-Katy, che hai?- mi domanda Jack
Ovvio, per lui dev' essere normale vedere due persone baciarsi e anche per me normalmente lo sarebbe, ovviamente.
Il problema è che non sono abituata a vedere mia madre che si slinguazza con un uomo, che inoltre non conosco nemmeno.-Non ho niente- dico a denti stretti.
In quel momento mia madre si stacca da quell' individuo che prima mi dava le spalle, mentre ora si è girato a guardarmi con mia madre di fianco che ha gli occhi spalancati.
-Katy... io ti posso spieg..-
-'Fanculo!- urlo riprendendo lo zaino da terra e corro in non so quale posto, dal momento che non conosco ancora bene questa città.
Dopo non so quanto tempo speso a
correre, trovo un parco isolato e, con ancora il fiatone, mi siedo su una panchina di legno e mi appallottolo sopra questa, portando le gambe al petto, stringendole con le braccia e mettendo la mia testa su di esse.Cos' è che stava per dire? Che poteva spiegarmi? Ma per favore, in questo momento non sarei minimamente in grado di star a sentire le sue giustifiche.
Non so cosa pensare, arrivata a questo punto. È anche probabile che la ragione per la quale siamo qui, in realtà sia quell' uomo.
Guarda il lato positivo della cosa
E quale sarebbe?
Beh... non può andare peggio di così in fondo.
Oh no, ti prego no, fa che la mia vocina interiore non abbia detto quelle dannatissime parole.
E invece le ha dette, visto che dopo un po' si è messo a piovere a dirotto. Perfetto.
-Che bella giornta- Sospiro
-Katy!- urla qualcuno
-Porca puttana, ti ho cercato per tutto questo tempo!- dice Jack affannato e tutto bagnato, correndo verso di me.Quando vede come mi sono messa sulla panchina, mi prende le braccia dalle gambe e le tira verso di lui, facendomi così alzare dalla panchina e sbattere contro il suo petto. Capisco che era proprio quello che voleva, perché dopo poggia le sue mani dietro la mia schiena e mi spinge ancora di più verso di lui ed io esausta non riesco a ribbellarmi.
Sicura che sia solo perché sei esausta?
Sì e non rompere i coglioni.
-Stai bene?- mi domanda Jack
Alzo la testa verso di lui, facendo un sorriso forzato per dire che sto bene, ma quando riabbasso la testa sparisce anche quello.
-Dico davvero, come ti senti?-
Non lo so nemmeno io come mi sento in questo momento, Jack.
-Sto bene sono solo stanca-
-Lasciamo perdere, ti riaccompagno a casa, andiamo-
-No!-
-Perché?-
-Tu non puoi capire, per favore lasciami qui e vai a casa- dico e mi allontano da lui.
-Non ti lascio qui, se proprio non vuoi andare a casa tua vieni a casa mia-
-No, non posso, perché casa tua è proprio affianco a casa mia e poi non voglio disturbare i tuoi-
-Puoi invece, perché tua madre non sa che sei da me e i miei sono partiti per un viaggio di lavoro, come al solito-Questo cambia le cose. Non me la sento né di stare in giro né di ritornare a casa, rischiando di rivedere mia madre con quell'uomo.
-Okay, in questo caso accetto-
-Allora andiamo-Inizio così a seguirlo in silenzio col capo abbassato.
-Eccoci entriamo-
Quando entriamo scorgo un salotto moderno alla mia destra.
Nel salotto c' è un divano ad angolo bianco e davanti ad esso un grande tappeto nero, sul quale è posato un tavolino in vetro, sul muro bianco poi c' è un televisore e sotto di esso c' è un camino.

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Tra amore e odio
RomansaLui: classico cattivo ragazzo, arrogante ed egocentrico, apparentemente. Lei: una ragazza semplice, acida e che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Ma chi dice che lui non possa farsi vedere per ciò che è? E, quanto a lei, resterà sempre...