Capitolo 14: Amici come prima.

507 57 4
                                    

Capitolo 14

"Amici come prima"

Non vedevo e sentivo Anna da tre giorni, dalla serata in cui mi aveva lasciato.
Avevo provato a chiamarla, ma non era mai raggiungibile.
L'avevo tempestata di messaggi, ma non mi aveva mai risposto.
Ero disperato.
Volevo delle risposte, volevo sapere la verità, volevo lei.
Lei era come svanita dalla mia vita, se non fosse per il nostro lavoro che, fortunatamente, ci faceva stare ancora vicini.
Era il 23 Maggio, quella sera, a Vienna, avremo avuto la finale dell'Eurovision Song Contest e finalmente avrei rivisto Anna.
La stavamo aspettando in aeroporto che, come sempre, era l'ultima ad arrivare.

<<Eccola, è arrivata!>> esclamò Michele appena la vide e, a quelle parole, il mio battito accelerò a dismisura.
Alzai lo sguardo e la vidi, in tutta la sua bellezza, avanzare verso di noi a passo svelto, mentre trascinava la sua valigia azzurra e con una mano si alzava gli occhiali appoggiandoli sui suoi riccioli biondi.
<<Buongiorno>> disse col fiatone <<Scusate l'attesa, ho firmato un paio d'autografi qui fuori>>
<<L'importante è che sei arrivata>> disse Michele sorridendole <<Dai andiamo a fare il check-in>>

Ci avviammo verso il check-in e durante il tragitto lei salutò tutti calorosamente, tranne me.
Non mi degnò né di uno sguardo e né di una parola; era come se fossi un estraneo tra loro, come se "Il Volo" fosse composto da Piero, Gianluca e Anna.
Ignazio per lei non c'era. Io per lei non esistevo più.
Ma non volevo questo, volevo che lei si ricordasse della mia esistenza, così andai vicino a lei, intento a scambiarci due parole, ma lei aumentò il passo e andò a parlare con Gianluca.
Era la conferma alle mie teorie: per lei non esistevo più.

Arrivammo a Vienna verso l'ora di pranzo e venimmo subito accolti da alcuni fan speranzosi nella nostra vittoria; facemmo qualche foto, firmammo qualche autografo e poi ci recammo in albergo.

<<Finalmente siamo arrivati! Ho una fame!>> esclamò Piero scendendo dalla macchina.
<<Anna, hai bisogno di una mano con le valigie?>> chiese Michele sorprendendomi.

<<No, Michele. Ce la faccio>> disse lei sorridendo timidamente e aprendo il baule posteriore della macchina.
<<Vieni, fatti aiutare>> continuò lui aiutandola a prendere la valigia.
<<Grazie>> rispose lei timidamente e lui le fece l'occhiolino.
Io guardai la scena confuso e mille domande affollarono la mia mente.
Michele, in cinque anni di lavoro, non aveva mai chiesto ad Anna se avesse bisogno di una mano e improvvisamente lo fece.
C'era qualcosa sotto.
Pensai ad una cosa che mi schifò molto: non è che se la faceva con lui?
Io pensavo a chissà quale bel ragazzo avesse trovato e invece mi tradiva proprio col nostro manager?!
Avevo bisogno di spiegazioni e subito.
<<Gian>> lo chiamai.
<<Dimmi Igna>> dissi voltandosi verso di me e io gli feci segno di avvicinarsi <<Che c'è?>>
<<Non sai se Anna ha qualcun altro?>> gli sussurrai.
<<Ancora con questa storia, Ignà?>> alzò la voce.
<<Shh!!! Abbassa la voce>> bisbigliai <<Ho bisogno di saperlo, mi tormenta questa cosa>>
<<Igna, non ha nessuno, fidati di me>> disse entrando nell'hotel seguito da me.
<<Ne sei proprio sicuro?>>
<<Ti ho detto di sì!>>
<<Di che parlate?>> disse Piero appoggiando le braccia sulle nostre spalle.
<<Di Anna, è convinto che abbia un altro>> rispose Gianluca.
<<Miii Ignà! Ancora con questa storia?!>> urlò Piero facendo girare i presenti.
<<Shh!!! Stai zitto!!! Che cosa urli?! Matri mia!>> sussurrai disperato.
<<Ancora con questa storia?!>> ripeté con tono basso <<Quella ti ha lasciato perché sei troppo appiccicoso, sei troppo geloso e troppo invadente. Le stavi sul collo! Quella ragazza ha bisogno di respirare!>> disse col suo accento siculo.
<<Io non ci credo che mi abbia lasciato per quel motivo, io sono convinto che mi ama ancora>>
<<Devi rassegnarti, Ignà. Lei non ti ama più>>
Abbassai lo sguardo a quelle parole e cercai di trattenere le lacrime.
<<Scusa Ignà, sono stato troppo diretto>> disse Piero accarezzandomi una spalla.
<<Hai solo detto la verità. Non mi degna più nemmeno di uno sguardo>> dissi tristemente guardandola.
<<Igna, così non va bene>> disse Gian <<Fate del male solo al gruppo in questo modo, si sente che c'è tensione tra di voi. Dovete trovare una soluzione e al più presto, stasera c'è la finale e dobbiamo dare il meglio di noi>>

Un amore straordinario || Il Volo || Ignazio BoschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora