Capitolo 23

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-Non sembra proprio che tu stia meglio, Livy- dice Del, guardandomi con occhi preoccupati -Forse dovresti andare a casa-
-No- Mi costringo a sorridere rassicurante, ma è una lotta -Mi sento molto meglio, davvero-
Fuggo in cucina e schivo Sylvie alla cassa. È tutta la mattina che cerca di placcarmi. Per mia fortuna siamo pieni, quindi per il momento posso evitare ogni domanda e occuparmi di pulire tavoli e servire caffè.
Durante la pausa, accetto il tramezzino al tonno e maionese che mi porge Paul, ma decido di mangiarlo in movimento, sapendo che fare una sosta darebbe a Sylvie la possibilità di sommergermi di domande.
-Ti piace?- chiede Paul, con un sorriso gettando delle foglie di lattuga bagnate in un'insalatiera.
-Mmh- mastico e ingoio, poi mi tolgo la maionese dalla bocca -È delizioso- dico -Ha qualcosa di diverso-
-Si, ma non chiedermi cosa perche non te lo dirò mai-
-Ricetta segreta di famiglia?-
-Indovinato. Del non mi lascerà mai andare finche il sandwich al tonno sarà il più venduto di tutti e io l'unico che sa come farlo- Mi fa l'occhiolino e sistema la lattuga sulle fette di pane gia farcite con la sua ricetta segreta -Ecco. Questi sono per il tavolo quattro-
-Perfetto- Apro le porte della cucina -Due sandwich al tonno- appoggio i piatti sul tavolo -Buon appetito-
I due uomini d'affari mi ringraziano, e torno in cucina dove mi ritrovo Sylvie. Ha le mani sui fianchi. Non è un buon segno.
-Non sembri stare meglio, ma non sei malata- attacca -Che succede?-
-Niente- si sente che sono sulla difensiva -Sto bene-
-Ti ha seguita fuori-
-Cosa?- Mi irrigidisco.
-Dopo che sei quasi svenuta e Del ti ha mandata a casa, ti ha seguita fuori. Volevo venirti a cercare, ma non mi sono potuta fermare un momento. Che è successo?-
Continuo a non guardarla -Non è successo niente. Me ne sono andata-
-Bhe, quello l'ho capito quando è tornato con una faccia da diavolo e il giorno dopo si è presentato qui-
Era arrabbiato? -Perciò sai tutto- butto li con nonchalance.
-Era di nuovo con quella donna-
-Lo so-
-Gli stava appiccicata-
Sento un groppo formarsi in gola -Lo so-
-Ma si vedeva che lui era distratto-
Giro su me stessa e finalmente la guardo -Perche mi stai dicendo questo?-
Si stringe nelle spalle -Porta guai-
-Lo so- mugugno -Perche pensi che me ne sia andata? Non sono stupida-
-Sei depressa-
-Non sono depressa, Sylvie- protesto debolmente -Ti dispiace se me ne vado adesso?-
Sospira e si sposta -Sei troppo dolce, Livy. Un uomo come quello ti mangerà viva-
Chiudo gli occhi e respiro a fondo per superarla.

La mia settimana non migliora. Ho evitato Gregory in ogni modo dopo aver ricevuto un conciso messaggio in segreteria in cui mi diceva che pensa che io sia stupida. Lo so gia da me.
Salto la colazione e scivolo fuori di casa, ansiosa di evitare nonna e ancor di piu di mettere una croce sul venerdì.
Cammino con il lungo abito di jersey nero che fruscia attorno alle caviglie e la faccia riscaldata dal sole mattutino.
I capelli, come sempre indomabili, oggi sono ancora piu ondulati del solito.
-Livy!-
Senza volerlo accellero il passo. Sembra innervosito.
-Bimba, farai meglio a fermarti subito o saranno guai!-
Mi blocco e aspetto che mi raggiunga.
-Giorno!- Il mio saluto troppo entusiasta non reggerà, e quando lui mi arriva davanti con il bel viso distorto dal disappunto, non posso fare a meno di guardarlo male anch'io -Che c'è?- sbotto, facendolo balzare all'indietro per lo shock. Sono irritata con il mio migliore amico, eppure non ho alcun diritto di esserlo.
-Non parlarmi con quel tono!- sbotta -Non dovevi stargli lontano?-
-Ci ho provato!- strillo -Ci ho provato cazzo, ma ce lo siamo ritrovate davanti da Harrods e nonna l'ha invitato a una cazzo di cena!-
Gregory arretra un po', sconvolto dalla mia inusuale veemenza.
-Però non eri costretta ad andare via con lui- osserva -E di sicuro non dovevi restare a casa sua-
Rido per non piangere -Per favore, basta. Non posso reggere ancora a lungo, Gregory-
-Succhiacazzi-
-Per l'ennesima volta, tu sei l'unico succhiacazzi che conosco- Lo vedo ridere sommessamente, per poi ritornare serio.
-Perche sei andata con lui?-
-Quando lo vedo non riesco a dirgli di no- sospiro sconsolata -Le cose succedono e basta-
-E non l'hai visto per tutta la settimana?-
-No-
Inarca le sopracciglia bionde -Perche no?-
-È stato meraviglioso, e poi è stato orribile. Era dolce, e poi uno stronzo- stringo i denti -Gli ho raccontato di mamma-
Vedo la sorpresa sul volto di Gregory -Succhiacazzi- ripete -Una testa di cazzo totale. Devi essere piu forte bimba. Una creatura dolce come te verrà ridotta in poltiglia da un uomo del genere-
Dilato le narici -Oh ma andate affanculo tutti quanti- brontolo, facendolo arretrare scioccato. Lo spingo da parte e mi allontano sbattendo i piedi.
-Ecco è proprio questo che voglio vedere di piu. Un po' di fegato!-
-Levati dalle palle!- urlo.
-Oh si, continua linguaccia-
Mi giro di scatto e gli scopro un sorriso che va da un orecchio all'altro -Sega-
-Vacca-
-Coglione-
Allarga il sorriso -Cagna-
-Frocio- ribatto
-Troia-
Indietreggio inorridita -Non sono una troia!-
Impallidisce, rendendosi subito conto dell'errore -Merda Livy, mi dispiace tanto-
-Lascia stare!- Mi allontano come una furia -E non seguirmi Gregory!-
-Accidenti, non volevo. Mi dispiace- mi prende in braccio -Mi è sfuggita una parola stupida-
Gli tiro i capelli -Stronzo-
Sogghignando si china a baciarmi una guancia -Domenica scorsa ho avuto un appuntamento-
-Un altro?- alzo gli occhi al cielo -Chi è il fortunato questa volta?-
-Si chiama Ben-
-E...- insisto
-È carino. Forse mi piacerebbe fartelo conoscere-
-Ooooh....- bisbiglio
-Si, oooh-
-Benjamin?-
-Nooo- mi lancia un occhiataccia scherzosa -Ben è sufficiente-
-Benjamin e Gregory- rimurgino tra me e me -Suona bene-
E mentre lui mi posava a terra e mi raccontava della sua nuova conquista pensai a quanto fossi stata stupida a stare lontano dal mio migliore amico.

Per una sola voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora