Clarke's POV
Riuscimmo ad arrivare alla capitale senza incontrare altri ostacoli e arrivate alle porte della Polis, guardai Lexa, che mi guardò a sua volta, poi annuì, per dirmi che era ora di entrare, ero molto agitata e entusiasta allo stesso tempo, le mie mani stavano letteralmente tremando, il mio cuore batteva fortissimo, ma poi mi girai ancora verso di lei, in cerca di qualche sicurezza, e lei con i suoi bellissimi occhi verdi me la diede, feci un respiro profondo ed entrammo.
Caminammo per le strade, tutti quanti alla vista del comandante si inchinarono al suo cospetto, questo mi fece molto effetto poiché non avevo mai visto una cosa simile.
"Questo è veramente reale?" Domandai involontariamente per la mia incredulità
Lexa mi sorrise e rispose con un dolce e soffice "sì". Poi aggiunse:
"Te l'avevo detto che ti avrei fatto cambiare l'idea che hai su di noi"
Io mi limitai ad annuire, mi ricordavo ciò che aveva detto, ma ricordavo anche dove l'aveva detto, prima che attaccassimo Mount Weather, prima che mi tradisse. Ma purtroppo oltre al segno di rispetto che i cittadini della polis fecero alla loro Heda, c'erano anche lo sguardo di disprezzo nei miei confronti, le occhiataccie, i bisbigli, riuscivo a percepire benissimo il loro odio, non solo per me come persona, ma per la mia razza, la mia gente. Non ero chiaramente la benvenuta, e ciò lo capivo benissimo, Ma mi fece male comunque, dopo tutto non avevo fatto niente a loro. Lexa notò immediatamente la mia preoccupazione e sempre con la sua impassibile espressione mi rassicurò dicendomi:
"Sei al sicuro, Clarke. Sei sotto la mia protezione e nessuno oserà mai farti del male, perché sanno benissimo che un attacco a te equivalerebbe un attacco a me"
Queste parole mi fecero sentire un pochino meglio, ma sicuramente non dimenticherò mai quelli sguardi pieni di odio verso di me.
Io mio mini tour per le strade della polis finirono quando fummo arrivati a palazzo, era un edificio grande e altissimo, direi grattacielo, Lexa mi invitò ad entrare, io entrai e alzai gli occhi, osservai meravigliata l'entrata e il corridoio, era un palazzo antico, ma che era ancora stabile, ancora pronto a durare negli anni.
Entrambi dentro l'ascensore ero davvero tesa.
"A quale piano saliamo?" Chiesi incuriosita
"All'ultimo"
A quelle parole mi si spalancarono gli occhi, ero rimasta stupita, mi domandavo fra me e me perché dovevamo andare proprio all'ultimo, era là dove Lexa stava? Dove poteva vedere la sua grande e prosperosa città? Queste tipo di domande continuarono a girarmi per la testa che per quanto mi potessi rendere conto, eravamo già arrivati. Uscimmo dall'ascensore, e ci dirigemmo in una sala grande dove ci aspettavano gli ambasciatori dei 12 clans e Titus, il consigliere di Lexa e come in città, appena messo piede in quella stanza, tutti quanti si misero sulle loro ginocchia, per poi rialzarsi su ordine del comandante.
Titus si avvicinò a noi ed esclamò
"Bentornata Heda"
E poi tutti in coro dissero lo stesso.
Uno degli ambasciatori appena mi vide, gridò in trigedasleng (lingua parlata dagli grounders) : "perché hai portato un nemico in casa nostra, Heda?"
Lei lo fulminò con lo sguardo e rispose con calma "Clarke kom skaikru non è qui in veste di nemico, è venuta qua in pace, è con me."
Tutti le persone in quella stanza rimasero di stucco, non potevano credere alle parole della loro leader, ma scelsero di eseguire gli ordini. Tutti si misero a sedere ai propri posti, la riunione era appena cominciata.Narratore esterno 's POV
Dopo 2 ore di riunione in cui si era discusso di questioni politiche, Lexa, Titus e un paio di guardie accompagnarono Clarke alla sua stanza, Lexa ordinò agli altri di aspettare fuori dalla porta finché non avesse concluso di parlare con Clarke
"Spero che questa camera ti sia di tuo gradimento Clarke"
"Lo è"
"Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure alla guardia fuori dalla tua porta, gli ordinerò di darti tutto ciò che desideri"
"Penso che non sia incluso anche la mia libertà"
"Clarke, l'unico modo che ho per proteggerti è che tu sia al mio fianco, devi solo tenerti d'occhio, non mia prigioniera"
"Sono grande abbastanza per prendermi cura di me stessa. Non ho bisogno della tua protezione" rispose il leader degli skaikru alzando un po' la voce
"Clarke, per favore, sto solo cercando di aiutarti"
"Lexa, sai quando avevo bisogno del tuo aiuto? A Mount weather, ma tu hai preferito andartene""Continuerai a rinfacciarmelo per sempre, Clarke?" Chiese Lexa con il cuore dolorante e gli occhi lucidi
"Sì. Fin quando non morirò." Rispose duramente la biondina
Lexa abbassò lo sguardo, poi si girò verso la porta e si diresse verso l'uscita, prima di varcare la soglia, fece un respiro profondo, trattenne le lacrime e riprese quell'espressione fredda e impassibile da comandante, poi quando uscì, ordinò a una guardia di controllare Clarke e di portarle tutto ciò che voleva, poi insieme a Titus camminarono verso la stanza di lei, nel frattempo discussero delle questioni riguardante la nazione del ghiaccio e della loro regina.
Arrivarono a destinazione, davanti alla porta della camera di lei, Titus con un po' di timore domandò:
"Non vorrei mettere in dubbio le sue decisioni, Heda, ma è sicura di ciò che sta facendo? Perché questo potrebbe ritorcele contro e potrebbe essere la causa della sua morte"
"So benissimo cosa sto facendo, so cosa pensate tutti, ma ho già preso la mia decisione e non la cambierò" ripose con fermezza Lexa
"E se dovrò morire per questo, allora morirò per una giusta causa" aggiunse la coraggiosa leader
Titus comprese bene il significato di quelle parole, sapeva benissimo cosa voleva dire il suo comandante per "giusta causa", ma questo gli fece più paura perché significava che era pronta a sacrificare tutto, anche la sua stessa vita per raggiungere il suo obiettivo. Per tutti, questa non era altro che una storia che si ripete, però questa volta potrebbe finire in modo diverso, in modo più tragico e doloroso, perché potrebbe finire con la morte della giovane grounder e non della sua amata.Lexa entrò nella sua stanza, illuminata da tantissime candele, si spogliò e andò a farsi una doccia e mentre l'acqua scorreva per tutto la sua faccia e il suo corpo, i suoi pensieri, la sua mente era rivolta all'unica persona che la capiva, che riusciva a vedere del buono in lei, che conosceva la vera Lexa, la ragazza con dei sentimenti, con le sue fragilità e debolezze, quella con mille paure, rimpianti, dolori ma che sappia anche provare amore, gioia, felicità, che avrebbe protetto a tutti i costi le perone che ama e che non le avrebbe lasciate andare per nessuna ragione; e non la guerriera corraggiosa, senza pietà, fredda, leader del suo popolo che avrebbe ucciso chiunque avrebbe intralciato la sua strada e i suoi piani, non il tipo di persona che tradirebbe le persone che si sono fidate di lei, non la ragazza che ritiene l'amore una debolezza e che soprattutto nasconde il proprio dolore a causa di ciò.
Lexa's POV
Ero nella doccia, avevo gli occhi chiusi ed ero immobile mentre l'acqua mi scorreva per tutto il corpo e con la mente pensai a ciò che Clarke mi aveva detto, le sue parole rimbombavano nella mia testa continuamente e il suo sguardo, oh Dio, il suo sguardo pieno di dolore e di rabbia, mi uccidevano dentro. La consapevolezza che ciò che stava passando, ciò che stava provando era a causa mia, mi stava riducendo il cuore in piccoli pezzi. Tutti quei ricordi provocarono un dolore indescrivibile al mio cuore, come se lei me lo stesse stringendo forte, e pian piano le sue dite si avvicinassero tra loro e parti del mio cuore presero spazio tra le sue dita, fin quando non rimaneva altro che sangue e qualche piccola parte del mio organo vitale.
Involontariamente le lacrime mi scesero dai miei occhi verdi e si consufero con l'acqua che scorreva, ero completamente spoglia, tutti i miei sentimenti, emozioni stavano scendendo giù insieme all'acqua, ogni goccia che cadeva non era altro che un millesimo del mio dolore, mi ero ripromessa di non innamorarmi più, di non provare più nessun sentimento per qualcuno dopo Costia, ma a quanto pare avevo fallito miseramente. Finì di lavarmi, mi misi la mia vestaglia da notte e andai a dormire, quello sfogo che aveva avuto mi era servito per prevenire altre momenti di debolezza in futuro, soprattutto davanti gli altri.
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Clexa's story
FanficÈ il continuo dopo la seconda stagione, incentrata su Clarke e Lexa.