A New Threat

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Clarke's POV
Fui svegliata da un gran trambusto, fuori dalla mia porta c'era già movimento, mi sfregai un attimo gli occhi, sbattei le palpebre più volte e poi mi alzai dal letto. Mi vestì velocemente e uscì subito dalla mia camera, la guardia mi fermò subito prima che potessi fare un altro passo.

"Che sta succedendo?" Gli gridai

"Non le è permesso uscire dalla sua stanza" mi rispose immobile, cercando di non farmi passare oltre

"Sono ordini del comandante?"

"Sì, signora"

"Lascia che parli io con il comandante"

"Mi dispiace, ma non mi è permesso"

"Allora vai a chiamarla, devo immediatamente parlare con lei"

Mi guardò per un paio di secondi, poi decise di fare ciò che gli avevo chiesto per via della mia evidente testardaggine.

Narratore esterno 's POV

La guardia andò verso la sala, dove erano riuniti alcuni ambasciatori e soldati, e fra di loro c'era la comandante, la persona che cercava.

"Non vorrei interromperla Heda, ma c'è Clarke del popolo del cielo che richiede insistivamente di vederla. È urgente, ho cercato di trattenerla nella sua camera, ma ha fatto molto opposizione"

"Ho capito, arrivo subito"

"Heda, lascia che Clarke vada via, adesso abbiamo questioni più importanti di ciò"

Lexa lo guardò con uno sguardo minaccioso, è vero, c'erano questioni più importanti da discutere, ma per lei, anche Clarke era importante.

Titus recepì i segnali, perciò fece un passo indietro e ritornò a discutere, intanto Lexa decise di lasciare questa riunione per vedere cosa stava succedendo a Clarke.

"Mi hai chiamato Clarke?" Domandò il comandante appena entrata dalla porta

"Sì, l'ho fatto"

"Di cosa hai bisogno?"

"Cosa sta succedendo? "

"Non so di cosa tu stia parlando"

"I tuoi uomini sono piuttosto attivi alla mattina"

"È il loro dovere"

"Non mentirmi Lexa, cosa diavolo sta succedendo?" Intanto si avvicinò a lei di pochi passi

"Ci stanno attaccando"

"Chi?"

"La Nazione del Ghiaccio"

"Come vi stanno attaccando? Pensavo che fossero parte della coalizione"

"Infatti era così, ma c'è un battaglione che si sta avvicinando ai miei territori e secondo le mie guardie, sono guidati dalla regina stessa"

"Non capisco, questo che vorebbe dire?"

"Vorrebbe dire che hanno cambiato parte, Clarke. Ci stanno dichiarando guerra"

"E perché mai lo farebbero? Rischierebbero di perdere uomini, pensi davvero che sacrificherebbero delle vite per cosa poi? Per farti un torto?"

"Non so bene quale sia l'obiettivo di questo attacco, ma ti assicuro che lo scoprirò e lo farò adesso"

"Cosa? Di cosa stai parlando?"

"Andrò incontro alla nazione del ghiaccio insieme ai miei eserciti, non posso permettere che la regina e il suo esercito invadino il mio territorio"

"E pensi che farti uccidere sia la soluzione giusta?"

"Abbi un po' di fiducia in me, Clarke. So quello che sto facendo e se morirò oggi, beh, allora vorrà dire che sarà destino e morirò combattendo per il mio popolo, ma ricorda sempre ciò che ti ho detto, Clarke. La morte non è la fine"

"Beh, allora... lascia che venga con te" ribattè Clarke seriamente preoccupata per il destino della sua amata

"Non posso. Tu resterai qua, al sicuro"

"No! Non resterò qua con il pensiero della tua morte a tormentarmi. Io vengo, non mi interessa se lo vuoi o no"

Con queste parole, Clarke chiuse il discorso, Lexa avrebbe voluto replicare ma sapeva benissimo quanto testarda la biondina era e che non avrebbe avuto speranza di convincerla a restare.

Lexa tornò nella sala, dove stavano prendendo le ultime decisioni, Titus appena visto l'arrivo del suo comandante, le andò incontro per aggiornarla di ciò che si era detto e deciso durante la sua breve assenza.

"L'esercito della Nazione del Ghiaccio si sta sempre più avvicinando ai nostri territori, dobbiamo agire in fretta ed efficacemente, quindi, per quanto ci siamo detti prima, manderemo un intero esercito di 300 guerrieri a fermarli"

"D'accordo. Io andrò con loro"

"Cosa?! No, Heda, non può."

"Decido io cosa posso o non posso fare, hai capito?"

"Il popolo ha bisogno di un leader in questo momento, e se andrà contro l'esercito di Nia, non perderemo solo la battaglia ma anche la coalizione. La ragione per cui tutti i clan stanno collaborando sei tu e morendo oggi, morirà la coalizione stessa"

"Hai ragione, Titus. Il nostro popolo ha bisogno di un leader adesso. E ciò che sto per fare è ciò di cui tutti hanno bisogno. Che razza di leader sarei se mandassi a combattere più di 300 guerrieri senza che io sia la prima a farlo? C'è una cosa che i romani facevano e che ammiro profondamente. Tutti gli imperatori si mettevano in prima linea e combattevano a fianco dei loro soldati, per mostrare al loro popolo che erano degni e legittimi del loro potere e della loro autorità. Lascia che svolga il mio compito, non temere il mio destino, se oggi morirò, morirò a fianco del mio popolo e morirò per loro"

"Che mi dici di Clarke?"

"Lei verrà con me. È stata una sua decisione"

Titus si arrese, come Clarke, anche Lexa era molto cocciuta, però aveva preso considerazione delle parole del suo consigliere, ma sapeva che ciò che stava facendo era la cosa giusta.

Prima di partire Titus si avvicinò al suo comandante e disse

"Ritorna da noi Heda "

Lei annuì e poco dopo, lei, Clarke, Indra e altri 300 guerrieri partirono, lasciando alle loro spalle la polis, alla quale tutti quanti speravano di tornarci vivi.

Erano già passate alcune ore, l'esercito di Lexa era ormai arrivata al confine, sapeva che la nazione del Ghiaccio si stava avvicinando grazie alle impetuose voci dei soldati, la comandante era pronta a combattere così come il suo esercito, che stavano solo aspettando che i nemici fecero la prima mossa prima di ucciderli tutti quanti. Anche l'esercito della regina Nia era arrivata, si erano fermati anche loro a causa del grande ostacolo che gli si presentava davanti. Tutti i piani fatti da Heda cambiarono, quando vide la persona accanto alla regina, nonché suo braccio destro. Non riusciva a credere ai suoi occhi, nonostante fosse lontana e fosse passato tanto tempo, riusciva a riconoscerla, in quel momento il suo cuore cominciò a battere forte, dentro di sè, sentiva tantissime emozioni e senzazioni, era un mix tra stupore e delusione. Non sapeva cosa dire e cosa fare, stette là immobile a fissarla, senza dire nulla, mentre tutti gli altri non aspettano altro che una risposta, un cenno per andare all'attacco. Ciò che le stava accadendo non le era mai successo, questo stato di incoscienza fece preoccupare Clarke, che cercò di attirare la sua attenzione più volte, finché alla fine ci riuscì. Appena Lexa si risvegliò da questo sonno profondo ad occhi aperti, si guardò attorno, spaesata, come se non capisse cosa stesse succedendo in quel momento, poi guardò dritto negli occhi di Clarke, in cerca di qualche sicurezza che trovò poco dopo.

"Chi è quella persona vicino alla regina?" Chiese Clarke a Lexa, curiosa ma allo stesso tempo preoccupata.

Spazio autrice
Vorrei scusarmi per gli errori grammaticali e sintattici che ho fatto nei precedenti capitoli e sicuramente anche in questo, cercherò di rileggermeli e correggerli al più presto possibile. E vorrei anche ringraziarvi per aver letto letto la mia storia e per continuare a leggerla, lo apprezzo davvero tanto ♡

Clexa's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora