-ti aspetto qui- accosta fuori casa mia, prende il cellulare dalla tasca e lo agita verso di me. -devo fare qualche telefonata-
Mi aspetta? Fuori casa? No no non può. Porca puttana, la nonna ne avrà gia sentito l'odore.
-Posso venire da te in taxi- azzardo, facendo la lista mentale delle cose che devo fare una volta dentro: Docciarmi, depilarmi...totalmente, idratarmi, profumarmi, truccarmi, dire la balla più colossale della mia vita.
-No- risponde senza nemmeno guardarmi - Ti aspetto. Prendi le tue cose-
Scendo dalla macchina e mi avvio lentamente, cauta, come se la nonna potesse sentirmi qualora accelerassi. Piano piano inserisco la chiave, la giro e spingo la porta. Sollevo un piede pronta ad entrare, serrando i denti quando la porta scricchiola. Cazzo. La nonna e' in piedi a dieci metri da me, braccia conserte, piede che picchietta sul tappeto fantasia
-Chi e' quell'uomo?- domanda, inarcando le sopracciglia grigie - e perché ti comporti come uno scassinatore acrobata?-
- e' il mio capo- sputo fuori le parole d'un fiato - Stasera lavoro. Mi ha accompagnato a casa perché devo cambiarmi-
Sono sicura di vedere un ondata di delusione che le attraversa il viso segnato dall'età.
-Oh be'...- si gira, perdendo interesse per l'uomo all'esterno -allora lascio perdere la cena-
-ok- faccio le scale due a due e mi precipito al bagno. Mi lavo mi depilo e mi vesto. Poi fisso la tracolla, chiedendomi cosa portare. Che mi ha detto la testa? Che gli ha detto a lui? Appoggio di schianto il sedere sul bordo del letto. E' ricco, meraviglioso, raffinato, anche se un po arrogante, e mi vuole per ventiquattr'ore? Deve farsi controllare le rotelle. Affondo la faccia nel cuscino e gemo.
-Stupida, stupida, stupida donna-
-No, non lo sei-
Mi tiro su di scatto e lo trovo seduto nella poltrona in un angolo della mia camera.
-Ma che cazzo...?- mi alzo, corro alla porta e la spalanco per controllare che non ci siano orecchie di anziana premute contro il legno. Nulla, ma la cosa non mi fa sentire affatto meglio.
- Come sei arrivato quassù?- chiedo sbattendo la porta. Lui e' calmissimo, per nulla toccato dal mio stato di agitazione.
- Tua nonna dovrebbe prendere la sicurezza un po più sul serio- si strofina il mento rasato con l'indice, gli occhi che studiano il mio corpo. Sono inorridita, ancora di più quando lo vedo increspare gli angoli delle labbra con gli occhi che luccicano.
- Sarà meglio che smetti di essere cosi timida, Livy- si alza e si avvicina tranquillo, facendo scivolare le mani nelle tasche dei pantaloni. Il suo petto e' contro il mio e lui mi guarda senza toccarmi, almeno non con le mani - Anche se mi piace molto la tua timidezza-
Si china, portando il viso al livello del mio sguardo abbassato, e mi sposta i capelli sciolti dietro le spalle. - Le ventiquattr'ore non iniziano finche non ti ho nel mio letto-
Mi acciglio - Terrai veramente il conto del tempo?- domando.
- Bhe- dice guardando il costoso orologio che ha al polso. -Sono le sei e mezza. Prima di riuscire ad arrivare nella zona residenziale all'ora di punta, saranno più o meno le sette e mezza. Domani sera alle sette e mezza ho una serata di beneficenza, quindi ho calcolato i tempi alla perfezione-
Si proprio alla perfezione. Quindi appena scatteranno le sette e mezza verro spedita fuori a calci in culo? Apro la bocca per mettere fine a tutto questo, ma poi sento dei passi pesanti che salgono le scale.
- Oh merda mia nonna!- lo spingo verso l'armadio. Sono nel panico, ma questo non mi impedisce di apprezzare la solidità del suo petto. Alzo lo sguardo verso di lui.
- Ti piace?- domanda
- Devi nasconderti- sbuffa e mi prende i polsi
- Io non mi nascondo da nessuna parte-
- Miller, per favore, le verrà un infarto se ti trova qui- il tempo stringe. Sento le assi del pavimento che scricchiolano - per favore- curvo le spalle sconfitta. -Non ti chiederò nient'altro, ti prego soltanto di non farti vedere da lei-
Stringe le labbra e abbassa un po la testa, e senza dire nulla attraversa la stanza. Ma non entra nell'armadio, si mette dietro le tende lunghe fino al pavimento.
- Olivia Taylor!-
Mi giro e trovo nonna sulla porta che si guarda intorno.
- Che c'è?-
Socchiude gli occhi. - Quell'uomo...-
- Si e allora?-
- Sen'e andato- mi immobilizzo
- Dove?-
- Non lo so, ma fino a un momento fa era li, sono sicura perché vedevo la testa dalla finestra socchiusa. Poi mi giro a dire a George che ha una di quelle Mercedes sofisticate, e quando guardo di nuovo...puff sparito. Ma la macchina sciccosa e' ancora li-
-Che importa dove e' andato?- domando - oh, stanotte rimango da Sylvie, la mia collega- sorride.
- Davvero?- ha gli occhi che scintillano- Non sei vestita per il lavoro-
- Mi cambio li- la mia voce e' uno squittio acuto, mentre mi affretto a raccogliere creme, trucchi da mettere in borsa per le ventiquattr'ore con Miller Hart. - L'evento per cui lavoro finisce a mezzanotte e Sylvie abita li vicino, quindi tanto vale dormire da lei-
Mi osserva pensierosa. -Sono contenta- io mi limito ad annuire, lei fa lo stesso e piano piano esce dalla stanza. Proprio in quel momento Miller esce dal suo nascondiglio.
- Tua nonna e' una ficcanaso eh?- si e' proprio divertito ad assistere all'interrogatorio. Scrollo le spalle.
- e' divertente- butto li, con gli occhi bassi. In un attimo me lo ritrovo premuto addosso.
- Sono tornato adolescente-
- Ti sei nascosto dietro parecchie tende all'epoca?- faccio un passo indietro per respirare, ma invano.
Avanza - Sei pronta, Olivia Taylor?-
- Si- rispondo fiduciosa. Le sue labbra adorabili si piegano in un sorriso appena accennato.
- Ti aspetto in macchina- e non dicendo più niente si avvia alla porta principale, senza che mia nonna lo vedesse. Mentre esco fuori da casa e mi dirigo alla costosissima Mercedes mi chiedo veramente se sono pronta a spezzare il mio cuore. E la risposta e' no, ma oramai il danno e' stato fatto...
STAI LEGGENDO
Per una sola volta
ChickLitLivy e' una bellissima ragazza. Ha tutto cio' che vuole, un bel lavoro, delle buone amiche, e soprattutto niente convolgimenti sentimentali. Ma un giorno incontra un uomo, l'attrazione tra i due e' fortissima, e questo uomo non le chiede altro che u...