capitolo 16

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Inevitabilmente mi volto,il sorriso mi si gela sul volto, e le gambe senza che le comando vanno indietro, andando a sbattere contro la nonna, che sbuffa e si gira di scatto.

- Che c'e'?- sbotta, prima di accorgersi chi c'e' con me -Oh..cielo..-

-Salve- Miller riduce la distanza, facendosi di gran lunga troppo vicino, e le tende una mano -Lei deve essere la famosa nonna di Livy-

Mi sento morire. Andra' in brodo di giuggiole.

-Si- risponde - E lei e' il capo di Livy?- domanda, posando con eleganza la mano in quella di Miller.

-Credo che lei sappia che non sono il capo di Olivia, signora...-

-Taylor!- In pratica lo strilla, deliziata dal fatto che abbia confermato i suoi sospetti.

-Sono Miller Hart. E' un piacere Signora Taylor- le bacia la mano. Nonna fa un risolino da scolaretta.

Miller indossa un abito grigio, una camicia bianca e una cravatta argento...da Harrods. -Fai spese?- riesco a bisbigliare.

Mi osserva con attenzione -Ero qui per ritirare dei completi nuovi, quando una risata incantevole ha attirato la mia attenzione-

Ignoro il complimento -Perche non ne hai abbastanza?- domando ricordando le file e file di giacche, pantaloni e gilet coordinati sistemati con ordine nel guardaroba.

-Non se ne hanno mai abbastanza Livy-

-Confermo!- cinguetta la nonna -E' un tale sollievo vedere un giovanotto cosi ben abbigliato. Questi ragazzi d'oggi se ne vanno in giro con i jeans che gli cadono sul sedere, mostrando le mutande al mondo.Proprio non lo capisco-. Il divertimento di Miller e' palese ma poi la nonna continua - E dunque come mai tu e la mia adorabile nipote vi conoscete?-

Miller svia l'argomento con calma - Adorabile e' la parola adatta, non crede anche lei?-

Nonna mi da gomito -E' un tesoro-

-E' vero- dice, e mi fissa. Mi sento avvampare sotto quello sguardo intenso - Fa il caffe' migliore di Londra-

-Davvero?- mi sfugge. Stronzo bugiardo. Sta usando l'arma del fascino.

-Si, sono rimasto parecchio deluso oggi quando sono entrato e ho saputo che eri a casa malata-

Il rossore aumenta -Ora mi sento meglio-

-Ne sono felice. La tua collega non e' amichevole quanto te- Le sue parole hanno un doppio significato. Sta giocando, e mi irrita a morte. Amichevole o facile?.

- Dovremmo andare, nonna- la prendo per un gomito.

-Davvero?-

-Si- Cerco di trascinarla via, ma lei oppone resistenza -E' stato bello vederti- rivolgo a Miller un sorriso tirato, strattonando la nonna con piu forza -Andiamo, nonna-

-Ti andrebbe di venire a cena con me stasera?- domanda lui, con un senso di urgenza nella voce.

Smetto di provare a far muovere la nonna. Sta cercando di ottenere il tempo che gli manca, usando mia nonna a suo vantaggio, subdolo testa di cazzo -No, grazie-. Sento gli occhi di nonna scavarmi due buchi sulla schiena.

-Livy, devi accettare l'invito a cena di questo gentiluomo- dice - E' molto cortese da parte sua-

-Non lo faccio spesso- interviene Miller calmo. Non fa che aumentare la mia irritazione.

-Vedi!- mi urla nonna nell'orecchio, facendomi sussultare. Con un sorriso ebete si gira verso Miller -Ne sarebbe felicissima-

-No, invece, ma grazie- cerco di trascinarla via, ma la vecchia testarda non cede di un millimetro -Andiamo- la supplico.

Per una sola voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora