Il lunedì mattina arriva e io non mi sento affatto meglio. Ieri mi sono crogiolata nell'autocommiserazione per tutto il giorno, preferendo starmene a letto, con la nonna che faceva capolino nella stanza di tanto in tanto per controllare come stavo. In vita mia non ho mai finto di stare male, ma adesso sto recuperando. Mia nonna è supersospettosa, per una volta, però, tiene i propri pensieri su di sé. Il cellulare ha squillato due volte, quando gli unici due amici che ho al mondo hanno chiamato per vedere come mi sentissi, ma ho tagliato corto. Anche loro erano sospettosi, soprattutto Sylvie. Non sono granché come attrice. A dire il vero, faccio pena, e mi sono disperata per l'imbarazzo quando ho sentito la mia voce poco convincente dire loro che stavo malissimo a causa della nausea e dei brividi di freddo.
Decido che mi serve un altro giorno per riprendermi, e chiamo Del per dirgli che ancora non mi sento bene.
-Livy? - la voce cauta della nonna arriva da dietro la porta - Ho preparato la colazione. Farai tardi a lavoro-
-Non vado- rispondo. La porta si apre, lei entra titubante e mi lancia un occhiata.
-Ti senti ancora male? -
-Uno schifo- borbotto.
Mugugna pensierosa - Vado a fare la spesa. Ti va di venire? -
-No-
-Oh, andiamo Livy- sospira - Aiutami a scegliere un ananas per la torta di George-
-Ti serve aiuto per scegliere un ananas? -
Sbuffa frustrata e tira via la coperta - Olivia Taylor, adesso ti alzi da questo letto e vieni ad aiutarmi a scegliere un ananas per la torta di George. In piedi! -
-Sto male- cerco di recuperare le coperte, invano.
-Non sono stupida- agita un dito verso di me - Devi darti una scossa, subito! Non c'è nulla di meno attraente di una donna che si crogiola nell'autocommiserazione, soprattutto a causa di un uomo. Che vada al diavolo! Tirati su, datti una sistemata e vai avanti- mi afferra e mi solleva letteralmente dal letto, lasciandomi sbalordita - Porta quel culetto secco nella doccia. Vieni a fare la spesa - Esce sbattendo i piedi e si chiude con un tonfo la porta alle spalle.
-Un tantino severa- dico, mentre i suoi passi pesanti stanno già scendendo le scale.
Ancora sconvolta e senza coraggio di rifugiarmi di nuovo nel letto, attraverso il pianerottolo in punta di piedi per fare la doccia.Andiamo da Harrods a comprare un ananas? - domando, reggendo nonna per il gomito mentre attraversiamo la strada verso il grandioso edificio. Nonna va avanti per prendere il carrellino della spesa.
-Potrei comprare anche della panna liquida-
La raggiungo e apro la porta - Ci vuoi dare dentro eh? - muovo le sopracciglia su e giù, allusiva, ma lei mi ignora e prosegue a passo di marcia verso il reparto gastronomia.
-È un ananas -
-Che avremmo potuto comprare all'alimentari all'angolo- la punzecchio.
-Non sarebbe stato lo stesso. Questi hanno una forma perfetta e la buccia lucida-
Cerco di starle dietro - Ma la buccia la togli! -
-Non ha importanza. Eccoci! - si ferma all'ingresso della gastronomia - Il bancone della carne! - riparte - Prendi il cestino, Livy-
Mi affloscio esasperata, recupero un cestino e vado a raggiungerla davanti al vetro del bancone.
-Pensavo volessi un ananas-
-È così. Sto solo dando un occhiata -
-Alla carne? -
-Oh, ragazza mia. Questa non è semplice carne- seguo il suo sguardo ammirato.
-E allora cos'è? -
-Bhe- increspa la fronte rugosa - È carne raffinata-
-Cioè, del tipo che parla ricercato? - cerco con tutta me stessa di non sogghignare quando indico una bistecca - O la mucca cacava in bagno invece che in un campo? -
Rimane allibita e punta di scatto su di me gli occhi furibondi - Non puoi usare quel linguaggio da Harrods! - si guarda intorno - Che cosa ti è preso? - Raddrizza il cappello e mi lancia uno sguardo ammonitore.
Sto ancora cercando di non ridere - Dove sono gli ananas? -
-Laggiù - seguo la direzione del suo dito che indica un espositore quadrato con la frutta.
-Oh, guarda quell'ananas! - tripla la nonna, e io mi volto. Il suo entusiasmo è giustificato. È un ananas fantastico. - Oh Livy-
-Nonna è troppo bello per farlo a fette e metterlo in una torta- mi avvicino con lei al fantastico ananas - E costa quindici sterline! - dico con una mano sulla bocca.
-Vuoi stare zitta? - sibila - Dovevo lasciarti a casa-
-Scusa, ma quindici sterline, nonna? Non vorrai mica... -
-Si invece- Raddrizza le spalle e alza una mano per attirare l'attenzione dell'uono dietro al bancone - Vorrei un ananas- dice con pronuncia raffinata.
-Si signora-
La fisso incredula - Vuoi farlo qui? - chiedo seria - Potresti darmi una bella ripassata al sedere e lucidarlo già che ci sei, così farei pendant con il tuo bell'ananas- grugnisco per non ridere di nuovo.
-Sta zitta! - sbotta - E attenta al mio ananas! -
Sto per piegarmi in due dalle risate, mentre la guardo ricomporsi e girarsi verso il gentiluomo che l'ha servita - Potrebbe ricordarmi dove posso trovare la panna liquida per favore? -
Mi viene un attacco di riso isterico di fronte ai movimenti che fa con la mano e al suo finto accento aristocratico.
-Certamente signora - Ci indica la parete in fondo al reparto. Nonna tiene la schiena dritta, sorridendo, mentre io ridacchio e mi tengo lo stomaco dolorante per il troppo divertimento.
Sto ancora ridacchiando mentre la guardo leggere il retro di ogni vasetto di panna sullo scaffale, mugugnando tra se e se. Devo calmarmi prima che nonna mi prenda a calci, perciò inizio a respirare in attesa che scelga quale panna comprare, ma non posso fare a meno di ricominciare a ridere guardando il perfetto ananas luccicante che mi ricorda perché mi sto sbellicando.
Sobbalzo appena sento un respiro caldo all'orecchio.
-Sei di una bellezza incredibile quando ridi-
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Per una sola volta
ChickLitLivy e' una bellissima ragazza. Ha tutto cio' che vuole, un bel lavoro, delle buone amiche, e soprattutto niente convolgimenti sentimentali. Ma un giorno incontra un uomo, l'attrazione tra i due e' fortissima, e questo uomo non le chiede altro che u...