capitolo 18

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Ale ed io siamo distesi sul letto da almeno due ore.
Lui si è addormentato come un bambino sul mio grembo mentre gli accarezzavo i capelli dorati.
Dev' essere esausto per il viaggio che ha fatto e forse anche per il pianto.

Non riuscirò mai ad essere arrabbiata con questo ragazzo, so di volerlo troppo bene, siamo letteralmente cresciuti insieme e lui ha solo un anno in più di me.

Sono successe troppe cose oggi, sembra passato un intero secolo da quando stavo guardando le stelle distesa sulla sabbia in tranquillità con Jack, invece era solo ieri sera.

Mi alzo delicatamente dal letto, facendo attenzione a non svegliare Ale, anche se so che non si sveglierebbe neanche a suon di cannoni.

Improvvisamente il mio cellulare emette una vibrazione, saranno sicuramente i soliti messaggi sulle ricariche online.

No, mi sbagliavo non è uno di quei messaggi odiosi, ma un numero sconosciuto.

Sconosciuto: Nana, non indovinerai mai chi sono.

Tu: Ciao, mestruato.
Grazie per aver fatto il coglione, ma a causa del tuo coziente intellettivo molto basso, non ti sei accorto di avermi chiamata "nana", cosa che fai soltanto tu, imbecille.

Hai cambiato il nome di Sconosciuto in Mestruato.

Mestruato: Merda.

Tu: Mi spieghi come fai ad avere il mio numero di telefono?

Mestruato: L' ho visto sul tuo telefono mentre stavi dormendo.

Tu: E come fai a sapere la mia password?

Mestruato: 1234 non mi sembra una password molto difficile da indovinare.

Che stupida, avrei dovuto sapere che prima o poi qualcuno l' avrebbe scoperta.
Tuttavia io e la mia memoria non andiamo molto d'accordo, potrei persino dimenticare il nome di mia madre, ecco perché ho scelto una password così prevedibile.

Tu: Ricordami di cambiarla.

Mestruato: Ma non ci penso nemmeno, sai che figata poter spiare tutto quello che fai.

Tu: Grazie per avermi rivelato i tuoi diabolici piani e non preoccuparti, ora la cambio io.

Mestruato: Dimmi una cosa.

Tu: Ultima e basta perché devo andare.

Mestruato: È per caso Alo quello nella tua stanza, sul tuo letto e con la testa sul tuo cuscino?

Tu: Dimmi una cosa tu, ora.

Mestruato: No, devi prima rispondere.

Tu: Sì è lui. Comunque, per quale assurda ragione mi spii dalla finestra?

Mestruato: Sono fuori al balcone, quindi avendo il tuo piccolo terrazzo difronte, sono costretto a vedere ció che fai.

Tu: Allora evita di guardare e non sarai più costretto, ora devo andare. A mai più rivederci.

Mestruato: Vedremo.

Alzo la testa dal cellulare e faccio il dito medio a Jack, accompagnato da un finto sorriso.

Prendo l' intimo e un pigiama dall' armadio e mi reco nel bagno di camera mia.
Mi spoglio immediatamente ed entro in doccia, cercando di lavarmi velocemente.

Una volta uscita dalla doccia, mi vesto e prendo i panni sporchi da terra.

Devo lavarli per riportarli a Jack. Forse la maglia la terrò, mi piace e poi quel mestruato ha detto che posso tenerla.

Tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora