capitolo 21

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Quando usciamo dal negozio, improvvisamente Jack inizia a ridere.

-Avrei dovuto scattarti una foto-

-Odio quando non mi si presta attenzione ed è ciò che quella ragazza ha esattamente fatto-

Forse avrei accidentalmente lanciato sguardi di fuoco a quella ragazza.

Accidentalmente, sul serio?

Ti prego, oggi non sono proprio in vena.

-È ovvio. Chi ti presterebbe attenzione con me davanti?- si pavoneggia Jack.

Prendo a camminare sul marciapiede irritata, ma un giramento di testa improvviso mi fa appoggiare istantaneamente al muro.

-Katy, aspetta-

Jack, in gesti veloci, tant' è che non riesco nemmeno a prevederlo, mi prende in braccio.
La mia faccia è contro la sua spalla, le mie gambe sono mantenute dalle sue mani e le mie braccia sono intorno al suo collo mentre in contemporanea cercano di tenere la busta, nella quale c'è quello che ho comperato, intanto il resto del corpo è praticamente spalmato sulla sua schiena.

-Sto bene, non c' è bisogno che tu mi tenga- sussuro, non riuscendo neppure a parlare.

-Non dire cazzate- ribatte fulmineamente.

Vorrei tanto replicare, tuttavia non ho la forza di farlo ed inoltre non saprei con cosa obiettare.

Jack cammina a passo lento verso l' auto, prolungando di conseguenza questo momento in cui i nostri corpi sono incollati l' uno all' altro.

Qualche ragazza mi fissa con invidia, mentre altre mi guardano intenerite.

Credo che entrambe le categorie abbiano capito male.

-Potresti andare un po' più veloce?- dico a disagio a causa degli sguardi che ci vengono rivolti.

-Non posso, ho paura che poi tu non ti possa sentir bene-

Rimango sorpresa quando dice queste parole.

-Pensa se dopo mi vomitassi addosso, sarebbe uno spettacolo tremendo. Però se vuoi posso andare veloce facendo qualcos' altro- aggiunge in fretta malizioso.

Ah ecco... in effetti mi stavo chiedendo quand' è che avrebbe fatto una delle sue stupide battute.

-Muoviti, ci stanno fissando tutti- mi innervosisco.

Mi guarda stranito per un momento e poi continua a camminare come se nulla fosse.

Arrivati davanti all' auto, apre con una mano la portiera mentre con l' altra tiene me.
Delicatamente mi posa sul sediolino e poi lo abbassa di poco, chiudendo la portiera e poi entrando dall' altro lato.

Alcune volte ho la sensazione che faccia quelle battute solo per rovinare le rare occasioni in cui dice delle cose decenti.

-Addormentati, sarai stanca-

-Prima devo darti questa-

Dalla busta prendo la maglia bianca e gliela porgo.

-E comunque quando saró a casa ti ridaró i soldi-

-Non devi darmi niente e poi non c' è bisogno che tu mi dia la tua maglietta-

-L' avevo già presa per te ed io ho già una maglietta larga simile che mi piace di più-

-Davvero?-

-Sì, davvero-

-E quale sarebbe? Io non te l' ho mai vista addosso-

Tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora