capitolo 8

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Il tragitto verso l'appartamento di Miller lo facciamo in silenzio, con Gary Jules che canta di un mondo pazzo. Non so molto di Miller, ma ho intuito ch e' di buona famiglia: modo di parlare raffinato, abiti della migliore qualita' e appartamento a Belgravia. Ferma l'auto vicino all'edificio e senza perdere tempo scende per aprirmi la portiera.

-Falla lavare- dice al parcheggiatore in divisa verde, staccando la chiave dal mazzo e porgendogliela.

- Signore- L'uomo porta una manoal cappello, poi salenell'auto di Miller e schiaccia un bottone che lo avvicina al volante.

-Andiamo- Prende la mia borsa e di nuovo mi poggia la mano alla base della nuca facendomi strada attraverso l'enorme porta girevole di vetro in un atrio pieno di specchi. Ovunque guardi, ci siamo noi. Io, piccola e nervosa, che vengo guidata, e lui, alto e sicuro di se', che mi spinge. Superiamo gli ascensori con le porte a specchio, diretti alle scale.

-sono rotti?- domando

-No-

-E allora perche..?-

-Perche sono pigro- taglia corto.

Magari non e' pigro e' decisamente pazzo. Quattro rampe di scale dopo, i polpacci mi fanno malissimo. Fatico a tenere il passo e vorrei arrendermi, ma lui si gira e solleva di peso. Gli metto le braccia al collo, mentre lui continua a salire con me addosso come se fosse la cosa piu naturale del mondo. Ne approfitto per respirare il suo odore virile, finche non ci ritroviamo fuori dalla lucida porta di casa sua.

Mi mette per terra, mi passa la borsa e torna ad appoggiarmi la mano alla base della nuca, usando quella liberaper aprire la porta. Vedo i quadri, la parete contro cui mi ha bloccata e il divano su cui mi ha messo seduta, e all'improvviso voglio scappare. Se oltrepasso questa soglia, saro' alla merce' di Miller Hart e credo che nemmeno la mia sfacciataggine da lungo tempo perduta mi sarebbe d'aiuto... se mai riuscissi a recuperarla.

- Non sono sicura che...- comincio a indietreggiare, all'improvviso invasa dall' incertezza mentre un barlume di razionalita' si fa strada nel mio cervello confuso. Ma la determinazione che fiammeggia nel suo sguardo limpido, insieme al rafforzarsi della sua presa mi dicono che non andro' da nessuna parte.

-Livy, non ti saltero' addosso appena entriamo- sposta la  mano sul mio braccio, ma senza trattenermi - Calmati-

Ci sto provando, ma il cuore si rifiuta di rallentare.

-Scusami-

-Non importa- si scosta per lasciarmi passare - Vorrei che entrassi, ma solo se hai voglia di passare una notte con me- dice piano, richiamando il mio sguardo al suo. - E voglio che ti volti e che te ne vai se non sei sicura, perche' non posso fare questa cosa se non so che sei al cento percento con me- E' serio, ma percepisco una traccia di supplica dietro lo sguardo impassibile.

-E' solo che non capisco perche mi vuoi- ammetto, sentendomi insicura e vulnerabile. Sono consapevole del mio aspetto, ma so anche che ho pochissimo dao offrire a un uomo a parte qualcosa di piacevole da guardare. La bellezza e' stata la rovina di mia madre e non voglio che sia la mia. Rischio di perdere il rispetto di me stessa, proprio com'e' successo a lei. Chi presterebbe mai attenzione a una ragazza senza alcun fascino al di la del proprio aspetto fisico? Uomini che vogliono solo una bella donna nel letto, ecco chi. Ed e' precisamente il motivo per cui mi privo della possibilita' di essere amata. Non voglio fare la fine di mia madre, eppure eccomi qui, in bilico sul precipizio dell'umiliazione.

- Tel'ho detto Livy- mi indica di entrare - Mi affascini-

Non so se sia la risposta giusta, ma faccio un passo avanti, e sono certa di sentire un sospiro di sollievo alle mie spalle. Avanzo giro intorno al tavolo rotondo dell'ingresso, poggio la borsa sul marmo bianco e poi mi fermo. L'imbarazzo e' quasi palpabile e malgrado le sue parole e' tutto cosi difficile. Mi supera e si toglie la giacca, che sistema sullo schienale della sedia. Poi si dirige al mobile dei liquori.

-Vuoi bere qualcosa?- domanda versandosi un liquido scuro in un bicchiere largo.

-No-

-Acqua?-

-No, grazie-

-Siediti, Livy- ordina, girandosi e indicando il divano. Seguo la direzione della sua mano e trascino il corpo riluttante fino al grande divano di pelle beige, mentre lui si appoggia al mobile, sorseggiando lentamente il suo drink. Qualunque cosa facciano quelle labbra che sia parlare o bere, mi distraggono. Sto combattendo una lotta perche il mio battito torni regolare, ma quando lui viene verso di me e si siede sul tavolino con gli occhi ardenti di ogni sorta di promesse, capisco che la mia battaglia e' persa.

-Devo chiederti una cosa- sussurra

-Cosa?- domando preoccupata

- Sei vergine?- chiede prima di inclinare il drink verso le labbra.

-No!- Mi ritraggo

- Perche la domanda ti offende tanto?-

- Ho ventiquattro anni- mi agito e abbasso gli occhi, imbarazzata.

-Quando e' stata l'ultima volta che hai fatto sesso Livy?- mi sento morire... ma che importanza puo' avere questa domanda?

-Livy- insiste, poggiando il drink. - Ti dispiacerebbe guardarmi quando parlo con te?- Il suo tono mi irrita talmente da spingermi a guardarlo

- La mia storia non ti riguarda- mormoro

- ti ho solo fatto una domanda- disse sorpreso dalla mia reazione - Di solito quando ti viene chiesto qualcosa e' buona educazione rispondere-

-No, rispondere o meno alle domande che mi vengono poste e' una mia scelta libera, e non vedo quale rilevanza ci possa avere questa-

-Ne ha moltissima Livy, come la tua risposta- mi fisso' piu' intensamente- allora ripeto quando e' stata l'ultima volta che hai fatto sesso?-

- Sette anni- mugugno - Contento?-

- Si- ribatte sincero, eppure e' palese lo stupore nei suoi occhi. - Non ho idea del perche ma mi fa davvero molto piacere-

Invece di imbarazzarmi, questa volta le sue parole mi fanno ardere di desiderio. Lo voglio piu di quanto dovrei. Questa cosa sta diventando assurda e imbarazzante.

- Posso usare il bagno?- chiedo timida. Lui si ritrae

- Certo- mi indica il corridoio - Terza porta a destra-

Mi precipito verso di essa, appoggiandomici di peso non appena chiusa. Ma la mia esasperazione svanisce di colpo appena mi rendo conto dell'enorme spazio di fronte a me. Non e' un bagno e' una camera da letto.


Scusate se non ho piu aggiornato ma ho dovuto affrontare diversi problemi familiari e di salute. Cerchero' di aggiornare il piu' spesso e piu in fretta possibile. Intanto ritorniamo alla nostra cara Livy cosa ne pensate? e cosa pensate che succedera' nel prossimo capitolo?

Un bacio a tutte :*

ELISABE07


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