia, portando in tal maniera i nostri volti ad una distanza molto ravvicinata.

-Per me potresti essere anche Obama, in ogni caso non mi imporrebbe. E, ad ogni modo, che cazzo ti pare lo puoi fare con una delle sgualdrine che ti sta guardando ora, non con la sottoscritta, hai capito o devo ripeterlo?- gli sussurro.

Prima che lui mi possa rispondere, trascino Clara con me e non degno di uno sguardo nessuno.

-Katy, sei la prima che lo tratta in questo modo, non sai le ragazze che farebbero solo per farsi guardare- mi dice con occhi sognanti.

-Te l' ho già detto che non faccio parte di quella categoria di persone- le sorrido divertita.

Le faccio un occhiolino, lei alza una mano ed io le batto il cinque.
Guardandoci non possiamo far altro che iniziare a ridere insieme.

-Comunque, quello a cui tu hai dato del coglione, si chiama Jack e gli altri due sono: Justin, il ragazzo dai capelli biondi e l' individuo con i capelli neri si chiama Derek-
-Penso che continuerò a chiamarlo coglione se mi ricapiterà l' occasione di parlargli e, per quanto riguarda i due cagnolini, non mi hanno fatto niente per cui li chiameró per nome, semmai dovessi avere una conversazione con loro ovviamente -

Improvvisamente fa una risata sguaiata e non chiedetemi come i miei timpani non ne siani usciti danneggiati, perché non ne ho la minima idea.
Forse questa è stata l' unica fortuna che ho avuto oggi.

-Ah c' è un' altra cosa che devi sapere, ma tutti i ragazzi che hanno litigato con Jack, dopo aver scoperto chi é in realtà, sono andati da lui chiedendogli perdono, quindi non so come la prenderai-

Mi sta forse dando dell' imbecille, ma in modo sottinteso? Perché io non mi pento di ció che ho fatto, al contrario lo rifarei altre mille volte pur di rivedere la sua faccia.

-Stai cercando di dirmi che sono stata una cretina sfidandolo?-
-Sì, più o meno, giacché suo padre è un famoso uomo d' affari e dona da sempre molti fondi a questa scuola, a tal punto che Jack è entrato nelle grazie del preside e non viene rimproverato per nulla-

Dentro di me non c'è un cambio di emozioni, sinceramente sono indifferente alla cosa e Clara, vedendo che non assumo nessun tipo di alterazione, fa una faccia sorpresa.

-E quindi? È un ragazzo come tutti, anzi è solo un emerito coglione. Non mi pento di averlo attaccato ed essermelo fatto nemico, perciò non preoccuparti- le dico e lei, cogliendomi alla sprovvista, mi abbraccia.

-Sei davvero una ragazza fantastica-

Rimango di stucco non sapendo cosa dire e non riesco a ricambiare l' abbraccio, non essendo molto affettuosa di natura.

-Ah... ci sarebbe un' ultima cosa che devi sapere- si stacca da me
-Se mi dici che è in classe con noi mi suicido, giuro-

Fa una risatina prima di parlare.

-No, tranquilla, non è nella nostra classe è in quella di fronte, peró uno dei suoi cagnolini, come dici tu, è con noi-

Mi sa che sarà un anno molto lungo e questo è solo l' inizio.

Tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora