Feelings

2.5K 115 5
                                    

"Grazie" disse Lexa a bassa voce a Costia

"Di cosa?" Domandò facendo finta di non capire

"Sai di cosa sto parlando, non sarebbe vissuto senza il tuo aiuto"

"Cos'era quello?" Chiese divertita Costia, riferendosi al sorriso sul viso di Lexa

"Cos'era cosa?"

"Ho intravisto un sorriso, era da un po' che non lo vedevo"

"Forse perché eri troppo occupata a fingerti morta"

"Touché. Sai ancora come zittirmi con le parole eh?"

"E tu sai ancora come provocarmi"

Mentre le due stavano ancora parlando, Bellamy corse dritto verso Clarke e l'abbracciò forte, aveva sentito molto la sua mancanza e in quell'abbraccio aveva messo ogni emozione che sentiva, la strattonò per un altro paio di secondi e poi la lasciò andare.

"Mi sei mancato anche tu" disse Clarke sarcasticamente, riferito al lungo e forte abbraccio che aveva ricevuto

"Da quanto tempo sei qua?"

"Un paio di settimane credo"

"Non sai per quanto tempo ti abbiamo cercata, se avessimo saputo che fossi qua, saremmo venuti prima"

"Avevo un po' di tempo per me stessa, sai, riflettere, però sono davvero felice di vederti, di vedervi tutti, sul serio"

"Adesso che farai? Tornerai a casa con noi o approffiterai ancora dell'ospitalità di Lexa?"

"Non ne ho idea. Non sento più Arkadia come casa mia"

"Forse perché sei mancata per mesi? È questione di abitudine, sei mancata per un po' ma scommetto che appena ci rimetterai piede tutto ti risembrerà normale"

"È questo il problema, non voglio che sembri casa mia, voglio che la sia"

"Clarke, per favore, il tuo popolo ha bisogno di te, io ho bisogno di te, torna, per favore"

"Devo ancora pensarci su, vi comunicherò la mia scelta domani mattina"

La conversazione tra i due giovani era stata vista, osservata e sentita tra la ex coppia, che hanno commentato l'accaduto.

"Capisco perché ti piace, è simile a me, bionda, simpatica, divertente, senza paura e sa tenerti testa, hai sempre amato le persone che ti facevano sentire te stessa, a tuo agio"

"Lei è diversa da te. Da tutti"

"Certo che lo è. Quando c'è lei, non mi vedi neanche, non vedi nessuno a parte lei e il modo in cui la guardi, orgogliosa, fiera e pieno di amore, dimostra quanto ci tieni a lei. Non chiedermi come faccio a saperlo perché è lo stesso sguardo che avevi quando guardavi me e ogni volta che lo vedevo sul tuo volto, non potevo essere che felice ad averti accanto, perché sapevo quanto ero fortunata a essere la tua ragazza ma a quanto pare lei non l'ha ancora capito, però penso che sia solo una questione di tempo prima che realizzi ciò che ha realmente davanti, la persona fantastica che realmente sei. Non ti preoccupare per quei due, è un abbraccio cercato da tanto tempo, in fondo sono passati mesi dall'ultima volta che si sono visti, avrei fatto la stessa cosa con te, se solo non mi odiassi"

Lexa la guardò non affatto sorpresa dalle sue parole, sapeva che le piaceva puzzenchiarla qua e là quindi l'unico modo per farla smettere era quello di non rispondere alle sue battute.

"Non sono affatto preoccupata, lei può fare quello che vuole"

Costia sorrise, mantenendo sempre lo sguardo fisso su Clarke e Bellamy, sapeva ciò che stava provando la sua compagna accanto, perchè era lo stesso per lei e nonostante Lexa non volesse darlo a vedere con la sua espressione sempre fredda, indifferente e molto tranquillo, era estremamente irritata da quei due.

"L'ho fatto per te" affermò Costia

Lexa girò leggermente la testa e la guardò con un espressione interrogativa, appena l'altra si sentì osservata, fece un sorriso e si voltò a sua volta e continuò dicendo "il discorso che ho fatto, l'ho fatto perché tu capissi le mie azioni e perché sapevo che per lei (riferendosi a Clarke) era importante che lui vivesse, ma lei non è il motivo che mi ha spinto a farlo, sei tu la ragione per cui l'ho fatto, perché ciò che è importante per te, lo è anche per me e per quanto tu non voglia ammetterlo, lei è importante per te"

La bruna era sorpresa da ciò che aveva appena detto, era rimasta senza parole e in quel momento capì che alla fin fine, Costia era l'unica persona che la conosceva veramente bene e anche se era mancata tutti questi anni, sapeva cosa provava ogni volta, sapeva cosa dire e come dirle, sapeva come farla sentire meglio e sicura di sé, sapeva trattarla nel modo che lei avrebbe sempre voluto, era comprensiva, gentile, altruista, riusciva a vedere la vera Lexa, quella piena di sentimenti e di debolezze, ma era proprio lei, la persona che la giovane bionda si era innamorata. Questa piccola riflessione fu interrotta da una frase detta dalla sua vecchi conoscenza "sei un buon leader, Lexa, ma non dimenticarti che sei umana prima di tutto"

Anche questa frase le fece capire come indirettamente Costia riusciva a dire ciò che si voleva sentire dire, cioè che era giusto avere dei sentimenti e di non aver paura a provarli, perché questo è ciò che rende umano una persona, sentire emozioni e viverli ogni volta che se ne ha l'occasione, perché alcune emozioni sono rare e quando si presentano, è giusto riconoscerle e provarle fino alla fine, soprattutto in questo mondo pieno di caos, di guerra, di odio e di sopravvivenza dove le belle cose non capitano quasi mai.

I quattro uscirono dalla stanza, Costia ritornò nella sua, ma trovò qualcuno di inaspettato, qualcuno che non rivedeva da tanto tempo. Come primo istinto, voleva chiamare la guardia che era fuori dalla sua camera, ma poi ci pensò bene e decise di chiudere la porta alle sue spalle. Non era felice di vedere la persona davanti a lei in quel momento e voleva sbarazzarsi di lui il prima possibile.

"Cosa ci fai in camera mia, Titus?"

"Vorrei discutere del tuo improvviso ritorno dal regno dei morti"

"Non c'è nulla da dover essere discussa, sono tornata e ho intenzione di restare, questo è tutto"

"Non puoi restare qui, se Lexa scoprisse..."

"Le ho già dato una spiegazione della mia partenza e della mia finta morte"

"Lo abbiamo fatto per il suo bene"

"Adesso non ne sono più sicura se è veramente così"

"Nessuno dei due la voleva morta, hai decisamente fatto la cosa giusta"

"È facile per te dirlo, non sei stato tu a spezzarle il cuore, non sei stato tu a doverla lasciare, non sei stato tu a fingere la tua morte e sicuramente non sei tu la persona che odia profondamente"

"Le passerà, ricordati che sei stata il suo primo amore e come tutti sanno, il primo amore non si dimentica mai"

"Purtroppo che da quando sono tornata, l'unica cosa che si ricorda è solo la sofferenza che le ho provocato. Mi parla a malapena e quando lo fa, riesco a percepire il suo risentimento nei miei confronti "

"Meno vi parlate meglio è, la terrà al sicuro, almeno per ora"

Clexa's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora