Capitolo 8: Starlight.

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Capitolo 8

"Starlight"

Passarono i giorni ed eravamo già all'inizio di una nuova settimana; nell'aria si iniziava a percepire il clima primaverile, nonostante mancasse più di un mese alla nuova stagione, o forse ero io che vedevo tutto più bello e luminoso.
L'amore mi faceva questo effetto, mi faceva vedere tutto con occhi diversi. 
Avere Anna ogni singolo giorno accanto rendeva la mia vita, le mie giornate, piene di gioia e spensieratezza; una giornata triste e noiosa, con lei, diventava splendida perché con la sua allegria e simpatia riusciva sempre a dare un senso alle mie giornate.
La nostra convivenza andava a gonfie vele e il mio piano continuava ad andare avanti. Il nostro rapporto era migliorato e tra di noi c'era molta più intesa; ero quasi ai livelli di Gianluca, anche se non avevo ben capito come mai ero sempre l'ultima ruota del carro per lei, ma erano cambiate le cose, fortunatamente.
Era il 23 Febbraio, eravamo in viaggio verso Milano, dove ci sarebbe stata la nostra prima tappa dell'Instore italiano.
Eravamo in macchina e stavamo cantando a squarciagola le canzoni dei Muse, il suo gruppo preferito.

<<Hold you in my arms! I just wanted to hold you in my arms! My life, you electrify my life!>> cantava lei a squarciagola.
Abbassai il volume e dissi <<E' bellissima quella frase dei Muse>>
<<Quale?>>
<<My life, you electrify my life. Tu elettrizzi la mia vita>> dissi guardandola per un attimo negli occhi <<Cioè questa ragazza lo fa stare così bene da elettrizzargli la vita, da rendergli ogni giornata fantastica, capisci?!>> le lanciai una frecciatina.
<<Già, bellissima>> disse sorridendo <<Adesso alza il volume>>
Non aveva afferrato il concetto. Ci rimasi male.
Alzai nuovamente il volume e lei iniziò di nuovo a cantare, ed io con lei.
Non sapevo se ci era o ci faceva.
Glielo stavo facendo capire in tutti i modi, ero quasi al limite della disperazione, ma forse per farglielo capire dovevo essere diretto.
<<Abbassa, abbassa>> disse improvvisamente lei.
Abbassai ancora una volta il volume e lei rispose al telefono.
<<Pronto...ciao gnomo!...dove siamo?!...dove siamo Igna?>>
<<Melegnano>>
<<Melegnano, Gian...tra quanto arriviamo?>>
<<Penso una mezz'oretta>>
<<Mezz'oretta...è alle cinque e mezza e sono le cinque, ce la facciamo, tranquillo...ok...digli a Piero di stare zitto che lo sento...cosa borbotti? Vedi che ti sento, scemo!...Piè, non mi pigghiare pu' culu>> ci mettemmo a ridere per quella affermazione in siciliano <<Ci vediamo tra poco. Ciao Piè, saluta Gian...Igna ti salutano i ragazzi>>
<<Ciao picciotti!>> urlai.
<<A dopo, ciao>> riattaccò lei.
<<Che volevano?>>
<<Dicono che è tardi, ma sono le cinque e l'instore inizia alle cinque e mezzo>>
<<Lasciali perdere, sono stupidi>> dissi ironico strappandole un sorriso.
<<Piero poi borbottava>> rise <<Si lamentava che siamo sempre in ritardo>>
<<Scassa minchia>>
Rise rumorosamente contagiando anche me e continuammo il nostro karaoke.

Arrivammo a Milano con un ritardo di venti minuti e, appena raggiungemmo gli altri nel retro della Mondadori, Piero ci guardò con aria minaccevole facendoci ridere.

<<Che avete da ridere?>> disse lui serio.
<<La tua faccia è troppo buffa>> risposi ridendo.
<<Venti minuti di ritardo>> continuò lui.
<<Gnamo!!! E ci aspettano i nostri fan!!!>> rispose Anna col suo accento toscano.
<<Toscanaccia!!!>> dicemmo all'unisono io, Piero e Gian.
<<Rompi palle che vu siete!>>
<<Toscanaccia!!!>> dissi io.
<<Basta!!!>> sbottò lei.
Mi misi a ridere e le diedi un bacio sulla nuca, era troppo bella incazzata.
Un ragazzo dello staff della Mondadori ci chiamò all'attenti e ci portò a pochi passi dal palco dove venimmo presentati da un signore con i capelli grigi.
Salimmo sul palco dove ci accolse una bolgia di gente che urlava i nostri nomi ed io salutai tutti con la mano, poi ci mettemmo a sedere.
<<Buona sera Milano!>> prese il microfono Gian salutando le fan che risposero con un urlo.
<<Scusate se abbiamo fatto tardi, ma è colpa di questi due>> disse Piero guardando me e Anna facendo ridere la sala.
<<C'era un po' di traffico all'uscita del casello>> dissi con il mio accento siculo.
<<U' traffico c'era>> rispose Piero altrettanto.
La gente rideva e noi eravamo contenti.
Il presentatore ci fece le classiche domande a cui noi eravamo abituati a rispondere e poi diede parola ai nostri fan.
<<Ciao ragazzi! Io sono Ludovica. Volevo chiedervi se sapete suonare qualche strumento>>
<<Io il citofono di casa>> fece la battuta Gian facendo ridere tutti.
<<Era mia questa battuta!>> esclamò Anna.
<<Chi l'ha detto?! Mica c'è scritto sopra il tuo nome!>>
<<L'ho detta a un'altra intervista! Sei un ladro di battute!>>
In sala, ormai, si sentiva solo ridere.
<<Comunque, io niente>> rispose sincero Gian.
<<Io so suonare un po' il pianoforte>> disse Piero.
<<Io la chitarra, il pianoforte, un po' la batteria...poi basta>> risposi.
<<Io il citofono di casa di Gianluca>> rispose Anna facendo ridere tutti, fece poi una pernacchia e disse <<E' di nuovo mia la battuta!>>
<<Che stupida che sei! Peccato che sei lontana da me, sennò ti avrei dato un bacio!>> rispose Gian facendo partire un "uh" nella sala <<No, che avete capito?! Sulla guancia!>>
<<Altra domanda?>> disse improvvisamente il presentatore.
Si alzò una ragazzina e disse <<Ciao ragazzi! Mi chiamo Ylenia e questa è una domanda per Ignazio e Anna. Vivete insieme veramente oppure i giornali dicono cavolate?>>
<<Sì, sì, io e Ignazio viviamo insieme a Bologna, perché abbiamo la scuola di canto lì e per comodità abbiamo preso casa, tutto qui>> rispose Anna.
<<Ed è vero che state insieme?>> chiese la ragazzina facendo partire un altro "uh" dalla sala.
Sentii le guance andare a fuoco e decisi di prendere parola <<Questa è una cavolata che hanno scritto i giornali. Io e Anna non stiamo insieme, siamo solo amici>> dissi guardandola.
<<Ma allora stai con Gianluca?>> continuò la ragazzina.
<<Ma perché pensate tutti che abbia una storia con uno di loro?!>> disse ironica <<Io non sto con nessuno dei tre, sono single! E poi ho gusti migliori>> fece, di nuovo, ridere la sala.
<<Ultima domanda>> disse il presentatore.
<<Ciao ragazzi! Io sono Gianni e non volevo fare una domanda, ma volevo dire che sei stupenda Anna e che se vuoi sono disponibile!>>
In sala partì l'applauso e tra noi una risata (e a me un embolo per la gelosia!).
<<Meriti un bacio!>> disse Anna alzandosi per poi andare dal ragazzo e stampargli un bacio sulla guancia <<Ho trovato l'omo!>> disse alzando le mani in segno di vittoria.
Tornò sul palco, il presentatore ci salutò e disse ai nostri fan di mettersi in fila per foto e autografi.
E' bello stare in mezzo a chi ti ama.
E' bello rendere felici le persone con un semplice abbraccio o con una semplice foto.
E' bello conoscere chi ci ascolta e apprezza noi e la nostra musica.
E' bello il mio lavoro che mi regala emozioni e soddisfazioni uniche, e senza tutta quella gente io non sarei niente.

Dopo due ore di foto e autografi, io e Anna, ci rimettemmo in viaggio per Bologna, facendo sosta ad un autogrill per cenare.
Tornammo a casa verso le dieci di sera e appena entrai in casa mi precipitai subito sul letto di camera mia, intento a dormire, ma poco dopo mi raggiunse Anna.

<<Igna, guarda che ho trovato>> disse mettendosi a sedere sul letto col telefono in mano.
<<Cosa?>> dissi assonnato.
<<Storie d'amore su me e te>> disse mostrandomi il cellulare.
A quelle parole, sgranai subito gli occhi e strappai dalle sue mani l'iPhone.
<<Che cos'è?>> chiesi confuso.
<<Wattpad, un sito dove gente scrive storie e a quanto pare ci sono storie su me e te>>
Lessi una piccola parte dove descrivevano il bacio tra me e lei ed iniziai ad agitarmi.
<<Tutti credono che stiamo insieme>> dissi.
<<Ma ci sono storie anche su me e Gian, me e Piero, vogliono che mi fidanzo con uno di voi tre>> disse ridendo <<Però di più con te>>
<<Vorrà dire che stiamo bene insieme>> dissi facendole l'occhiolino e lei abbassò lo sguardo imbarazzata <<Piuttosto, parliamo di cose reali. Nicola ti ha scritto?>> cercai di fare l'indifferente.
<<Ehm...no, no. Non mi interessa più, sinceramente>>
<<Hai perso la testa per qualcun altro?>> dissi ironico, anche se ci speravo.
<<Forse>> disse facendo spallucce.
<<Non vuoi dire niente allo zio Igna?>>
<<Per ora no, magari domani>> disse ironica.
<<Sta picciotta è proprio scimunita oh!>> dissi tirandole un cuscino in faccia facendola ridere.
<<Igna, hai sonno?>>
<<Che vuoi fare?>> chiesi preoccupato.
<<Volevo andare a vedere le stelle in terrazza, c'è un bellissimo cielo limpido>>
Sorrisi e dissi che andava bene.
Ci mettemmo il giubbotto, prendemmo una coperta, uscimmo fuori e ci mettemmo a sedere col naso all'insù.
<<Che silenzio che c'è>> disse lei chiudendo gli occhi <<Adoro la notte. Adoro l'aria più fredda, adoro il silenzio e adoro guardare le stelle>>
<<E poi vengono le migliori ispirazioni durante la notte>> aggiunsi guardandola sorridendo.
<<Già>> rispose altrettanto per poi riportare lo sguardo verso il cielo <<C'è qualche posto dove non siamo stati che vorresti vedere?>>
<<Ti sembrerà strano, ma vorrei girarmi l'Italia e fermarmi a guardare ogni singola città, visitare musei, monumenti e mangiare i piatti tipici. Ogni volta è un "tocca e fuggi" e invece mi piacerebbe molto gustarmi il mio paese>>
<<Wow! Bella risposta>>
<<Grazie, grazie, basta applausi>> ci mettemmo a ridere <<E tu?>>
<<Beh io ho un piccolo sogno nel cassetto, vorrei tanto poter vedere l'aurora boreale. E' un mio grande desiderio; quindi andare nei paesi del Nord, tipo Norvegia, Finlandia, anche se la mia più grande follia sarebbe quella di andare al Polo Nord, ma so che è impossibile>>
<<Posti freddi per una persona così solare, è un controsenso>>
<<Io adoro il freddo, Igna. Adoro la neve, adoro i piumoni, adoro le cioccolate calde, il camino, le felpone, i calzini caldi, sono una fan del freddo>>
<<Buono a sapersi, ti riempirò di cioccolate calde il prossimo inverno>> 
Rise e disse <<Comunque voglio farlo, voglio andare a vedere l'aurora boreale. Al costo di andarci tra cinquant'anni, ma devo andarci>>
<<Facciamoci una promessa>> dissi guardandola.
<<Cioè?>>
<<Che entro il duemiladiciassette dobbiamo realizzare questi nostri piccoli viaggi>>
<<Igna, ma è impossibile! E se avremo impegni?>>
<<Non li avremo, ci metteremo d'accordo con Michele. Ci stai?>>
<<Sì, ma a una condizione>>
<<Quale?>>
<<Che tu vieni con me ed io con te>>
Sorrisi a quella frase e le dissi stringendole la mano <<Ci sto>>
Ci guardammo negli occhi e il sorriso che gli stavo facendo si spense lentamente quando avvertii un cambiamento nell'atmosfera.
Lei guardò le nostre mani, ancora unite, e col pollice iniziò ad accarezzarmi il dorso della mano.
La sua mano era morbida e calda, e quando la intrecciò con la mia, sembrò che il cuore mi diventasse tre volte più grande, come se si preparasse ad esplodermi dal petto.
Guardai le nostre mani accarezzarsi e poi guardai lei; rimasi fermo, immobile ed incantato, vuoi per la sua bellezza, vuoi dal timore di non sapere cosa dire, cosa fare, che non mi resi neanche conto che i nostri volti erano vicini.
Appoggiai la fronte sulla sua e gli accarezzai dolcemente la guancia rosea.
Chiudemmo entrambi gli occhi e i nostri respiri riempirono il silenzio che ci circondava.
Volevo accorciare quella distanza e unire le mie labbra alle sue, ma la mia inspiegabile paura mi frenò.
<<Entriamo, inizio ad aver freddo>> sussurrai.
<<Va bene>> balbettò.

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TAN TAN TAAAAN!!!!
Stava per accadere qualcosa, ma il nostro Igna ha fatto lo scemotto e non ha fatto accadere un bel niente!
Lasciate i commentini sotto al capitolo!!!
Un bacio :*

.P.S. Se vi va, ascoltate anche la canzone! :)


Un amore straordinario || Il Volo || Ignazio BoschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora