capitolo 6

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Nella foto, Clara

Entro nel corridoio della scuola non guardando nessuno.

Improvvisamente sento una mano che si poggia sul mio fianco sinistro. Non mi volto neanche per guardare chi sia, che sono subita pronta a dare un bel calcio lì in mezzo allo sconosciuto.

Sai vero che prima o poi ammazzerai qualcuno facendo così?

Ma stai sempre in mezzo, tu?

Devo ricordarti che sono la tua coscienza?

No, ti prego non farlo, ho già i miei problemi, non ricordarmi che ci sei anche tu.

Sì, comunque guarda chi è il povero uomo -non più uomo ormai- che hai castrato.

Non mi interessa chi sia, la mia regola numero uno è: sfiorami e sei morto.

Lo sai vero che è una regola anormale?

Tu zitta e non contraddirmi, piuttosto devo scoprire chi è il colpevole.

-Come cazzo ti permetti?- dico girandomi al  ragazzo che ho "gentilmente" messo K.O.
-Ehi bambolina, che caratterino- dice il ragazzo.

Capelli scuri, occhi castani e sorriso da sbruffone, mi sembra di averlo visto già da qualche parte.

-Tu saresti?- dico stringendo i pugni lungo i fianchi e ripetendomi di non compiere omicidi.
-Ma come? Non mi conosci?-
-No, genio, altrimenti non te lo avrei chiesto-
-Sono Derek, un amico di Jack-
-Capisco, ora si spiega il tuo essere coglione, a quanto pare la malattia di Jack è trasmissibile anche per il suo cagnolino- dico con un sorrisino falso.
-Uhh, siamo acidelle stamattina?-
-No, per fortuna mia madre mi ha concepita così. Detto questo, a mai più rivederci- scappo in classe

Ma per quale assurda ragione, a me ignota, in questi giorni sto facendo solo incontri spiacevoli?

***
Fuori scuola

Un' altra giornata scolastica è passata, fortunatamente non ho incontrato Jack da nessuna parte oggi, ma evidentemente la fortuna non è dalla mia parte, dal momento che me lo ritrovo di fronte.

-Cosa vuoi Jack? È stata già una giornata stressante, non ti ci mettere anche tu-
-Perchè mi hai evitato tutta la mattina?-
-Sai, quando non s' incontra una persona non è che la eviti, anche se non avevo nessunissima intenzione di parlarti, ora puoi spostarti? Mi blocchi la strada ed io vorrei ritornare a casa- dico gurdandolo freddamente.
-Te l' ho detto con le buone, devo per caso usare le cattive?- continuo
-Sono il tuo vicino di casa e a quanto pare il destino vuole che sia questa la strada che devo fare- dice con fare ironico alzando gli occhi al cielo.

Io sbuffo e lo supero cercando di tornare a casa il prima possibile.

***
Dopo essere ritornata a casa ed aver pranzato, sento il telefono squillare e rispondo, notando che è un numero che non conosco.

-Pronto?-
-Katy, sono Clara-
-Clara, come hai il mio numero?-
-Oh questo non è importante, a volte i professori fanno miracoli-
-Ehm... capisco, mi hai chiamata per qualcosa di importante?-
-Volevo chiederti se potevi venire a casa mia, visto che non mi sento bene e poi devo confessarti delle cose che non ti ho detto ancora-

Cos' è questa improvvisa novità?

-Per me va bene, mi invii l' indirizzo allora?-
-Certo, ora te lo mando, a dopo Katy-
-A dopo-

Cosa vorrà mai dirmi? Non abbiamo ancora parlato di cose particolarmente intime, quindi non riesco a capire di cosa si tratti.

-Mamma, dove sono le mie scarpe?-
-Katy, le hai tolte tu, non sono un' indovina-

Tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora