Capitolo 15: Almeno tu nell'universo.

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Capitolo 15

"Almeno tu nell'universo"

Amici come prima.
Eravamo amici come prima. Come prima di vivere insieme.
Parlavamo, come amici.
Scherzavamo, come amici.
Ci guardavamo, come amici?
Non credo che ci guardavamo come tali e di questo ne ero certo.
Io non avevo smesso di amarla, era ovvio, anche se lei sembrava essersi dimenticata dei nostri tre mesi di fidanzamento, se così vogliamo chiamarlo.
Parlava di ragazzi in mia presenza, faceva apprezzamenti e chiedeva consigli, come se la nostra storia non fosse mai esistita, come se fosse solo frutto della mia immaginazione.
Peccato che non lo era, avrei preferito lo fosse, avrei sofferto di meno.

Era il 12 Giugno e quel giorno iniziava ufficialmente il nostro tour italiano con prima tappa a Locarno.
Eravamo emozionati di esibirci, finalmente, nel nostro paese e non vedevamo l'ora di sentire gli italiani cantare con noi.
Mancavano pochi minuti all'inizio del concerto ed eravamo in camerino a darci un'ultima sistemata prima di salire sul palco.

<<Ragazzi, la piazza è pienissima!>> disse mio padre entrando in camerino.
<<Grazie Vito per la segnalazione, adesso sono più tranquilla>> disse Anna ironica facendoci ridere.
<<Hai paura?>> le chiesi.

<<Paura no, ho solo tanta ansia, come sempre d'altronde>>
<<Andrà tutto bene, tranquilla>> disse Gian stampandole un bacio sulla guancia.
<<Lo spero, non so se sopravviverò per un'ora e mezzo con questi tacchi>>
<<Dovrai abituarti, perché dovrai fare diciassette date con i tacchi>> disse Piero.
<<Piero, vuoi essere picchiato ora o dopo il concerto?!>> rispose Anna facendoci nuovamente ridere.

<<Facciamo più tardi>> disse Piero ironico.
<<Ragazzi, cinque minuti>> disse Barbara affacciandosi alla porta.
Facemmo tutti e quattro un urlo liberatorio e poi facemmo la nostra strinta di mano di gruppo.
<<Merda! Merda! Merda!>> dicemmo all'unisono.

Ci dirigemmo dietro il palco e l'orchestra iniziò a suonare le prime note di "Grande amore" come intro.
Ci guardammo tutti e quattro, ansiosi di salire sul palco, e notai Anna fare dei respiri profondi; le presi la mano, facendola sussultare, lei si voltò verso di me e sorrise.
<<Stai tranquilla>> le dissi facendole l'occhiolino.
Lei si limitò ad annuire e sorridere, poi mi lasciò la mano.
L'orchestra iniziò a suonare "Il mondo", canzone con cui saremo entrati in scena; il primo a cantare fu Gianluca, poi Anna, poi Piero e infine io.
Venimmo accolti da un boato del pubblico e la piazza era piena da far paura.
Ma nonostante ci fosse tutta quella gente a guardarci, non riuscivo a smettere di guardare Anna.
Avrei dovuto concentrarmi sulle parole delle canzoni o sul pubblico, ma non ci riuscivo, lei era più bella di qualsiasi altra cosa.
I suoi riccioli biondi scintillavano sotto i riflettori e il suo lungo abito bianco e oro la facevano sembrare una splendida sposa.
Oserei dire la mia splendida sposa, perché la sentivo ancora mia, anche se a lei non importava più niente di me.
Io l'avrei portata all'altare il giorno stesso in cui avevamo fatto l'amore la prima volta, da quanto ero, e sono, innamorato di lei.
Perché aveva deciso di mandare tutto a puttane?
Perché aveva cancellato del tutto la nostra storia? 
Non riuscivo a farmene una ragione, non riuscivo a darmi pace, ma ormai non potevo più avere risposte da lei, le avevo promesso che non le avrei fatto più domande e le promesse vanno mantenute.
Allora cantavo, sopra quel palco, dedicando ogni singola parola a lei, anche se non mi degnava di uno sguardo.
Sembrava di essere tornato indietro nel tempo, quando lei era ignara di ciò che provavo ed io le lanciavo frecciatine con le canzoni.
Ma il concerto andò avanti, direi divinamente, tra canzoni, sketch comici e standing ovation, fin quando non toccò ad Anna cantare da solista il brano "Almeno tu nell'universo" di Mia Martini.
Io e i ragazzi andammo ad ascoltarla dal dietro il palco e appena iniziò a cantare dei brividi mi percorsero per tutto il corpo.
Aveva una voce incantevole, riusciva ad arrivare dritto al cuore con la sua arte facendo emozionare chiunque l'ascoltasse. E in quel momento, con quella canzone, lo stava facendo, mi stava facendo emozionare, soprattutto sapendo che l'aveva scelta pensando a me; così chiusi gli occhi per assaporarla al meglio e ogni parola era come una lama che si infilava nel mio petto.

<<Sta per piangere>> disse Gianluca guardandoci risvegliandomi dai miei pensieri.
<<Cosa?>> chiesi.
<<Sta per piangere, si sente che canta un po' con voce tremolante>>

Sorrisi a quell'affermazione. Voleva dire solo una cosa, che si era commossa pensando a me.
Sentii partire l'applauso e un boato dal pubblico e Gianluca dire che Anna stava piangendo.
Non so cosa mi prese.
Forse per la canzone, forse per la situazione creata o forse perché ero troppo innamorato di lei.
Corsi sul palco e la baciai, davanti a tutti, non pensando minimamente alle conseguenze.
Le nostre labbra si toccarono nuovamente, le nostre lingue si sfiorarono, mentre il boato del pubblico si fece più intenso.
Ci staccammo e ci guardammo.
<<L'avevo detto che ti avrei baciata>> le sussurrai.
Appena finii la frase l'orchestra iniziò a suonare "Beautiful day" ed entrarono in scena Piero e Gianluca.
Il loro fu uno sguardo del tipo "ma cosa ti è saltato in mente?", Piero mi trascinò lontano da lei e Gianluca fece lo stesso con Anna.
Avevo fatto una gran cazzata, ne ero consapevole, ma non me ne ero affatto pentito; io l'amavo e non mi interessava niente dei pareri dei fan e delle prime pagine di giornale, io volevo solo Anna.
E poi lei non si era tirata indietro, aveva assecondato il mio bacio, quindi provava ancora qualcosa per me, avevo ancora una chance. Ma a fine concerto la mia positività sparì.

<<Mi spieghi cosa diavolo ti è preso eh?>> urlò lei entrando in camerino <<Come diavolo ti è venuto in mente di baciarmi davanti a tutti? Hai idea che domani saremo su tutti i giornali e su tutti i canali? Hai idea del casino che hai combinato?>>
<<Anna, calmati...>> disse Gian mettendole una mano sulla spalla.
<<Gian, leva immediatamente questa mano. Sono troppo incazzata, rischio di prendermela anche con te>>
Gianluca le diede ascolto, poi guardò Piero e quest'ultimo disse <<Noi andiamo in albergo, vi aspettiamo lì>>
Annuii, mentre Anna continuava a fissarmi con aria minacciosa, quasi da far paura.
I ragazzi uscirono e lei si mise a sedere sulla sedia levandosi i tacchi.
<<Mi spieghi perché l'hai fatto?>> disse con tono più basso, ma sempre deciso.

<<Perché mi andava di farlo, tutto qui>>
<<Ti andava di farlo?! A te andava di baciare la tua ex ragazza davanti a migliaia di persone fregandotene delle conseguenze?!>>
<<Sì>> dissi deciso.
<<Complimenti>> disse applaudendo <<Davvero complimenti! Mi spieghi cosa diremo ai media?! Che noi due non stiamo insieme e che quel bacio faceva parte della coreografia?! Oppure che al signor Ignazio Boschetto andava di farlo per passare il tempo?!>>
<<Tu ti preoccupi solo dei media, pensi alle scuse da inventare, pensi ad avere una bella reputazione davanti agli altri, ma non ti interessa minimamente di me e dei miei sentimenti. Adesso te la faccio io una domanda, perché ti sei commossa mentre cantavi quella canzone eh? Sbaglio o l'hai scelta per me?! Se non provi più niente nei miei confronti, perché ti sei messa a piangere?>> lei abbassò lo sguardo e si morse un labbro <<Non rispondi adesso?!>>
<<Senti, me ne vado. Non ne posso più di questa storia>> disse nervosa prendendo le sue cose.
<<Come mai scappi così?! Hai qualcosa da nascondere per caso?!>> dissi con tono acido.
Lei non rispose e si diresse verso la porta, ma la bloccai.
<<Mi vuoi lasciare in pace, porca puttana?!>> disse arrabbiata e con le lacrime agli occhi.
<<Mi spieghi cosa cazzo hai?>> urlai portandola al muro <<Mi hai dimenticato come se nulla fosse successo. Hai un altro, non è così?!>>
<<Lasciami!!!>> urlò buttandomi i tacchi addosso.
<<Hai un altro???>>
<<No!!!>> urlò dandomi una spinta.

Ci guardammo e il tutto successe in una manciata di secondi.
Lei si buttò sulle mie labbra, le baciò avidamente e dopo poco ci ritrovammo a far l'amore sul tavolo.
Fu veramente bellissimo, pieno di passione e dolcezza.
Mi mancava molto fare l'amore con lei, mi mancava sentire il suo corpo caldo al contatto col mio e il suo profumo impregnato sulla mia pelle.
Avrei voluto vivere quel momento di gioia e spensieratezza in eternità, ma il tutto svanì con una semplice frase.

<<E' stato un errore, dimenticati di quello che abbiamo fatto pochi minuti fa>> disse lei rivestendosi.
<<Sei stata tu a baciarmi, hai preso tu l'iniziativa>>
<<Lo so, hai ragione. Ho avuto un momento di debolezza, ma non accadrà più, chiaro? Non so nemmeno perché l'ho fatto, non provo più niente per te>>
<<Non mi sembra>>
<<Senti, pensa ciò che vuoi, ma dimenticati di ciò che è successo. Vado in albergo, a dopo>>

Detto questo, se ne andò sbattendo la porta.

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Scusate il ritardo.
A voi i commenti.
Un bacio :*

Un amore straordinario || Il Volo || Ignazio BoschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora