Questa volta ho la forza di arrivare al settimo piano, prima che Miller mi porti in braccio per il resto delle scale. Non c'è da stupirsi che il suo fisico assomigli a quello di una divinità greca.
-Vuoi bere qualcosa? - È di nuovo brusco e formale, ma le buone maniere rimangono intatte.
-No grazie- giro lenta intorno al tavolo ed entro in soggiorno.
-Acqua? -
-No-
-Per favore, siediti- mi indica il divano - Appendo queste e arrivo- dice, sollevando le nostre giacche.
-Ok- c'è tensione. A un tratto sento una musica dolce. Mi guardo intorno, chiedendomi da dove venga, mentre mi lascio avvolgere dal ritmo lento e dalla voce maschile carezzevole. La riconosco. È let her go dei Passengers. Ho la mente che va a mille.
Miller torna nella stanza, non ha più il gilet e la cravatta, il colletto della camicia è sbottonato.
-Perché non bevi, Livy? -
Facevo bene a preoccuparmi. Continua a dire che non vuole entrare nel personale, eppure continua a farmi domande personali e invadere i miei spazi.
-Non mi fido di me stessa-
Inarca di colpo le sopracciglia, sorpreso - Non ti fidi di te stessa? -
Sono sulle spine, continuo a spostare lo sguardo da una parte all'altra della stanza -Livy, quante volte dovrò ripetertelo? Quando ti parlo, devi guardarmi. Quando ti faccio una domanda, devi rispondermi- mi prende con delicatezza per il mento e mi costringe a guardarlo - Perché non ti fidi di te stessa? -
-Sono una persona diversa quando bevo-
-Non sono sicuro che mi piaccia quello che stai dicendo-
Sento la faccia andare a fuoco - Non lo reggo-
-Spiegati- pretende secco con le labbra arricciate.
-Non importa-
-Era una domanda, Livy-
-No, era un ordine- sbotto sulla difensiva, riuscendo a liberarmi - A cui scelgo di non obbedire -
-Sei evasiva-
-Sei indiscreto-
Arretra un po' ma si riprende subito - E in quanto indiscreto, provo a suggerire che le uniche volte in cui hai fatto sesso eri sbronza -
Il rossore aumenta - La tua deduzione è corretta- mugugno - È tutto o vuoi un resoconto minuto per minuto su chi, cosa, dove e quando?-
-Non c'è bisogno di essere insolente -
-Con te si-
Strizza i luminosi occhi azzurri, ma non mi rimprovera - Voglio un resoconto minuto per minuto-
-No, invece-
-Tua madre- Quelle parole mi fanno irrigidire di botto - Quando sono stato costretto a nascondermi in camera tua, tua nonna ha accennato alla storia di tua madre-
-Non ha importanza -
-Si, invece-
-Era una prostituta- Le parole mi escono di bocca senza volere. Fa per parlare, ma esce solo un verso scioccato. L'ho sconvolto, come mi aspettavo, ma vorrei che avesse almeno detto qualcosa... Qualunque cosa. Non lo fa, e allora riprendo: - Mi ha abbandonata. Mi ha sbolognata ai nonni in cambio di una vita fatta di sesso, alcol e regali costosi -
Mi osserva con attenzione - Dimmi che le è successo-
-Tel'ho detto-
-Mi hai detto solo che accettava denaro in cambio di... Intrattenimento -
-E non c'è altro da sapere-
-E adesso dov'è? -
-Morta, probabilmente - ringhio - Non me ne importa-
-Morta? - boccheggia.
-Probabile- mi stringo nelle spalle - Ha inseguito una chimera. Ogni uomo con cui è stata se ne è innamorato, ma nessuno andava bene per lei, nemmeno io-
Adesso mi guarda con un espressione dolce - Cosa ti fa pensare che sia morta? -
Respiro a fondo per farmi coraggio - Si è impelagata troppe volte con gli uomini sbagliati e il suo conto in banca è pieno di "guadagni" che non vengono toccati da quando è scomparsa. Avevo solo sei anni, ma ricordo i nonni che litigavano di continuo per lei- la mia mente viene bombardata da ricordi - Capitava spesso che scomparisse per giorni, poi una volta non è più tornata. Ero una bambina, non capivo, ma quando avevo diciassette anni ho trovato il suo diario. Mi ha detto tutto quello che c'era da sapere, e con dettagli molto vividi -
-Io... - non sa cosa dire, quindi continuo.
-Non voglio assomigliarle in niente. Non voglio bere e fare sesso fine a se stesso. È solo umiliante e insensato- dico seria - Ha preferito quello stile di vita alla sua famiglia- mi sorprende riuscire a mantenere la voce chiara e Ferma.
Miller gonfia le guance e poi sospira, prendendo il bicchiere e guardandolo corrucciato.
-Sconvolto? - domando.
Mi guarda come se fossi scema, poi si alza, torna al mobiletto dei liquori e si versa un altro drink - Tuo padre? -
Mi sforzo di trattenere una risata sarcastica, alzo le spalle.
Sospira. - Non lo sai? -
Scuoto la testa.
-Odio tua madre-
-Cosa? - Forse ho sentito male.
-La odio- ripete, con un tono che trasuda veleno.
-Anch'io-
Non so proprio cosa dire. È uno schifo, e nessuna parola rassicurante renderà la situazione migliore. È la mia storia.
Alla fine si decide a parlare, ma non dice quello che mi aspettavo - Quindi sono il tuo unico amante da sobria? -
Annuisco e appoggio la schiena al divano.
-E ti è piaciuto? -
È una domanda stupida - Mi spaventa-
-Io ti spavento? -
-Il modo in cui mi fai sentire. Quando ci sei tu non mi riconosco- bisbiglio.
Appoggia con cura il bicchiere sul tavolo e si inginocchia di fronte a me - Ti faccio sentire viva- Insinua le mani dietro la mia schiena e mi tira verso di sé finché le nostre bocche non sono vicine - Non sono il genere di uomo delicato o tenero, Olivia- dice - Le donne mi vogliono per una cosa sola, ed è perché non ho mai dato loro motivo di aspettarsi altro-
-Aspettarsi altro che la miglior scopata della loro vita- preciso piano.
-Esatto- mi prende le mani, sistemandosele sulle spalle.
-È ciò che mi avevi promesso - gli ricordo.
Abbassa piano le palpebre - Non credo di poter mantenere quella promessa-
-Come? - le spalle si abbassano un po' con un sospiro stanco, ma non alza gli occhi e rimane in silenzio. - È buona educazione rispondere quando ti fanno una domanda - mormoro.
-Dico che voglio venerarti - appoggia le labbra sulle mie mentre si alza in piedi, portandomi con sé. Sento la barba incolta, mentre mi bacia delicatamente, ma nel mio stato di assoluta beatitudine registro appena la sensazione graffiante. Con Miller, le cose accadono in tutta naturalezza. Lui guida e io lo seguo. Non mi serve pensare.Ciauuu ragazzeeee quanto teeempoo..
Mi scuso per la mia assenza, ma tra possibile lavoro, scuola e palestra non sono riuscita ad aggiornare.
Allora, come ve ne pare come capitolo? Livy si è finalmente aperta con Miller, e il passato di sua madre è venuto finalmente fuori. Ma secondo voi, come mai Miller ha reagito in modo così scioccato alla professione che faceva sua madre? E perché cerca sempre di evadere dalle domande di Olivia? Ci sono così tanti misteri su Miller Hart. Chi pensate che sia veramente?
Alla prossimaaa
ELISABE07
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Per una sola volta
ChickLitLivy e' una bellissima ragazza. Ha tutto cio' che vuole, un bel lavoro, delle buone amiche, e soprattutto niente convolgimenti sentimentali. Ma un giorno incontra un uomo, l'attrazione tra i due e' fortissima, e questo uomo non le chiede altro che u...