capitolo 5

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Di bene in meglio, ora me lo ritrovo perfino come vicino di casa.


-Dio, mi vuoi proprio male tu da lassù eh? Non bastava ritrovarmelo a scuola questo deficente- penso a voce alta nuovamente.

-Katy!- mi urla mia madre arrabbiata dopo l' affermazione che ho fatto.

-Che c'è?- le domando come se non fosse successo nulla.
-Katy, chiedi subito scusa a questo ragazzo-
-Mamma, mi hai sempre detto di essere sincera con le persone ed io ho semplicemente detto la verità, quindi cosa c'è di male a dire che non avrei voluto fare la conoscenza di questo imbecille?-

Mia madre adesso sembra ancora più arrabbiata... anzi togliamo il sembra, è incazzata nera e la nostra vicina se la ride intanto, mentre Jack sogghigna come se la cosa non lo riguardasse minimamente.

-Katy, vai di sopra immediatamente!- mi urla
-Mamma, non ho ancora perso l' udito, quindi non c'è bisogno di urlare- dico infastidita.

Prima che mia madre riesca a proferire parola, riprendo a parlare.

-E comunque me ritiro nelle mie stanze con sommo piacere. È stato un onore fare la sua conoscenza vostra altezza- dico a Jack con fare ironico e facendo un leggero inchino.

Salgo velocemente le scale ed entro in camera mia.

Dopo un po' di tempo passato in camera a leggere, sento la porta aprirsi e un Jack che mi guarda insistentemente.
Cerco di capire il perché mi stia guardando in quel modo, ma poi ricordo che cosa indosso: una canotta bianca -quasi trasparente- del pigiama ed un pantaloncino che uso per dormire, così, capendo cosa sta pensando, prendo la mia ciabbatta pelosa e gliela lancio sul viso.

-Razza di coglione, ESCI SUBITO DA QUI, CHIARO?!- gli urlo mettendomi in piedi sul letto.

Lui, che solo ora sembra essersi scosso dai suoi pensieri, mi viene incontro.
E no, ora non ci casco, so che il suo obbiettivo è quello di bloccarmi al muro, quindi con un salto degno di kung fu panda, salto dal letto ritrovandomi dall' altro lato della stanza.

Che cazzo dici?

O mio dio, ancora tu, ma perché non te ne vai?

Ti ho già spiegato che non posso, ma se avessi dovuto scegliere in che testa stare, di sicuro non avrei scelto te.

Beh di sicuro neanche io avrei scelto te.

Okay, abbiamo capito il concetto, ma mi spieghi perché stai scappando da questo figo della madonna?

Perché il figo della madonna, o come lo chiami tu, è un depravato che non vuole lasciare la mia stanza.

Solo ora mi accorgo che il coglione mi sta rincorrendo.

-Mi spieghi che vuoi e ti togli dalle palle?-
-Sei sempre così gentile con gli ospiti?-
-No, ma oggi lo sono particolarmente, quindi ritieniti fortunato- dico con un sorriso falsissimo.

Senza rispondermi, fa un ghigno.

-La smetti di inseguirmi?-
-Solo quando la finirai di correre-

Tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora