Capitolo 16: Ciao amore, ciao.

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Capitolo 16

"Ciao amore, ciao"

Era il 29 ottobre 2016.
Era un giorno di festa per noi perché quel giorno sarebbe uscito il nostro primo libro, dove raccontavamo della nostra vita, di come era nata la nostra passione per la musica, del nostro primo incontro a "Ti lascio una canzone" fino alla vittoria di Sanremo, raccontando momenti belli e brutti di questa nostra avventura straordinaria; e proprio questo era il titolo del nostro libro: "Un'avventura straordinaria".
Avevamo tralasciato alcune cose, come la storia tra me e Anna, non ne avevamo fatto cenno e non volevamo nemmeno, o meglio lei non voleva.
Dalla sera del bacio durante il concerto a Locarno, il rapporto tra noi due non era affatto cambiato; eravamo sempre "amici" (lo metto tra virgolette perché non la consideravo tale), eravamo tornati a scherzare come se nulla fosse successo. Ai media raccontammo una balla assurda, che avevo perso una scommessa con Gian e Piero e stranamente, ci credettero.
Ormai quella vicenda era passata e quindi si pensava solo al presente.
Era un giorno di festa per noi.
Già...lo era.

<<Ascoltami Piero, ascoltami bene>> disse Anna guardandolo dritto negli occhi <<Io ti voglio un bene immenso, davvero, sei come un fratello per me, però...prendi sta cavolo di nota più bassa, sennò mi spacco le corde vocali per fare il mio pezzo!>> disse facendoci ridere.
Eravamo nello studio a Bologna a provare le canzoni per il nostro tour invernale.
<<Scusa, non lo faccio apposta>> rispose Piero ridendo.
<<Ci mancherebbe!>>
<<Dai ragazzi, che facciamo adesso? Riproviamo "L'amore si muove"?>> disse Gian.
<<No, no>> intervenne Michele <<Volevo sentire l'assolo di Anna, ancora non l'hai provato>>
<<Quale?>> chiese Anna.
<<Decidi tu>>
<<"Ciao amore, ciao" di Dalida>>
Michele annuì, lei si sistemò il microfono, fece partire la base e iniziò a cantare.

"La solita strada, bianca come il sale.
Il grano da crescere, i campi da arare.
Guardare ogni giorno se piove o c'è il sole,
Per saper se domani si vive o si muore,
e un bel giorno dire basta e andare via.
Ciao amore,
Ciao amore, ciao amore, ciao.
Ciao amore,
Ciao amore, ciao amore, ciao.
Andare via lontano a cercare un altro mondo,
dire addio al cortile, andarsene sognando..."

Vorrei non poter ricordare quel momento, ma devo farlo.
Finì quella frase e lentamente si accasciò a terra, mentre la base continuava ad andare; alzò lo sguardo e notai i suoi occhi lucidi, stavano guardando il nostro manager, poi aprì la bocca e con un filo di voce disse <<Michele...>> e poi svenne.
Gianluca si gettò su di lei, sorreggendole la testa, mentre Piero continuava a chiamarla e a schiaffeggiarla.
Michele stava chiamando l'ambulanza urlando di venire il più presto possibile.
Ed io ero rimasto immobile a guardare tutta la scena.
Mi sentivo bloccato.
Mi sentivo il sangue gelare.
Cosa stava succedendo alla mia Anna?
Perché voleva Michele?
Perché lui aveva chiamato subito l'ambulanza?
Mi sentivo confuso, la testa mi girava.
Sentii in lontananza la sirena e vidi Michele aprire la porta ed uscire, dopo poco entrarono dei paramedici o chiunque fossero, guardarono Anna, le sentirono il polso, poi la misero su una barella e la portarono sull'ambulanza.
Non ricordo molto di quel momento perché la mia testa era invasa da mille pensieri, da mille paure, ma l'unica cosa che ricordo bene furono le parole di Michele.
<<Vado con lei, vi aspetto all'ospedale. Temo che sia giunto il momento>>
Aveva un tono triste, quasi come se stesse piangendo. 
Mi chiedevo a cosa diavolo si riferiva e a cosa diavolo mi aveva tenuto nascosto Anna.
<<Ignazio>> disse Gianluca scuotendomi, lo guardai, aveva la faccia preoccupata <<Tutto bene?>>
<<Voglio andare da Anna>> dissi alzandomi.
<<Adesso andiamo, Piero è andato a prendere il giubbotto>>
Annuii.
<<Igna, andrà tutto bene. Deve aver avuto un semplice calo di zuccheri>>
<<Non si va all'ospedale per un calo di zuccheri, Gian>> dissi guardandolo minaccioso.
<<Ignazio, andrà tutto bene>> disse deciso guardandomi negli occhi.
<<Ragazzi, andiamo>> disse Piero avviandosi verso la porta.

Fu un viaggio particolarmente silenzioso.
Quel silenzio fatto di paura, ansia, preoccupazioni, fatto di mille pensieri, positivi e negativi.
Ognuno di noi si chiedeva cosa fosse successo ad Anna, si chiedeva se stesse bene, se fosse una cosa banale o meno, e più cercavamo di convincerci che andava tutto bene, più sentivamo che fosse il contrario.
Arrivammo all'ospedale e chiedemmo subito di lei, ci mandarono al terzo piano, nella stanza sette.

Ho sempre odiato gli ospedali. Magari sono diversi da paese a paese, ma l'odore è sempre lo stesso. E così come l'atmosfera. Basta metterci un piede per essere sopraffatti da un profondo senso di malattia e disfacimento, che ti penetra attraverso i pori e ti precipita nello sconforto.
O almeno, questo è l'effetto che fanno su di me.
Anche se in quel momento pensavo solo a raggiungere Anna.
Appena arrivammo al piano, ci rendemmo conto di essere al reparto di oncologia.
Ci guardammo tutti e tre e ci chiedemmo se fossimo nel posto giusto; guardammo un paio di volte se fosse quello il piano e se ci fosse solo quel reparto, e purtroppo era così.
Varcammo quella soglia che divideva il corridoio dal reparto di oncologia e vedemmo seduto davanti ad una stanza, Michele.

<<Michele>> disse Piero correndo verso di lui.
<<Ragazzi, siete arrivati>> rispose con tono triste.
<<Dov'è Anna? Come sta?>> chiese Gianluca preoccupato.
<<E' in stanza, le stanno facendo dei controlli>>
<<Non ti hanno detto niente?>>
<<No, ancora no>>
<<Michele, cosa ha Anna?>> dissi con tono freddo.
<<Ignazio, non lo so>> disse abbassando lo sguardo.
<<Michele, cosa ha Anna?>> ripetei con tono deciso.
<<Ignazio, ti ho detto che non lo so>> rispose nervoso.
<<Michele, cosa cazzo ha Anna?>> gli urlai in faccia prendendolo per il colletto.
<<Ha un tumore al pancreas>> disse col magone.

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Breve, ma intenso.
Non odiatemi, vi prego.
Tante di voi l'avevano capito, ma la domanda adesso è se andrà tutto bene o meno.
Lo scopriremo nel prossimo capitolo.
Lasciate un commentino, se vi va.
Un bacio :*

.P.S. Se vi va, ascoltate la canzone :)

Un amore straordinario || Il Volo || Ignazio BoschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora