Capitolo 10: Era tutto perfetto.

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Capitolo 10

"Era tutto perfetto"

La mattina seguente mi svegliai stranamente presto, con la sensazione che ciò che era successo la sera prima era stato solo frutto della mia immaginazione, ma quando la vidi dormire al mio fianco, capii che era tutto vero, che avevo fatto l'amore con Anna.
Mi girai verso di lei e la guardai; era bella anche quando dormiva, sembrava un angelo, il mio angelo dai riccioli d'oro. Dolcemente glieli accarezzai pensando: "E' mia, finalmente!".
Era mia. 
Ci ero riuscito. Dopo cinque anni ero riuscito a farla mia.
Ah! Il mio fato! Mi aveva aiutato, ne sono certo. Aveva voluto farmi assaporare il massimo dalla vita; una carriera piena di successi, una bella famiglia, una casa tutta mia e la donna che ho sempre amato.
Era tutto perfetto, non potevo chiedere altro.

<<A che pensi?>> disse la sua voce assonnata risvegliandomi dai miei pensieri.
Sorrisi al suono della sua dolce voce e dissi <<Buongiorno piccola>> le stampai un bacio sulla fronte.
<<Buongiorno orso Yoghi>> disse sorridendo.
<<Dormito bene?>>
<<Meglio della scorsa volta>> disse ridendo.
<<Chissà perché! Birichina!>> dissi solleticandole la pancia.
<<Però tu non hai risposto alla mia domanda>>
<<Cioè?>>
<<A cosa pensi?>>
<<Hai ragione, non ti ho risposto>> le baciai dolcemente le labbra e poi continuai <<Penso a come sia bello svegliarsi la mattina e vedere te al mio fianco, sapendo che sarà così per il resto dei miei giorni perché tu vivi con me, e questa è la cosa più bella di tutta la mia vita>>
<<Igna, quanto sei dolce>> disse teneramente stringendomi a sé.
<<Anna io ti amo, e non puoi sapere quanto>> dissi senza ripensamenti.
Lei mi strinse ancora di più al suo petto e mi dette un bacio sulla fronte.
<<Igna, posso capire quanto mi ami, mi hai desiderata per ben cinque anni>>
Sorrisi e dissi <<So che per te non sarà lo stesso e che ci vorrà del tempo, ma l'importante è che stai con me, che so che provi qualcosa per me e che sei solo mia>>
<<Sono solo tua, Igna>>
Mi abbracciò e mi lasciò un bacio sulle labbra.
<<Vado a preparare la colazione cucciola>> 
Mi alzai dal letto e mi diressi in cucina a preparare il caffè.
Era tutto così diverso.
L'aria che respiravo, il mio umore, perfino il caffè! 
Tutto aveva preso colore, luminosità, tutto era più vivo.
Ero felice, fin troppo, tanto da non rendermi conto che stavo cantando e ballando una canzone di Tiziano Ferro.
<<Quando posi la tua testa su di me, il dolore tace e incanto...incanto...>> cantavo.
<<Semplicemente incanto>> cantò lei abbracciandomi da dietro <<Da quando canti Tiziano Ferro?>>
<<Da più o meno qualche minuto>>
Si mise a ridere e poi si sedette.
<<A che ora partiamo?>> disse sgranocchiando un biscotto.
<<Dove dobbiamo andare?>> chiesi confuso.
<<Igna, l'amore ti fa male! Dobbiamo andare a Roma, abbiamo l'instore!>>
<<Minchia vero!>> dissi mettendomi la mano sul volto.
<<Se è questo l'effetto che ti faccio, allora ti lascio>> disse ironica.
<<La storia d'amore più breve della storia, dodici ore>>
Ridemmo.
<<Ma davvero mi vuoi lasciare?>> chiesi preoccupato.
<<Igna, stavo scherzando>>
Tirai un sospiro di sollievo e poi spensi la fiamma sotto al caffè.
<<Devo ricordarmi che sei un credulone>> disse sgranocchiando un altro biscotto.
<<E tu che sei una mangiona di biscotti!>>
Mi fece la linguaccia e prese un altro biscotto.
<<Guardala com'è dispettosa! Almeno me li hai lasciati un po'?>> guardai il sacchetto e notai che ne erano rimasti quattro <<Anna!!! Li ho comprati ieri!!! E' possibile che con te le gocciole non durano più di due giorni?!>>
Lei si mise a ridere e disse <<Non è colpa mia, sono loro che mi chiamano e che vogliono essere mangiati>>
Mi misi a ridere per quell'affermazione così buffa e le strappai il sacchetto di mano.
<<Questi quattro sono miei!>> dissi.
<<Dopo passiamo a comprarli>>
<<Ti ho detto di no!>>
<<Antipatico!>>
Le feci la linguaccia e continuai la mia colazione.
<<Non ti voglio più!>> continuò alzandosi dalla sedia.
<<Dai Anna!>>
<<Prima che tu te la prenda, sto scherzando>> mi sussurrò all'orecchio facendomi sorridere <<Perché ti voglio, non sai quanto>> continuò con tono sensuale.
<<Il caffè ti ha già fatto effetto?!>>
<<Vieni con me sotto la doccia e lo scoprirai>> mi fece l'occhiolino e si diresse verso il bagno.
Mi alzai subito dalla sedia e la seguii.

Dopo aver fatto l'amore, ci vestimmo e partimmo verso Roma.
Durante il viaggio discutemmo su come dire della nostra relazione a Gianluca e Piero, volevamo fare l'effetto sorpresa stile ovino kinder, e immaginavamo le loro facce.
Arrivammo puntuali a destinazione e raggiungemmo gli altri nel retro della Discoteca Laziale.

<<Puntuali oggi?!>> disse subito Piero.
<<Visto?!>> disse Anna <<Siamo diventati bravi>>
<<Oddio, stavamo facendo tardi eh! Perché la nostra Anna non voleva fare la doccia da sola, però ce l'abbiamo fatta>> dissi abbracciandola da dietro e baciandole il collo.
<<Igna, smettila>> disse lei ridendo.
<<Scusate?!>> disse Gian con un sopracciglio alzato.
Notai il volto di Piero illuminarsi improvvisamente.
<<No! Aspetta!>> esclamò lui alzandosi di scatto dalla sedia con un sorriso a trentadue denti <<Ditemi che quello che penso è vero!>> disse mettendosi le mani tra i capelli entusiasta.
<<Intendi questo>> disse Anna per poi baciarmi.
Gianluca e Piero iniziarono a urlare come femmine per poi saltarci addosso.
<<Finalmente!>> esclamò Gianluca.
<<Cos'è tutto questo entusiasmo?>> disse Michele entrando in stanza.
<<Anna e Igna stanno insieme>> disse Piero indicandoci come un bambino.
<<Davvero?!>> disse Michele tra il sorpreso e il confuso.
Io e Anna annuimmo timidamente.
<<Ce l'hai fatta Ignazio a confessarti eh! Bravo, bravo>> disse dandomi delle pacche sulla spalle mentre lo guardavo confuso <<Sono contento per voi>>
<<Grazie>> rispose Anna sorridendo.
<<E quando lo direte al mondo intero?>>
Io e Anna ci guardammo, non avevamo pensato a quel "piccolo" dettaglio.
<<Per ora vogliamo tenere il tutto all'oscuro, lo diremo quando ci sentiremo pronti>> rispose Anna.
<<Giusta osservazione. Ah ve lo dico, se dovesse andar male, non voglio sentir parlare di separazione del gruppo>>
<<Miii Miché, stiamo insieme da nemmeno un giorno!>> dissi toccandomi i gioielli di famiglia per scaramanzia.
Lui si mise a ridere e uscì dalla stanza dicendoci che a breve saremo dovuti salire sul palco.
<<Dobbiamo parlare io e te, amico mio>> disse Piero mettendo un braccio attorno al mio collo.
<<Eh già! Dobbiamo parlare io e te>> dissi marcando l'ultima frase <<Mi ha detto la mia ragazza che già sapeva che io provavo qualcosa per lei perché qualcuno gliel'ha detto. Sai per caso chi?>>
<<Ehm...no!>> rispose facendo un sorriso finto ed io lo guardai male <<Dai!!! Mi ero stancato di vederti star male e così gliel'ho detto!>>
<<Per questa volta ti perdono, ma la prossima volta ti faccio cadere dal palco eh>> dissi ironico.
<<Come "la prossima volta"?! Non deve esserci una prossima volta oh! Già pensi ad un'altra?!>> disse Anna mettendosi tra me e Piero.
<<Era per dire, scemunita! E poi sarei io il credulone?!>>
<<Lascia stare la mia Annerì>> disse Gianluca abbracciandola.
<<Gianluco caro, vedi di mettere immediatamente le mani giù>> 
<<Siculo vero!>> rispose lui facendoci ridere.
<<Ragazzi, andiamo!>> disse aprendo la porta Michele.
Ci avviammo verso di lui, quando notai Anna toccarsi la pancia dolorante.
<<Amore, tutto bene?>>
<<Sì sì, tranquillo. Semplice fitta, è già passata>> disse sorridendo.
<<Ok>> le sorrisi e le detti un bacio sulle labbra.

Se solo avessi saputo che quella semplice fitta sarebbe stato l'inizio di tutto.

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Capitolo corto e, a parer mio, non molto entusiasmante, ma fatemi sapere i vostri pareri.
Un bacio :*






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