Capitolo 9: Sei mia, solo mia.

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Capitolo 9

"Sei mia, solo mia"

Rientrammo in casa e, confuso, andai a posare il giubbotto in camera da letto.
Per quale diavolo motivo non l'avevo baciata?!
Era tutto perfetto; l'atmosfera, i nostri visi così vicini, le nostre mani unite ed io non l'avevo baciata.
Ma perché ero stato così cretino?!
Perché la mia stupida paura di rovinare tutto o di essere rifiutato aveva preso il sopravvento?!
Maledetta paura!
Maledetto me!
Amareggiato, mi buttai sul letto e iniziai a pensare a quanto fossi cretino, quando dalla porta si affacciò Anna.

<<Hey>> disse con un sorriso <<Posso venire vicino a te?>>
<<Certo>> risposi sorridendole.
Lei salì sul letto e si mise a sedere a gambe incrociate.
<<Non hai sonno?>> chiesi.
<<No, volevo stare un po' con te>> disse guardando altrove.
<<Devi dirmi qualcosa, Annerì?>> la conoscevo fin troppo bene.
Abbassò lo sguardo e poi lo riportò su di me.
Mi guardava fisso negli occhi, come se cercasse qualcosa, come se cercasse qualche risposta, mentre con i denti si mordeva il labbro inferiore.
Si mise sul letto in ginocchio e, piano piano, avvicinò il suo volto al mio e mi diede un lieve bacio sulla bocca, poi si scostò e rimase con le labbra a un soffio dalle mie.
Quel gesto mi pietrificò e non riuscii subito a realizzare ciò che era successo.
Lei mi guardava, in attesa di una mia risposta ed io mi sentivo totalmente spaesato.
<<Volevo dirti questo>> sussurrò.
Lei sorrise e fece sorridere anche me; cacciai quella maledetta paura che mi portavo dietro da anni e la baciai.
La baciai lentamente e dolcemente, assaporando al meglio le sue labbra e godendomi quell'attimo che aspettavo da ben cinque anni.
Fu per me il bacio di una vita, un bacio rubato al tempo, un bacio da pelle d'oca.
Mi regalò emozioni indescrivibili e mi fece capire, ancora di più, quanto amassi quella ragazza.
Ci staccammo per un attimo guardandoci dritto negli occhi, io le accarezzai la guancia e le sussurrai <<Sei bellissima, Anna Di Matteo>>
Sul suo viso apparve un magnifico sorriso e ci baciammo ancora una volta.
Il bacio si fece sempre più intenso fino a quando le nostre lingue si sfiorarono, disegnando cerchi e segni immaginari, ed io rabbrividii mentre un'ondata di sensazioni travolgeva il mio corpo.
Il nostro bacio si fece più passionale, le nostre lingue si cercavano avide e il suo corpo irruente si adagiò sul mio.
Le sue mani perlustravano il mio corpo e, inevitabilmente, il mio caldo piacere si animò in un'erezione incontenibile; i nostri sessi si toccarono, sopra le vesti, per la prima volta e il desiderio di farla mia cresceva ogni secondo di più.
Mi tolse la maglia prendendo l'iniziativa e le sue labbra si posarono sul mio collo, lasciando una scia di baci umidi facendomi rabbrividire fino alla punta dei piedi, mentre con la mano sinistra accarezzava dolcemente il mio petto.
La sua mano scendeva sempre più, mentre le sue labbra avevano preso a torturarmi l'orecchio, baciandolo, leccandolo e mordendolo facendomi completamente perdere la ragione; la sua mano continuava a scendere fino a che non trovò il bottone e la zip dei jeans, non ci pensò due volte a sbottonarmeli e a togliermi anche quelli facendomi rimanere in mutande.
La spinsi sotto di me e iniziai a spogliarla lentamente, prima la maglia, poi i pantaloni, il reggiseno, infine tornai a baciare le sue labbra morbide, dolcemente, mentre con una mano le accarezzavo il fianco.
<<E' strano tutto questo>> le sussurrai tra un bacio e l'altro.
<<Perché ti sembra di baciare tua sorella?>>
<<No, perché ti desidero da una vita>>
Lei sorrise e mi tirò a sé facendo congiungere nuovamente le nostre labbra.
Le portai le braccia sopra la testa ed intrecciai le mie mani con le sue, mentre le mie labbra scendevano lungo il suo collo baciandolo dolcemente.
Volevo godermi il suo corpo, volevo assaporarlo, volevo farle capire quanto fossi innamorato di lei.
Scesi con le mie labbra fino al petto per poi arrivare all'ombelico dove al posto dei baci, assaporai la sua pelle morbida con la lingua facendola per un attimo sussultare, poi con essa salii fino al petto e mi soffermai sui suoi caldi seni prosperosi e delicatamente li accarezzai, li strinsi e poi li baciai.
Lei inarcò la schiena dal piacere ed io iniziai a leccarle lentamente i capezzoli tesi dal piacere.
<<Non smettere>> disse ansimando e stringendomi i capelli.
Continuai a regalarle quel piacere e a bearmi della sua morbida pelle e del suo dolce profumo, mentre lei emetteva dei piccoli gemiti.
<<Igna>> mi richiamò con voce roca.
<<Anna>> dissi guardandola dritto negli occhi.
<<Ti voglio>> 
Sorrisi e le baciai l'angolo della bocca.
<<Ripetilo ancora>> dissi strofinando il naso sulla sua guancia.
<<Ti voglio>>
<<Ancora>>
<<Ti voglio, Ignazio Boschetto>>
Avrei voluto farglielo ripetere all'infinito ed io non mi sarei mai stancato di sentirglielo dire.
Lei voleva me. Voleva i miei baci, le mie carezze. Voleva fare l'amore con me.
Ma non una "lei" qualunque, ma Anna, la mia Anna. La ragazza che amavo e desideravo da cinque anni.
Era lì, che ansimava ad ogni mio tocco e che diceva di volermi.
La baciai dolcemente e dopo poco ci ritrovammo a fare l'amore tra le lenzuola fresche del mio letto.
Fare l'amore con la persona che ami è strano, è come se avessi trovato qualcosa che mancava nella tua vita e le emozioni che ti regala sono inspiegabili; dopo averlo fatto ti senti felice, ti senti amato, ti senti leggero e non ha paragone con del semplice sesso.
Era così che mi sentivo, completo.
Dopo aver raggiunto l'apice del piacere, mi accasciai sul suo seno e lei dolcemente mi accarezzò i capelli, facendomi per qualche istante addormentare.
<<Igna>> sussurrò.
Mugugnai qualcosa e poi voltai il volto verso di lei.
<<Quanto sei cucciolo>> disse sorridendo.
<<E tu sei splendida>> dissi stampandole un bacio sulle labbra.
Mi alzai per togliere il preservativo dal mio sesso e poi tornai a letto a coccolare la mia Anna.
<<Non mi sembra vero di essere qui con te, nudi, a coccolarci come due innamorati>> dissi accarezzandole i ricci biondi.
<<Alla fine ce l'hai fatta a lasciarti andare>> disse con un sorriso.
<<Che vorresti dire?>> chiesi confuso.
<<So benissimo che ti piaccio dai tempi di "Ti lascio una canzone">> disse accarezzandomi la poca peluria sul petto.
<<E come fai a saperlo?>> dissi guardandola con occhi sgranati.
<<Intuito femminile, mio caro Boschetto>> mi baciò la punta del naso e poi tornò con la testa sul mio petto <<E poi c'è anche lo zampino di un certo Piero Barone, ma tu non sai niente>>
<<Quel cornutazzo!>> dissi con accento siculo facendola ridere <<E che ti ha detto? Soprattutto, quando te l'ha detto?>>
<<Mi ha detto che ti piaccio, tutto qui e me l'ha detto quando abbiamo cantato la prima volta a Sanremo>>
Rimasi sorpreso a quelle parole e pensai a quanto fosse furbo Piero.
<<Domani gliene dirò quattro al signor Barone>> dissi ironico, ma anche sincero.
Lei rise e disse <<Lui ha dato solo la conferma alle mie ipotesi. Ho sempre sospettato che avessi un debole per me, lo vedevo dal modo in cui mi guardavi e dalla tua gelosia nei miei confronti; per questo motivo che non ti parlavo molto della mia vita sentimentale, non volevo farti star male, ma come potevo evitare di dirtelo?! Prima o poi l'avresti saputo da Gian o Piero oppure mi avresti visto con un ragazzo>>
<<Adesso capisco tante cose>> pensai ad alta voce.
<<Ti escludevo, se proprio dobbiamo usare questa parola, per il tuo bene, tutto qui>>
<<Ed io che pensavo che avessi qualcosa contro di me>>
<<No, assolutamente Igna!>>
<<E da quanto provi qualcosa per me?>>
Lei si alzò dal mio petto e mi guardò.
<<Beh devo essere sincera, ho sempre pensato che fossi un bel ragazzo e il fatto di piacerti un po' mi intrigava, ma ogni volta tornavo alla realtà perché pensavo al nostro lavoro, poi quando Piero ha confermato la mia tesi, ti ho visto con occhi diversi, poi sono venuta a vivere qui e mi hai fatto perdere la testa con le tue attenzioni, le tue frecciatine e il tuo sorriso>> terminò la frase lasciandomi un bacio sulle labbra <<Solo che se non ti avessi baciato, saresti sempre rimasto ad amarmi in silenzio>>
<<Avevo paura che tu mi rifiutassi e non volevo rovinare la nostra amicizia>>
<<Abbiamo solo migliorato la nostra amicizia>> disse baciandomi dolcemente.
<<Amicizia e basta? Io vorrei stare con te e assaporare ogni secondo le tue labbra, perdermi ogni giorno nelle curve del tuo corpo e ricordarti costantemente che sei mia, solo mia>> dissi accarezzandole la guancia.
<<Ed io voglio tutto questo, voglio essere solo tua>> 

Ci baciammo dolcemente e poi ci ritrovammo di nuovo a fare l'amore.

Tutto andava per il verso giusto...o quasi!

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E finalmente si sono sbloccati i nostri protagonisti!
Ma cosa avrà voluto dire Ignazio con l'ultima frase?
Lo scopriremo nei prossimi capitoli!
Lasciate i commentini :*
E ringrazio AndreaBeschi4 per avermi aiutato a scrivere questo capitolo <3
Un bacio!!!

Un amore straordinario || Il Volo || Ignazio BoschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora