capitolo 15

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Salgo sulla moto nera, stringendo ancora una volta le maniglie posteriori di codesta, stando ben attenta a non far cadere il borsone dietro di me.

Non ci penso proprio a rimettere le mani intorno alla vita di Jack, sebbene fosse stato lui in persona a collocarle  intorno al proprio busto, vietandomi così di ruzzolare dalla moto.

Vedendomi, Jack alza gli occhi al cielo dando l' impressione di essere saturo.

Io credo che non sia solo un'impressione.

-Preferiresti cadere dalla moto, anziché stringerti a me?-

-Esattamente, vedo che hai capito il concetto- sorrido falsamente.

-Ti prediligo di più mentre dormi-

-La cosa è reciproca-

Dopo le mie parole mette in moto e parte per andare, presumibilmente, a casa sua.

***

Siamo appena arrivati a casa di Jack e quando apre la porta, corro subito All' interno della villa, sperando che mia madre non mi abbia scorta dalla finestra.

-Jack, potresti dirmi dove hai messo il mio zaino?- chiedo con l' intenzione di ottenere il mio cellulare.

-È nel borsone che ho messo sulla sella della moto, ora lo vado a prendere-

Prima che lo ringrazi o aggiunga qualcosa, va' a prendermi lo zaino.

Mi siedo sul divano prendendomi la testa fra le mani e cercando invano di di mettere a tacere tutti i pensieri che, in questo momento, inondano la mia mente.

Cosa devo fare? Che cazzo devo fare?!
Non ci capisco più nulla, ma una cosa è certa, non posso rimanere qui per sempre.
Devo risolvere le cose con mia madre e ritornare a casa, inoltre voglio sapere chi è quell' uomo.

E poi perché non mi aveva detto di aver conosciuto un uomo?

Mi rendo conto che il nostro non sia un rapporto tale da dirci qualunque cosa, altresì è l' opposto, in primo luogo da parte mia, questo lo riconosco. Tuttavia, non rendermi partecipe di una cosa del genere e, specialmente, farmi venire a conoscenza della vicenda in questo modo, ha reso le cose peggiori di quanto lo fossero prima.

E se non li avessi notati, lei me lo avrebbe riferito? Non penso proprio.

In questo momento vorrei tanto che Ale fosse qui.

Cristo, Ale! Conoscendolo si starà preoccupando a morte, ieri gli riattaccato con una scusa poco credibile, spegnendo anche il cellulare.
Devo chiamarlo subito!

-Nana, ti senti bene?-

Trasalisco, sentendo la voce di Jack.

Non l' avevo nemmeno sentito rientrare e la causa sono, senza ombra di dubbio, i miei pensieri.

-Sì, stavo solo pensando che dovrei chiamare Ale- dico ancora assorta nei miei pensieri.
-Chi è Ale?- stringe la mascella.
-Non lo conosci-

Mi alzo dal divano andando verso di lui e prendo il mio zaino dalle sue mani che sfiorano le mie. 

A quel contatto sento come una scossa elettrica e lo guardo negli occhi.
Sarà stata sicuramente una mia impressione.

Non aspettando oltre, prendo il telefono dallo zaino e lo accendo sotto gli occhi attenti di Jack.

Compongo il numero di Ale, constatando che nel frattempo ho ricevuto ulteriori chiamate da parte sua e di mia madre svariate volte.

Uno squillo...

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