Capitolo 5: Benvenuta nella mia vita.

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Capitolo 5

"Benvenuta nella mia vita"

Il mio fato era stato buono; mi aveva dato l'opportunità di vivere ogni singolo giorno con lei e forse di poter riuscire a dichiararmi.
Forse perché anche lei provava qualcosa per me.
Forse avevo una possibilità.
Mi sentivo bene, pieno di vita al pensiero che lei provasse qualcosa per me e iniziai a farmi film mentali sul nostro futuro, pensavo a lei in abito bianco e al nome dei nostri figli.
Forse stavo correndo un po' troppo e dovevo tornare alla realtà, ma non ci riuscivo, e continuavo a fantasticare su quei sedili dell'aereo, mentre la distanza tra noi si accorciava sempre di più.
In realtà non sapevo che il mio fato stava peggiorando solo la situazione.

Arrivai all'aeroporto di Bologna emozionato come un bambino davanti a Babbo Natale e cercai con lo sguardo Anna, ma non la vidi, così la chiamai.

<<Igna, sto arrivando. Sei fuori?>> rispose subito lei.
<<No, sono dentro. Tu dove sei?>>
<<In una strada>>
<<Ah davvero?! Pensavo fossi sull'acqua!>> dissi ridendo.
<<Dai scemo! Non lo so dove sono, credo di essere in autostrada...boh...il navigatore mi ha fatto venire qui>>
<<Ma come credi di essere in autostrada?! Anna ma sei a Bologna?!>>
<<AEROPORTO!!! Ci sono!!!>> urlò improvvisamente <<Esci fuori e alza la mano, così ti vedo>>
Uscii fuori e come un cretino iniziai ad agitare la mano.
<<Mi vedi?>>
<<No, ancora non sono arrivata>>
<<Ma mi prendi in giro?!>>
Rise e disse <<Dai alza la mano!>>
<<Ce l'ho alzata!>>
<<Hai la felpa grigia?>>
<<Sì>>
<<Gli occhiali?>>
<<Sì>>
<<Il cappello da rapper fallito con la visiera di dietro?>>
<<Sì>>
<<Ah allora sei tu quello che somiglia a un barbone>> disse ridendo.
<<Non vedo l'ora di vederti>> dissi ironico, anche se lo pensavo realmente <<Sei tu quella con la mini blu con gli specchietti verdi?>>
<<Sì, sono io!>>
<<Che macchina di merda!>> dissi ridendo per poi riattaccare.
<<Scusi, ma lei è Ignazio Boschetto de "Il Volo"?>> disse lei dopo essersi fermata davanti a me e aver abbassato il finestrino.
<<Sì, sono io>> risposi stando al suo gioco.
<<Mai una gioia!>> disse rialzando il finestrino e partendo.
<<Dai idiota!!!>> urlai.
Lei si fermò dopo qualche metro, fece marcia indietro, parcheggiò e scese dall'auto.
<<Ignazino mio!!!>> disse correndo verso di me per poi abbracciarmi mandandomi in estasi col suo profumo.
<<Ciao bedda>>
<<Allora, rapper fallito?!>> disse girando la visiera del mio cappello <<Come è andato il viaggio?>>
<<Bene, bene. E il tuo di viaggio?>>
<<Lasciamo perdere, guarda. Il navigatore mi stava facendo andare senso unico e da lì mi sono persa, poi ci metteva secoli a ricalcolare il percorso e quindi mi sono dovuta arrangiare>>
<<Ma mi spieghi dov'eri quando ti ho chiamata?>>
<<Un lo so mica! Ma autostrada unn'era>>
Risi per il suo accento toscano e dissi <<Va bene toscanaccia, adesso andiamo a casa!>>
Mi tirò un pugno sulla spalla e, dopo aver messo la valigia nel bagagliaio, salimmo in macchina e partimmo.
Sotto mie indicazioni, riuscimmo ad arrivare a casa e appena entrammo l'odore di chiuso ci pervase.

<<Benvenuta a casa!>> dissi aprendo le finestre e facendo passare l'aria <<Scusa per l'odore sgradevole>>
<<Quale, il tuo? Ah tranquillo! Ci sono abituata!>> disse sghignazzando.
<<Ma quanto sarai stronza?!>> dissi ironico.
<<Lo sai che ti voglio bene>> disse guardandosi intorno.
<<Vieni, ti faccio vedere dove dormirai>> le presi la mano e la portai in camera <<Questa è camera mia, ma te la concedo molto volentieri>>
<<E tu dove dormirai?>>
<<Divano letto>>
<<Ma scusa, dormo io nel divano letto, che c'è di male?!>>
<<E' scomodo>>
<<Ma va scemo! Ci conosciamo da una vita e ti vergogni a farmi dormire sul divano perché è scomodo?! Questa è camera tua e rimarrà tale>>
<<Come vuoi! Non mi metto contro di te, sennò va a finire che litighiamo!>>
<<Vedi che sei intelligente eh!>> disse ironica <<Comunque bella camera tua, anche se non capisco il letto matrimoniale>>
<<Troppo ingenua per capirlo>> dissi ridendo.
<<Aaaah per le tue conquiste! Bene, vorrà dire che dovrò comprarmi dei tappi per le orecchie>>
Mi misi a ridere e poi tornammo in soggiorno.
<<Allora, ti piace la casa?>> dissi mettendo il braccio attorno al suo collo.
<<Molto carina>> disse appoggiando la testa sulla mia spalla.  
<<Questa adesso è anche casa tua, tesoro>> dissi dandole un bacio sulla nuca.
<<Grazie Igna>> disse sorridendo.
<<Sei al sicuro qua>> dissi accarezzandole la spalla.
<<Lo so, Igna>> disse abbracciandomi.
<<Adesso non pensare più a lui, pensa alla nuova vita che ti aspetta>>
Come risposta, mi strinse a sé e mi dette un bacio sulla guancia facendomi rabbrividire.
<<E adesso andiamo a fare la spesa! Che non c'è più niente in frigo!>> dissi.
Lei rise e poi andammo al supermercato.

Un amore straordinario || Il Volo || Ignazio BoschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora