Entrando dall'ingresso dell'albergo, vengo immediatamente accolta da sylvie che cammina avanti e indietro. Come immaginavo, si avventa su di me. Sembra un lupo affamato.
-Raccontami tutto! -
La supero e vado in cucina. - Non c'è niente da raccontare- taglio corto. Del, sorridente, mi porge il grembiule e io lo accetto e me lo infilo - Grazie-
Ne dà uno anche a Sylvie, che glielo strappa di mano.
-Quindi gli hai detto dove poteva andarsene? -
-Si- rispondo in modo molto convincente. Inizio a mettere i bicchieri sul vassoio rotondo d'argento - Quindi puoi smetterla di tormentarmi-
-Ok- si mette ad aiutarmi - Bhe sono contenta. È un bastardo arrogante-
Non nego ne confermo. - Sei uscita ieri sera? -
-Si, e mi sento ancora uno schifo - ammette, versando lo champagne - È tutto il giorno che il mio corpo mi chiede junk food, e mi sono scolata qualcosa come due litri di Coca-Cola -
-Addirittura? -
-Peggio. Non berrò più.... Fino alla prossima settimana-
Rido. - Quel che non uccide... -
-Zitta! L'odore di questa roba mi sta facendo venire il voltastomaco- ansima, tappandosi il naso mentre continua a riempire i calici. - Lo so, sto di merda-
Torno al vassoio. - Già - ammetto
-E mi sento anche peggio-
Compare Del, allegro come sempre. - Ragazze, stasera abbiamo membri del parlamento e diplomatici. So che non c'è bisogno di dirvelo, ma ricordatevi le buone maniere- Guarda Sylvie e si acciglia - Hai davvero un aspetto orribile-
-Si lo so, tranquillo, non alitero' addosso a nessuno- scherza.
-Non parlare se non è necessario- Del scuote la testa e ci lascia a versare champagne.
-Pronta? - domanda lei, caricandosi il vassoio in spalla.
-Fai strada -
-Ottimo. Andiamo a nutrire e abbeverare l'elite - borbotta, sorridendo a Del, che gli lancia un occhiata di avvertimento - Preferisci che dica gli snob? -
Lui le punta un dito contro, reprimendo un sorriso affettuoso.
-No, preferirei avere abbastanza personale da non aver bisogno di te, forza datti una mossa-
-Si, signore! -
Fa il saluto militare e si avvia a passo di marcia, con me che la seguo ridendo. Ma non vado molto lontano però. E in un istante la risata mi si spegne sulla faccia.
Lui punta su di me due occhi impassibili, mentre io sono pietrificata.
-No- Bisbiglio sottovoce. È con quella donna, ricoperta di diamanti. Lei gli tiene una mano incollata al sedere, il volto sorridente rivolto a lui con aria sognante.
-Livy?- mi giunge nelle orecchie la voce di Del, che mi poggia le mani sulle spalle - Stai bene tesoro? -
-Scusa? - distolgo a fatica lo sguardo.
-Cristo Livy, sei bianca come un fantasma- mi toglie il vassoio e mi tocca la fronte - e fredda -
Devo andarmene. Non posso lavorare con lui, appiccicato a quella.
-Penso che forse dovrei andarmene- sussurro
-Si va a casa- mi porta in cucina, e mi da la borsa - Mettiti a letto e riposati-
Annuisco debolmente, e esco nel vicolo che da sul retro dell'albergo. Respiro profondamente,e mi accovaccio su me stessa, ma quando alzo lo sguardo, e incontro quello di Miller Hart. È a pochi metri da me, ha un espressione imperscrutabile. L'unica mossa saggia adesso è fuggire.
-Livy ! - urla venendomi incontro - Livy sono solo affari-
-Non mi devi spiegazioni- dico tranquilla - Per favore non seguirmi-
-Sto parlando con te, Livy- mi ammonisce
-E io non voglio ascoltarti- il mio tono è timido e debole.
-Livy, mi devi sedici ore-
La sua sfacciataggine mi fa vacillare , ma non mi fermo. - Non ti devo niente-
-Mi permetto di dissentire - Mi si para di fronte, cerco di girargli intorno - Livy- mi afferra, ma io me lo scrollo di dosso -Cazzo, dove sono le tue buone maniere?-
-Con te non me ne importa niente-
-Bhe invece dovrebbe- mi agguanta con più forza, e mi fermo - Hai accettato ventiquattro ore-
Evito di guardarlo, e di parlare. Si china verso di me, ma io abbasso lo sguardo.
-Livy, quando parlo con te, vorrei che mi guardassi-
Lo ignoro
-Livy- sussurra.
Chiudo gli occhi, e immagino le sue labbra.
-Per favore guardami- ordina in tono gentile. Lotto per mantenermi impassibile. - Lasciati guardare, Olivia Taylor- si piega di più, e spinge il volto verso il mio collo - Lascia che abbia il mio tempo con te-
Voglio fermarlo, non voglio fermarlo.
-Non ne ho avuto affatto abbastanza - mi passa le labbra sulla guancia - Voglio annegare in te Livy- le labbra raggiungono le mie, e lo scudo si infrange in mille pezzi - Apri la bocca- Bisbiglia. Faccio come dice, lasciandogli il totale controllo dei miei sensi. Il ritmo del suo bacio è lento, tenero, e io lo seguo, lo assecondo, e mi rilasso.
-Vedi come è facile? - si sposta leggermente. Annuisco, perché è vero.
-Chi è quella donna? - arretro di un passo - È questo l'impegno che avevi? -
-Sono affari Livy, solo affari-
-Che affari? -
-Ne abbiamo già parlato. Non credo che sia una buona idea entrare nel personale-
-Cos'è una sfida? -
-Se è così - Mi bacia dolcemente sulla guancia - Allora credo che l'ho vinta-
Quest' uomo mi ha fottuta, conquistata.
-Devo andare- arretro. Lo fisso, mentre lui è combattuto, ma poi mi giro, e mentre me ne vado formula un piano per togliermelo dalla testa.Beeeneee, e anche questa volta la bella Livy lascia a bocca asciutta il misterioso Miller Hart. Ma secondo voi... Perché Miller chiama le donne come affari? Quale è la motivazione? E perché non vuole che Livy lo sappia?
I misteri si infittisconoo
Alla prossimaa;)
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Per una sola volta
ChickLitLivy e' una bellissima ragazza. Ha tutto cio' che vuole, un bel lavoro, delle buone amiche, e soprattutto niente convolgimenti sentimentali. Ma un giorno incontra un uomo, l'attrazione tra i due e' fortissima, e questo uomo non le chiede altro che u...